13 Ottobre 2015, 19:28 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Comunicato stampa - Palermo, 13 ottobre 2015
Stati generali dell'edilizia nel Sud Italia: Sindacati e imprese alle istituzioni e alla classe politica siciliana e nazionale, "Subito piano decennale di infrastrutturazione e messa in sicurezza del territorio. Basta dirottare investimenti destinati alle costruzioni per tappare i buchi dei bilanci".
Palermo - Un piano decennale di infrastrutturazione primaria e secondaria e di messa in sicurezza del territorio, con progetti chiari e risorse certe, da usare solo per investimenti e non per coprire i buchi del bilancio o per pagare la spesa corrente. Questo è l'appello che il mondo datoriale e sindacale del settore delle costruzioni nel Sud Italia ha lanciato alle istituzioni e alla classe politica locali e nazionali, dagli Stati generali dell'edilizia nel Mezzogiorno, riunitisi oggi a Palermo.
Alla convention, la prima del genere in Sicilia, hanno preso parte: Giuseppe Lupo, vicepresidente dell'Ars, Giovanni Pizzo, assessore regionale alle Infrastrutture, Santino Barbera, segretario generale Filca Cisl Sicilia, Fabio Sanfratello, presidente di Ance Palermo, Angelo Minì, presidente Anaepa Confartigianato Sicilia, Maurizio Merlino, coordinatore Cna Costruzioni Sicilia, Leonardo Li Causi, responsabile Area Lavoro Coop Sicilia, Giovanni D'Ambrosio, segretario generale Filca Cisl Campania, Enzo Gallo, segretario generale Filca Cisl Puglia, Luciano Belmonte, segretario generale Filca Cisl Calabria, Michele La Torre, segretario generale Filca Cisl Basilicata, Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca Cisl e Mimmo Milazzo segretario generale Cisl Sicilia. "Come confermano i dati di Eurostat di qualche giorno fa - ha affermato Santino Barbera segretario generale di Filca Cisl Sicilia - la Sicilia è l'ultima regione europea per tasso di occupazione. Ad incidere su questi numeri è certamente la gravissima crisi dell'edilizia nell'isola con quasi 100mila disoccupati e oltre 13mila aziende che hanno chiuso i battenti. Il governo regionale, invece di investire sull'infrastrutturazione e sulla messa in sicurezza del territorio, preferisce dirottare altrove le risorse destinate alle costruzioni. E' un esempio lampante, fra i tanti che potremmo citare, il definanziamento del lotto 5B della Santo Stefano di Camastra – Gela, un arteria importantissima progettata oltre 40 anni fa ma che ancora non vede il collaudo; i fondi sono stati utilizzati per tappare il buco di bilancio ". Santino Barbera, nel corso degli Stati generali dell'edilizia nel Sud Italia, ha lanciato la proposta di un patto sociale fra mondo dell'impresa e mondo sindacale per far fronte comune nei confronti dei governi regionali e dell'esecutivo nazionale. "Imprenditori e sindacato - ha detto - devono fare gioco di squadra. Non possiamo fare i solisti, solo uniti abbiamo qualche possibilità di vincere; da soli perderemo sicuramente". Dal mondo dell’impresa è emersa la necessità di investire concretamente nel settore delle costruzioni che, come ha recentemente detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, “è una priorità per lo sviluppo del Paese”. Il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ha sottolineato le gravi carenze della programmazione degli anni scorsi in materia di infrastrutture. “Non sono stati realizzati interventi efficaci, è mancata una pianificazione e c’è il rischio di fare nuovamente flop – ha dichiarato Milazzo – perché i fondi Ue per i prossimi anni non prevedono investimenti in infrastrutture. Occorre dunque fare adesso una seria programmazione, di concerto fra le istituzioni e le parti sociali, datoriali e sindacali, per intercettare le risorse nazionali e per utilizzare al meglio quelle regionali. Non si può parlare di sviluppo prescindendo dalle infrastrutture”. Il segretario nazionale della Filca Cisl, Salvatore Scelfo ha lanciato la proposta di una grande commessa pubblica per rilanciare l'economia ed il settore nel Mezzogiorno.
“La riscossa del Sud – ha detto Scelfo chiudendo i lavori degli Stati generali dell’edilizia nel Mezzogiorno- può e deve partire da una classe dirigente preparata, umile, onesta e pragmatica. E' solo da questo momento che sarà possibile mettere in moto la macchina dello sviluppo : dotare il Sud di infrastrutture di rango europeo sarà la priorità , sia per rimettere in moto l'edilizia , che vale da sola l'11% del Pil, che per ridare dignità al Meridione”. (laco)
I dati settore costruzioni nel Sud Italia
"Giù gli investimenti nelle costruzioni, con un calo cumulato del -47,4% al Sud; In calo valore aggiunto del settore costruzioni: diminuito cumulativamente al Sud del -38,7% a fronte del - 29,8% del Centro-Nord". Negli ultimi 5 anni il Cipe ha finanziato 26 miliardi di investimenti per infrastrutture, di cui 87% al centro nord e il 13% al Sud (Fonte Svimez).
Incompiute nel Sud Italia: la prima regione per opere pubbliche non completate è la Sicilia con 215, mentre 93 sono quelle della Calabria, 81 della Puglia, 37 della Basilicata e 12 della Campania. Di seguito il link in cui visionare l'elenco: https://www.serviziocontrattipubblici.it/simoi.aspx
Dati edilizia Sicilia: Oltre 90.000 posti di lavoro in meno, 13.000 imprese hanno cessato o sospeso l’attività, le ore denunziate in cassa edile si sono ridotte di 27.587.961, la massa salariale si è ridotta di 377.873.003,30. Crollo degli investimenti nel settore: si è passati dal 1miliardo e 68 milioni del 2008 a 483milioni circa del 2014.
Il tasso di occupazione in Sicilia delle persone tra i 20 e i 64 anni (42,4% nel 2014) è il più basso di tutte le regioni europee: c'è un divario di oltre trenta punti tra l'area con il tasso di occupazione più alto (Bolzano, al 76,1%) e la Sicilia. Su appena sei regioni in Europa con il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni inferiore al 50% quattro sono in Italia, Puglia (con il 45,7%, ndr), Campania (42,7%), Calabria (42,6%) e Sicilia mentre una è in Spagna (Ceuta) e una in Grecia (Dytiki Ellada). (Fonte Eurostat Regional Yearbook 2015).
Lavoro nero settore edile: tasso di irregolarità nel Mezzogiorno 22,3%. In Sicilia è al 30% e in Calabria al 40%.
Morti bianche: La Sicilia è la prima regione del Sud per numero di morti bianche, registrate sul lavoro, nel primo semestre 2015: 33 decessi sui 361 rilevati in tutto il Paese. Palermo la provincia che continua a far emergere il dato più rilevante della regione con 12 decessi.
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