Con le aree dismesse dalle ferrovie aumenterà lo spazio pubblico pro capite, ma…

Ritratto di Salvatore Ilardo

16 Dicembre 2015, 16:27 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

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Con le future aree dismesse dalle ferrovie Cefalù raggiungerà gli standards di spazio pubblico pro capite di altre città, ma quanto ne perderà di aree a verde

 

Nella recente presentazione del Progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Cefalù-Castelbuono, che ha avuto luogo nella Sala Consiliare del Comune di Cefalù il 26 novembre 2015, alla presenza di esponenti di R.F.I., di Italferr e del Contraente Generale la Società Toto Costruzioni, oltre che del Sindaco Lapunzina, uno dei relatori intervenuti, l’Ing. Ivan Joseph Duca, Responsabile dell’Ufficio Pianificazione e Sviluppo del Comune di Cefalù, ha prospettato un futuro quanto mai accattivante per gli abitanti della nostra città.

Ciò dovrebbe essere consentito attraverso la futura negoziazione con R.F.I. per l’acquisizione delle aree che verranno dismesse, e che verranno integrate nel nuovo P.R.G., di cui si predisporrà una versione aggiornata.

Peccato che l’Ing. Duca non abbia preannunciato un’analoga prospettiva di incremento del verde pro capite, pari a quello di città ecologicamente più avanzate.

Comunque, cerchiamo di capire, anche sommariamente, da quali aree dismesse, si potrà trarre un sensibile incremento di tale rapporto spazio pubblico pro capite, che verrebbe sensibilmente a migliorare le condizioni di vivibilità nel centro urbano. Si pensa in primis a strade, piazze, parcheggi.

Secondo quanto annunciato dall’Ing. Duca, il coefficiente di spazio pubblico pro-capite dovrebbe passare “dagli attuali 4 mq/abitante di oggi, ai 15 mq/abitante circa di domani”.

Ciò equivale grosso modo a quadruplicare più o meno la superficie procapite di spazio pubblico. Ora ci pare di capire che, oltre all’area dell’attuale Stazione ferroviaria, non vi siano altre consistenti aree che verranno o potranno essere dismesse nel nostro territorio dalle Ferrovie. Quindi, se si considera sommariamente l’area delimitata dall’attuale Stazione di Cefalù in circa 20.000 mq, l’incremento del predetto coefficiente di spazio pubblico pro capite potrebbe aggirarsi attorno al metro quadro, cioè 5 mq circa per abitante. Lontanissimi quindi dagli auspicati 15 mq del Tecnico comunale.

I nostri rilievi comunque mirano ad evidenziare non solo questa incongruenza negli interventi dei relatori, tutti volti ad esaltare i grandi vantaggi che si avranno con questa opera, senza accennare affatto ai costi che la collettività dovrà subire in modo definitivo e o comunque per tanti anni.

È il caso dell’enorme area sottratta al verde in una delle zone più belle dal punto di vista paesaggistico, quella di Ogliastrillo. Passando in auto si è colpiti dall’enorme sconvolgimento ambientale.

    

Non dovendo realizzare una grande opera infrastrutturale, ci si chiede se un semplice raddoppio di una linea ferroviaria regionale, quindi con caratteristiche tecniche più contenute, debba ipotecare chissà per quanto tempo, o in via definitiva, una vasta area così splendida dal punto di vista paesaggistico, e soprattutto al centro di un territorio ricco di numerosi insediamenti turistici.

Da un breve calcolo delle superfici già occupate e o che verranno occupate, come si rileva dai grafici esposti in Comune, si tratta di un’area sottratta al verde di circa 114.000 mq (centoquattordicimila metri quadrati).

    

    

È una realtà visiva impressionante, con alberi secolari abbattuti, che hanno fatto venir meno un contesto paesaggistico tipicamente mediterraneo.

Ora la destinazione d’uso di alcune delle aree indicate nei grafici non pare fosse necessariamente legata alla loro ubicazione, come le aree di stoccaggio terra, e o le aree tecniche. Rientra infatti tra le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che ha approvato il Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale n. 724 del 28.11.2003, quella di “realizzare il maggiore risparmio di consumo di suolo, minimizzare i volumi degli edifici e l’impatto paesaggistico, ridurre l’impegno delle aree a cantiere”.

Al riguardo, sempre dai grafici esposti in Comune, sorprende che l’area sottratta al verde nei pressi della Stazione di Castelbuono risulti più contenuta rispetto a quella di Ogliastrillo, ma soprattutto che le aree di stoccaggio terra siano state ubicate lontane dall’area operativa del cantiere.

È curioso pure constatare che sul versante Stazione di Castelbuono, i lavori seppure preliminari per l’installazione del cantiere, non siano ancora iniziati.  Il versante di Castelbuono doveva invece essere salvifico per la vivibilità del nostro territorio, dovendo iniziare proprio da tale versante lo scavo della galleria e il trasporto del materiale di risulta, per procedere gradualmente con la talpa verso Cefalù. Assicurazioni fornite dal Sindaco Lapunzina, proprio per scongiurare gli enormi disagi e difficoltà al traffico locale, con l’intasamento provocato dalla circolazione di mezzi pesanti.

Adesso tutto è stato rimesso in discussione e le questioni ambientali, il problema della circolazione stradale soprattutto nella stagione estiva, sono state problematiche marginali nel corso della predetta presentazione, tutta volta, invece, ad enfatizzare non so quali aspetti positivi di un Progetto che suscita non poche perplessità, sulle modalità di esecuzione, ma anche sulla sua utilità sociale.

Su questo Progetto, è da decenni che non pochi architetti, urbanisti, comitati vari, sognatori di incerti “corridoi Berlino-Palermo”, di treni sfreccianti a 300 Km/h, hanno favoleggiato. Forse sarebbe il caso di tornare con i piedi per terra, di essere un poco realistici, e soprattutto di non far credere, dopo che il nostro territorio è stato a lungo saccheggiato e cementificato, che un progetto delle Ferrovie, per di più mal concepito, possa risanare le ferite apportate per decenni al nostro territorio.

Dubbi e preoccupazioni sono già state espressi in diversi articoli di questo giornale sulla scelta azzardata di realizzare una fermata metropolitana sotterranea a Cefalù. Valutazioni e preoccupazioni che condividiamo, ancor più che prescindono da quelle esigenze di progettazione di sistemi modulari, nell’ambito di una mobilità sostenibile. Cosa ci sarebbe di più funzionale che disporre di un’area aperta come quella di Ogliastrillo, rispetto a quella angusta disponibile sul sito dell’attuale Stazione ferroviaria. E visto che abbiamo già parlato di superfici, con i 120.000 mq di area già sottratta al verde ad Ogliastrillo, di stazioni in superficie, lì, potrebbero esserne realizzate più di una, che equivale a dire che l’opzione di una eventuale auspicabile stazione ferroviaria ad Ogliastrillo potrebbe essere arricchita di non poche infrastrutture complementari, a servizio della comunità e del potenziale ulteriore sviluppo turistico del nostro territorio.

Cefalù, 16 dicembre 2015
                                                                                                                                                                                               Salvatore Ilardo