16 Ottobre 2015, 07:57 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Il 26 maggio del 2010, il Comune di Cefalù presentò alla Capitaneria di porto “la richiesta di autorizzazione alla collocazione temporanea di n° 2 di pontili galleggianti, ciascuno della lunghezza di 12+8 metri, con relative passerelle di accesso”.
“Alea iacta erat”: il dado era tratto.
I pontili galleggianti l’avevano avuta vinta sulla passerella metallica.
“Intra moenia”, l’irrazionalità l’aveva avuta vinta sulla razionalità.
Dalle parti di Piazza Duomo, per bypassare le banchine collassate, avevano scelto la soluzione sbagliata.
Perché la più precaria e la più costosa, la meno sicura e la meno immediata.
Il 30 giugno, i pontili vennero “messi a dimora”.
Per dirla con le parole dell’Assessore.
Ad una distanza di circa tre metri dagli impalcati collassati, parallelamente agli stessi e limitatamente alla loro lunghezza.
Dal lato Est e non dal lato Ovest.
Proprio così.
Infatti, contrariamente a quanto l'Assessore aveva “suggerito” durante il teatrino del 31 marzo, non era, e non fu, affatto, necessario che il pontile “dalla seconda vasca raggiungesse il piazzale” e, con esso, la parte insabbiata della prima vasca.
Fu una soluzione “tampone e precaria”, che, alle casse del Comune, costò 39.000 euro.
Per soli 64 giorni.
Cioè, quelli durante i quali era stato previsto che restassero a mare i pontili presi a nolo per la restante stagione estiva 2010.
Fu, perciò, una soluzione con un costo giornaliero di oltre 609 euro.
A rendere noti tali numeri fu il Consigliere Lapunzina.
Attraverso le frequenze di Radio Cammarata.
Nel corso del programma radiofonico “Oggi parliamo di ….” di domenica 4 luglio 2010.
Nessuno, invece, ha ritenuto di rendere noto ai contribuenti l’importo complessivo, che il Comune finì per pagare per i pontili galleggianti “a lieva e mietti”.
Sino al mese di agosto del 2014, quando i pontili vennero dismessi.
Per l’ultima volta e definitivamente.
Fu una soluzione, la cui adozione, da cittadino, tentai di scongiurare.
Per risparmiarne la spesa alle tasche dei cefaludesi.
Per evitarla agli occhi di quanti l’avrebbero vista.
Alle sensazioni di quanti su quei pontili sarebbero stati costretti a camminare.
Il 22 maggio, sotto il titolo “Due passerelle per il porto di Presidiana” (https://www.qualecefalu.it/lac/node/1497), invadente e petulante qual sono, arrivai a proporre lo schema assiale di una passerella metallica.
Cioè di quella, che, a mio giudizio, sarebbe dovuta essere la soluzione da adottare.
Perché la più immediata, la più sicura, la più stabile e la meno costosa.
Perciò, l’8 luglio 2010, a pontili installati, non potei fare a meno di scrivere: (https://www.qualecefalu.it/lac/node/1854)
“BUTTATI A MARE 40.000 EURO DEI CONTRIBUENTI CEFALUDESI”.
Fu una soluzione, sulla quale, il giudizio di primo grado arrivò dal mare.
Tra Natale e Santo Stefano del 2011.
Come sempre accade, il giudizio, definitivo e inappellabile, tardò ad arrivare.
Ma, arrivò.
In piena stagione estiva 2014.
L’1 luglio 2014, con la delibera n°161, la Giunta del Sindaco Lapunzina accettò “per finalità d'uso pubblico, la liberalità a favore del Comune –realizzazione passaggio pedonale temporaneo sul pontile a "T"- porto di Presidiana - in by-pass campate ammalorate”.
Ciò, come si legge nella stessa delibera,
“vista la comunicazione con la quale il sottoelencato benefattore, Ing. Pietro di Vita nella qualità di titolare ed amministratore unico della Imgediv s.r.l. intende erogare una liberalità, da intendersi irrevocabile, a favore del Comune di Cefalù con la finalità di contribuire alla soluzione temporanea della inaccessibilità delle banchine del porto di Presidianaposte a valle dei due tratti di pontile le cui campate sono collassate ed al momento by-passate dai suddetti pontili galleggianti”.
Il 3 luglio, il Sindaco Lapunzina passò ai fatti.
Con la ordinanza n° 63, “ ORDINO' ” alla Imgediv srl la “la realizzazione, a propria cura e spese, con esonero l’amministrazione da qualunque onere economico e tecnico, del passaggio pedonale in appoggio alle pile esistenti in by pass delle due campate ammalorate, in travatura reticolare di acciaio zincato e pedane tipo orsogrill secondo disegni e calcoli redatti dallo stesso Ing. Pietro Loreto Di Vita, prodotti informalmente all’ente,regolarmente iscritto all’ordine”.
La Imgediv iniziò i lavori l’8 luglio.
Tolta la gabbia alle banchine
i lavori procedettero molto speditamente.
Tanto speditamente che, un giorno dopo, il 9 luglio la struttura portante della passerella era stata pressoché ultimata.
Sulla estremità est della struttura, erano state, addirittura, fissate le pedane tipo orso grill che avrebbero fatto da piano di camminamento della passerella.
Ciò a riprova della immediatezza della soluzione.
Sembrava che i pontili galleggianti avrebbero avuto le ore contate.
Non fu così.
Il Sindaco Lapunzina non "aveva guardato in bocca a caval donato".
N.B.- Gli stralci della delibera di Giunta n° 161 e della ordinanza del Sindaco n° 63, che ho messo tra virgolette ed ho scritto in corsivo, sono TESTUALI. Sono stati “COPIATI ED INCOLLATI” dai documenti ufficiali del Comune senza che io abbia modificato una sola virgola.
(continua)
Saro Di Paola, 16 ottobre 2015
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