5 Novembre 2015, 20:08 - Federconsumator... [suoi interventi e commenti] |
Spett. li,
facendo seguito alla nostra denuncia su come si è agito presso il distretto 33 sulla illegittimità della riscossione ticket ed al vostro riscontro del 23 Ottobre 2015 ( Nota Prot. n. 7776-DS33.pdf), la scrivente Associazione desidera sapere se sono state accertate le responsabilità di chi nel tempo ha disatteso l’applicazione del DM 11/12/2009, della circolare del 27 marzo corrente anno e se, una volta accertato l’abuso, si stia procedendo nei confronti di chi, implacabilmente ed inesorabilmente, ha colpito nelle tasche di molti inermi ed indifesi cittadini di tutto il distretto 33. Si chiede, inoltre, che venga quantificato con precisione il numero dei soggetti ingiustamente vessati da tali richieste indebite.
Corre l'obbligo di precisare, a confutazione di quanto da Voi asserito con la vostra nota del 23/10/2015, come il Direttore generale dell'ASP, dott. Candela, nell'intervista concessa a Meridionews, nel prendere atto che la doglianza dell'Associazione Federconsumatori fosse fondata, ha asserito che “E' possibile trovare qualche funzionario che non funziona. Era stata data un'interpretazione non corretta che è stata superata”, della normativa vigente.
E' comprensibile il tentativo di minimizzare l'accaduto considerandolo un banale errore interpretativo (la legge è invece, chiarissima e non è possibile incorrere in errori interpretativi e che se un funzionario ha dei dubbi, dovrebbe chiedere lumi ai propri superiori), a fronte, purtroppo, di effetti tutt'altro che irrilevanti a carico degli utenti.
Non si comprende come dal Dicembre 2012 fino a Ottobre 2015 sia stato consentito a “qualche funzionario che non funziona” di disapplicare la normativa vigente a discapito dell'utenza.
Ciò appare ancor più grave se si pensa che tale prassi si è protratta anche a seguito dell'emanazione da parte della direzione generale dell'Asp 6 della direttiva del 27 Marzo 2015, a firma del Dott. Candela, con la quale “si invita a non richiedere, all'atto della presentazione della ricetta da parte dell'assistito in cui risulta apposto il codice di esenzione, il relativo certificato di esenzione”.
Ci si chiede come sia stato possibile che fino ai primi di Ottobre scorso gli impiegati del poliambulatorio - e di altre strutture convenzionate al SSN - addetti all'accettazione, come potrà essere agevolmente verificato, abbiano continuato a richiedere il certificato di esenzione e a far pagare il ticket a coloro che all'atto della fruizione avevano l'esenzione scaduta.
Si contesta, inoltre, la circostanza asserita nella vostra nota secondo la quale “già dal mese di Settembre, ancor prima dell'invio della nota da parte della Federconsumatori, la direzione distrettuale, presa contezza della problematica, ha dato precise direttive per una corretta e piena applicazione della normativa vigente”.
Tali direttive, che vi invitiamo ad esibire, fornendoci la data di emanazione e/o diramazione, ove esistenti, certamente non sembrano essere state particolarmente efficaci se fino a metà Ottobre e, cioè, a ben oltre un mese dalla asserita “presa contezza della situazione”, in qualche presidio ambulatoriale del distretto (e in altre strutture convenzionate), si è continuato a richiedere il certificato di esenzione e a far pagare il ticket.
Ci consta documentalmente che solo qualche settimana addietro, dopo la nostra sollecitazione, qualche struttura convenzionata si sia immediatamente attivata con la diramazione di nota interna a tutto il personale, al fine di consentire una corretta applicazione della normativa vigente.
Inoltre, ci si chiede come si sia aspettato fino a settembre (praticamente a ridosso della iniziativa di Federconsumatori) per applicare correttamente la legge e come mai anche dopo il 27 Marzo 2015, data della prima circolare, si è continuato a disattendere le disposizioni vigenti.
Tutte le strutture convenzionate sono state informate di tale circolare?
Ove così fosse stato il loro comportamento sarebbe ancor più grave, in quanto doloso, poiché protrattosi sino al nostro intervento.
Ed infine poco verosimile ed ancor più grave appare l’affermazione secondo cui, il numero delle contestazioni siano state “quantitativamente assai poco rilevanti” e ciò a meno che la quantificazione del danno non sia stata effettuata proprio dagli stessi funzionari che l’hanno cagionato!
Ed è per quanto fin qui denunciato che questa Associazione chiede un urgente incontro (invito rivolto anche ai Direttori del GIGLIO) per chiarire le incongruenze sopra rassegnate e, conoscere le modalità con le quali intenderete procedere alla restituzione delle somme incassate indebitamente ai danni dei pazienti.
In attesa di un vostro sollecito riscontro porgo, distinti saluti.
P.S.: ringraziando per i complimenti rivolti alla nostra Associazione per le segnalazioni volte a migliorare i servizi all’utente, si coglie l’occasione per chiedere: perché – così come avviene a Palermo con strutture accreditate al SSN – non si da la possibilità al nosocomio cefaludese di rendere un servizio di primaria importanza, quale può essere l’ANGIO-TC per sospetta aneurisma? Si attende una cortese e celere risposta, grazie.
Giovanni Brocato
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Intervento correlato:
Ticket indebitamente pagati: la denuncia di Federconsumatori - Federconsumatori Cefalù – 12 ottobre 2015 (https://www.qualecefalu.it/node/18025)
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