Giornata dei diritti dell'infanzia

Ritratto di Angelo Sciortino

20 Novembre 2015, 14:22 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Oggi è la Giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza, che si richiama alla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia di 26 anni fa. In tutta Italia sono in corso di svolgimento molte manifestazioni e molte sono le iniziative dell'Unicef, aventi soprattutto lo scopo di chiarire se in questi 26 anni si è fatta qualcosa per affermare tali diritti dell'infanzia.

Ovunque in Italia, ma non a Cefalù, dove invece è prevalsa la volontà di trattare il tema della violenza sulle donne. Un tema sicuramente da condividere, ma che da anni le donne stesse possono trattare direttamente. Non altrettanto possono e sanno fare i bambini. Il dovere di difendere i loro diritti è di noi adulti. È di noi adulti il dovere di dar loro voce. Il dovere di impedire che essi siano costretti anzitempo a piangere, perché la nostra società superficiale preferisce cogliere l'attimo del nostro piacere, anche quando nostro godimento toglie futuro e dà solitudine ai bambini.

Noi adulti crediamo che commuoverci di fronte a un bambino in lacrime o sofferente e persino morto sia sufficiente a metterci in pace con la nostra coscienza. No, non è vero! Quel bambino che soffre dev'essere ascoltato non soltanto con il cuore, ma anche con la ragione, perché soltanto la ragione può darci le giuste indicazioni su quel che dobbiamo fare per distruggere le cause di quella sofferenza. Non ci è concesso dichiararci impotenti, perché il potere di decidere lo abbiamo affidato ad altri, che politicamente ci rappresentano, ma lo fanno indegnamente. Dobbiamo lottare anche oltre le nostre forze e le nostre capacità. Dobbiamo svegliare le coscienze di chi amministra e, come è accaduto oggi con la distratta Amministrazione di Cefalù, non dobbiamo consentire che la sua distrazione passi sotto silenzio. Dobbiamo richiamarla al suo dovere di ricordarsi in ogni sua azione che il suo primo dovere è quello di difendere la società di domani, i bambini. E questo non può farlo con atti amministrativi, ma dando la sua adesione o promuovendo, in giornate come questa, iniziative atte a richiamare le coscienze dei cittadini. Se non lo fa, come non l'ha fatto quella di Cefalù, viene meno al suo dovere di difendere i bambini, deboli senza altra colpa che la legge di natura. Di questo se ne ricordano anche le feroci leonesse, perché non se ne sono ricordate le donne, che reclamano protezione contro la violenza, e l'Amministrazione?