10 Novembre 2015, 12:07 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
L’entusiasmo, che, negli anni 90, aleggiò in Città per lo spostamento, sotto Pietragrossa, di quella che sarebbe dovuta essere la nuova stazione di Ogliastrillo non riuscì a contagiarmi.
Tale spostamento ed il consequenziale declassamento a fermata di quella, che, sin dai primi del 900, era stata la stazione di Cefalù, fu il risultato cui la Città era pervenuta a seguito dell’attività, con la quale, su tutti i fronti e con grandissimo impegno, il Comitato “Cefalù: quale ferrovia” era riuscito a spendersi.
Andando, con tale attività, ben oltre la volontà politica, che, il Consiglio comunale di Cefalù aveva espresso, votando la mozione di “mantenere ferme le precedenti deliberazioni e dare mandato al Sindaco ed alla Giunta di seguire attentamente le ulteriori fasi della progettazione esecutiva”, presentata dal Consigliere On. Avv. Gioacchino Ventimiglia nella seduta consiliare del 28 marzo 1988 (https://www.qualecefalu.it/node/18169).
L’entusiasmo degli anni 90 non mi contagiò.
Ciò perché, se, di fronte alla necessità socio economica di realizzare una infrastruttura o una qualsiasi opera, la Valutazione di Impatto Ambientale altro non era, e non è, se non il processo di analisi che deve trovare la sua sintesi nella scelta del LUOGO OTTIMALE per il PROGETTO OTTIMALE della infrastruttura o dell’opera che è necessario realizzare, io la mia V.I.A. l’avevo già fatta.
Non, già, da tecnico esperto in materia, ma, da semplice consigliere comunale, con modeste, se non scarsissime, attitudini tecniche, che con i suoi approfondimenti sulla questione, negli anni dal 1978 al 1988, era pervenuto alla conclusione opposta.
Secondo la mia Valutazione di allora, di fronte alla necessità socio-economica di realizzare il raddoppio della tratta ferroviaria Messina-Palermo con una linea ad alta velocità, che, per essere incompatibile con le caratteristiche fisiche della tratta esistente, rendeva necessario lo spostamento della stazione di Cefalù in una sede diversa dall’attuale, il LUOGO OTTIMALE per la nuova stazione di Cefalù sarebbe stato OGLIASTRILLO.
Perciò, per completare la V.I.A. altro non si sarebbe dovuto fare se non SCEGLIERE IL PROGETTO della stazione OTTIMALE PER QUEL LUOGO OTTIMALE.
Oggi, 10 novembre 2015, quando sono sotto gli occhi di tutti i segni e gli effetti fisico-ambientali dell’avanzamento dei lavori ad Ogliastrillo
e quando si riescono, forse e soltanto, ad immaginare quegli altri, che saranno provocati dai lavori per realizzare la “fermata metropolitana” sotto Pietragrossa, sono tante le domande, che mi pongo.
Domande che mi promanano da un cruccio.
Quello, assai profondo, che mi porto dentro sin dagli anni dell’entusiasmo per una Cefalù, che avrebbe avuto una “fermata metropolitana”.
Come quella di Sanremo.
Addirittura.
Domande che mi pongo ogni qual volta mi trovo a percorrere il tratto di strada statale tra Salaverde ed il Palazzetto dello Sport.
Le prime, le più banali, di tali domande sono le seguenti:
- sarebbe stato possibile realizzare ad Ogliastrillo quella fermata sotterranea con due binari, per la quale, sotto Pietragrossa, sarà necessario realizzare tre gallerie e qualcos’altro?
- per realizzare la fermata ad Ogliastrillo, sarebbe stato necessario occupare una superficie più estesa di quella che, ad Ogliastrillo, si sta stravolgendo per il solo passaggio dei due binari?
(continua)
Saro Di Paola, 10 novembre 2015
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