18 Ottobre 2015, 18:56 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
C'è oggi in Italia un'epidemia, che sta colpendo tutti gli aspetti della vita umana, quelli sociali, economici, sentimentali e morali. Si tratta del virus della burocrazia. Essa nacque in Francia, quando i suoi re assoluti ebbero bisogno di uomini, che facessero rispettare la loro volontà alla società. Essi vivevano rinchiusi nei loro uffici, chiamati in Francia bureau, da cui il termine di burocrazia e quello di burocrati.
Quando la rivoluzione francese cercò d'imporre liberté, fraternité ed ègalité, fallì nel suo compito, come nella storia hanno sempre fallito tutte le rivoluzioni, da quelle religiose a quelle politiche.
Nel caso della rivoluzione francese il fallimento fu dovuto in una dimenticanza, più o meno consapevole: la dimenticanza di distruggere lo strumento, che aveva consentito ai re assoluti di trasformare gli uomini da cittadini in sudditi: la burocrazia, detta anche nobiltà di toga, per distinguerla dalla nobiltà di spada.
Essendo stata la rivoluzione francese opera di piccoli avvocati di provincia come Robespierre, quando essi presero il potere e decapitarono il re, trovarono utile servirsi dei burocrati per governare la Francia. Se ne servì anche quel grande despota di Napoleone, che era tanto intelligente quanto ambizioso, per cui capì che soltanto con l'aiuto della burocrazia avrebbe potuto raggiungere il vertice imperiale. E siccome riuscì a dominare gran parte dell'Europa, trasmise questa nuova fede nella burocrazia anche in altri Paesi europei, fra i quali l'Italia.
Come tutte le fedi, anche quella nella burocrazia finì con il trasformarsi in una forma di fondamentalismo, che le idee liberali avevano in parte mitigato, ma quando queste scomparvero quasi dalla scena politica, sconfitte dalla insipienza dei popoli e dalla loro creduloneria nei populisti loro nemici, la burocrazia rialzò la cresta e divenne il potere nascosto, che governava l'Italia e l'Europa, raccogliendo nelle ombre proiettate nei muri dei suoi uffici le sue parossistiche idee.
Il suo dominio divenne sempre più diffuso. La politica approfittò subito di questo potere e gli si alleò, fino al punto da far scrivere alla burocrazia le leggi e i regolamenti, che essenzialmente dovevano servire ad arricchire essa stessa e i piccoli politici, che con le loro clientele si assicuravano l'appoggio democratico dei cittadini, divenuti ormai, per la sistematica distruzione della cultura, incapaci di valutare i loro veri interessi. Ultimamente, poi, è accaduto di peggio. Scesa notevolmente la competenza e la cultura della classe politica, essa ha cercato vigliaccamente di togliersi ogni responsabilità per le azioni amministrative, dando più peso agli apici burocratici, per scaricare su di essi ogni responsabilità. In questo modo i cittadini non possono punire tali burocrati, allontanandoli, come possono fare con i politici non rieleggendoli. Una sorta di impotenza legale, che potrà essere risolta soltanto con un moto di piazza, con una rivoluzione.
Questo strapotere della burocrazia è pressoché unico in Europa, essendo superiore a quello della Francia, che le diede la nascita. Esso, però, ha infettato la Comunità Europea, nei cui uffici i burocrati stabiliscono la misura dei profilattici (!), la lunghezza delle banane (!), se abbattere gli alberi di ulivo (!) e altre simili amenità, alle quali dobbiamo piegarci come se si trattasse di verbo divino.
Non è che le cose vadano meglio nelle regioni e nei comuni. Qui, infatti, lo strapotere dei burocrati è ancora più pervasivo e infettante. Essi bloccano tutto, persino i finanziamenti europei, e sono peggio della mafia, che almeno mangiava e faceva mangiare. Essi, invece, bloccano tutto e l'economia è ormai allo sfinimento, con il risultato che presto le attività produttive non avranno di che pagare le imposte, perché fallite, e così smetteranno di mangiare anche i politici e i burocrati. Proprio una gran prova d'intelligenza!
Ma di prove di questa finta intelligenza questo mondo impoverito ne ha avute troppe! Bisogna ghigliottinare questa burocrazia e questa politica, dimostrando che il popolo sa dire basta ai suoi torturatori. E per dire basta, esso non deve piegarsi alle sirene clientelari.
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