13 Ottobre 2015, 22:24 - Rosario Fertitta [suoi interventi e commenti] |
Cinque giorni addietro ho postato questa foto.
Ritrae Peppino Guccione, stimato ed onesto lavoratore del Museo Mandralisca di Cefalù.
Voleva essere una “provocazione” civile alla coscienza civica di ciascuno di Noi.
Peppino ed i suoi colleghi NON percepiscono lo stipendio da ben 18 mesi e, nonostante tutto, continuano a mantenere aperto quel luogo d’Arte che custodisce tesori inestimabili.
Questa sua civile protesta, posta in essere all’entrata della Casa Comunale, avviene tutte le mattine dalle 07:45 alle 08:55, orario sotto il quale Peppino inizia il suo turno di lavoro.
A dire il vero, la Sua solitaria presenza inizialmente non mi aveva sorpreso.
Avevo pensato ad una “turnazione” programmata con i suoi colleghi.
Invece credo che Peppino sia stato lasciato “solo” a rivendicare il Suo DIRITTO a percepire IL SUO STIPENDIO.
Sono ben consapevole che la situazione finanziaria della Fondazione non sia rosea.
Oggi abbiamo appreso dell’avvenuto pagamento di appena 3 mensilità sulle 18 dovute.
E’ un buon segnale.
O, forse, non lo è per niente.
Ci saremmo attesi delle dichiarazioni da parte del sindaco, del presidente del consiglio, dei consiglieri comunali, del presidente della fondazione Mandralisca, dei componenti del c.d.a., dei colleghi di Peppino.
Registriamo, invece, il solito assordante SILENZIO!
Un silenzio triste e doloroso, quasi il gesto di Peppino fosse stato accolto con fastidio dalla “politica” e dalle stanze dei bottoni.
Non voglio pensarlo ma…….. a volte “a pensar male”…….. ci s’azzecca, di brutto!
Probabilmente il deficit finanziario del nostro Museo è senza speranza perché – tolti i contributi regionali – la matematica non è di grande aiuto.
Ma allora si abbia il coraggio di licenziare i dipendenti.
Lo dico PROVOCATORIAMENTE.
Perché, altrimenti, non intravedo alcuna idea progettuale per il futuro di questa realtà culturale.
Chi ha voluto far parte dell’organo gestionale della Fondazione faccia CHIAREZZA e spieghi pubblicamente QUALI sono gli intendimenti progettuali e le scelte manageriali con le quali intende risollevare le sorti del Museo.
Altrimenti adotti le scelte consequenziali.
Ricordo che, per molto meno ed in un passato nemmeno tanto remoto, in quel Consiglio Comunale della sindacatura Vicari l’allora Presidente Pino Simplicio venne “processato” in Consiglio per la sua gestione.
Non intendo evocare un altro processo ma conoscere le strategie e gli eventuali percorsi che si intendono seguire, questo sì!
Credo che sia dovuto alla Città.
A meno che si preferisca tacere, ancora una volta.
Sperando che l’oblio stenda il suo velo anche su questa vicenda.
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