Il buio incombente

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Novembre 2015, 20:36 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Così vorrebbero che fotografassimo il degrado di Cefalù!

 

“We shall never surrender”, noi non ci arrenderemo mai, diceva Churchill nel momento in cui la sua Patria era attaccata da Hitler. E se non si arresero gli Inglesi e lo stesso Churchill di fronte alla minaccia di Hitler, perché dovremmo arrenderci noi di fronte all'ignoranza di chi presuppone di essere nel giusto, pur dimostrando in ogni sua azione di non esserlo? Gli Inglesi salvarono il Mondo libero dalla più terribile minaccia di una sanguinaria setta di folli; noi, più modestamente, tentiamo di salvare Cefalù dalla minaccia dell'ignoranza.

Non dico noi per usare il pluralia majestatis, ma perché credo di poter considerare compagni e alleati Mario Macaluso e Giuseppe Livecchi, insieme ai tanti che condividono la nostra battaglia.

Anche queste persone non si arrenderanno mai e non dubitano della vittoria finale. Non ne dubitano non tanto perché fidano nelle loro forze, quanto perché, piuttosto, fidano nella debolezza dei nemici di Cefalù, contro i quali stanno battendosi.

Costoro piegano quotidianamente gli interessi di Cefalù alla loro esigenza di apparire e di essere considerati gli unici detentori di verità e di competenze in ogni campo dello scibile. In forza di tale presunzione, decidono e giudicano delle necessità dei cittadini. E se qualcuno critica i loro errori di scelta, viene immediatamente additato come un astioso. Alle critiche rispondono soltanto con questi giudizi apodittici, perché senza dimostrazione e senza sostegno di prove, oppure non considerando gli argomenti del critico, ma limitandosi persino alla sola visione di una fotografia, che dovrebbe essere considerata come emblema o come metafora dell'argomento svolto dal critico.

Eppure, di fronte a questa sordità del potere politico non ci arrendiamo. Continueremo con sempre maggiore vigore a criticare ciò che giudichiamo sbagliato, esponendoci apertamente, a nostra volta, alle critiche e ascoltando le argomentazioni di chi non condivide la nostra opinione. Le argomentazioni, però, e non le accuse infantili, tipiche del bambino giustamente richiamato per una marachella. E cosa sono un Assessore, che corre a fotografare di sera una fontana, per dimostrare che è stata riparata, dimenticando che per essere stata riparata doveva essere stata prima vandalizzata, o un Sindaco, che per le soluzioni usa sempre il futuro? Che cosa sono, se non un esempio di marachelle?

Sappiano che le loro sono armi rese spuntate dalla stessa realtà. Da una realtà, che mostra una Cefalù che precipita verso il totale decadimento. Presto queste loro armi saranno inutilizzabili e non riusciranno più a convincere qualcuno a battersi al loro fianco. Resteranno soli e a quel punto avranno perso. Non per le nostre critiche e la nostra forza, ma per la vendetta della realtà creata da loro stessi!