21 Novembre 2015, 07:07 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Da una delle tavole del progetto esecutivo del raddoppio ferroviario della tratta Ogliastrillo Castelbuono, ho fotografato i due stralci planimetrici, nei quali,
ho delimitato, con le linee rosse, quella che sarebbe potuta essere la sede del tratto di strada carrabile, in corrispondenza dell’attuale stazione,
nella quale sarebbe potuta essere trasformata la strada ferrata esistente.
Dal passaggio a livello di Gallizza all’imbocco della galleria esistente in prossimità del bivio Ferla.
Una strada, che, se annessa al tessuto viario urbano, avrebbe potuto fungere da “circonvallazione interna”, in quella vasta porzione del centro urbano di Cefalù, che, dal punto di vista del traffico, è la più caotica.
In assoluto.
Una strada, a senso unico nella direzione Palermo-Messina, che avrebbe alleggerito la circolazione, in direzione Messina, lungo tutta la via Roma, la via Gramsci, la via Moro e la via Mazzini.
Una strada, che, perciò, avrebbe reso più scorrevole la circolazione, in direzione Palermo, lungo la via Mazzini, il tratto iniziale, lato Cefalù, della via Roma, la via San Pasquale, la via Pintorno, la via Vazzana ed il tratto finale, lato Palermo, della via Roma.
Una strada, attraverso la quale i bus dei pendolari avrebbero potuto raggiungere la vastissima area tra l’attuale edificio della stazione e l’imbocco della galleria esistente sotto la Rocca, piuttosto che l’attuale Piazza della stazione, attraverso la via Gramsci.
Una strada, che non potrà essere realizzata.
Mai più.
Ciò perché l’ AREA TECNICA T4 FORMERA’ UNA BARRIERA.
Di fronte all’attuale stazione elettrica.
Là, dove, nel progetto esecutivo, è stato previsto “il piazzale d’ingresso" alla fermata su un’area di 6.100 mq.
Un piazzale, con una rampa in salita,
per consentire, come si legge nella tavola di progetto, “l’accesso ai mezzi di soccorso” ed ai viaggiatori di raggiungere l’imbocco della galleria pedonale, che li introdurrà al mezzanino.
Per introdurli alle scale mobili ed, infine, alle banchine dei binari.
L’AREA TECNICA T4 sarà una barriera, che, per ragioni logistiche e fisiche legate alla ubicazione dell’imbocco del tunnel d’ingresso alla “fermata metropolitana”, non potrà non esserci.
Sarà un autentico muro, contro il quale si infrangerà l’ultima speranza di Cefalù.
Quella di consegnare all’ultima generazione di oggi ed alle generazioni del futuro una Città con una strada urbana in più.
L'ultima, ancora, realizzabile.
Una Città meno caotica di quella, nella quale noi abbiamo vissuto, viviamo e continueremo a vivere.
Per quanto ce ne resterà.
Saro Di Paola, 21 novembre 2015
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