La Barbera assolto e Cefalù condannata

Ritratto di Angelo Sciortino

4 Novembre 2015, 19:44 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ercole era un semidio e affrontò vittorioso ben dodici fatiche; l'architetto La Barbera, già capo dell'Ufficio Urbanistico del comune di Cefalù, non è un semidio se non per 2/3, avendo superato vittorioso otto processi, conclusisi tutti con la sua assoluzione.

Ci rallegriamo con l'uomo per questa sua ottava odierna assoluzione, ma per il resto non può mancare una riflessione su questa e le altre vicende, che ne hanno mortificato la professionalità e l'impegno profuso nel suo incarico. Io personalmente scrissi, quando si apprese di un suo rinvio a giudizio, che l'ulteriore preparazione del nuovo PRG non doveva essere affidata allo stesso architetto La Barbera, almeno fino a quando non fossero stati allontanati da lui i sospetti.

Non dubitavo della sua innocenza, ma consideravo opportuno che l'incarico fosse affidato a un professionista non suscettibile di sospetti.

Sono contento di non aver sbagliato a dubitare della sua innocenza, ma devo ammettere, per onestà intellettuale, che sbagliavo invece quando consideravo opportuno che gli fosse tolto l'incarico della stesura del nuovo PRG. E la situazione odierna del mancato piano e dello stesso PUDM, nonché un piano commerciale preparato proprio in assenza del PRG, nel quale si sarebbe dovuto inserire, è la prova che sbagliavo.

Tante considerazioni dell'architetto La Barbera, considerate dai Tribunali legittime e legalmente corrette, erano e sono una prova delle sue competenze urbanistiche, al punto che, se lo si fosse fatto lavorare con serenità, oggi Cefalù avrebbe forse un suo PRG e un suo PUDM, che sono strumenti indispensabili perché una città possa svilupparsi correttamente. Specialmente una città turistica come Cefalù. Una città che ha perso ogni attrattiva proprio a causa della mancata approvazione di quegli strumenti urbanistici.

Assumiamocene una responsabilità, io per aver giudicato opportuno ciò che non lo era e qualcun altro per aver creato attorno a Giovanni La Barbera un clima di sfiducia e disistima, dei quali il Paese piange ora le conseguenze. Chissà se il suo accusatore d'allora, troppo preso dalla propria sicumera, non sarebbe stato un migliore sindaco, se La Barbera non avesse potuto compiere la sua azione di professionista, preparando a Cefalù validi strumenti urbanistici?!