PD: paragonarsi per non giudicarsi

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Ottobre 2015, 13:44 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Così nel comunicato del PD cefalutano: “l’anticipazione di cassa (ovvero soldi presi in prestito dalla banca) ha raggiunto nel 2011 la cifra record di 4.000.000 € e negli anni precedenti era comunque mediamente sopra i 3.000.000 €, mentre nel 2013 l’amministrazione Lapunzina l’ha ridotta a 0 (ZERO!!!).”

Proprio un risultato eccezionale!!! (I punti esclamativi sono uno per me e due per il PD). Il Comune non ha più contratto debiti con le banche. La domanda è: ma le banche gli avrebbero più fatto credito? In altri termini, ci si poteva fidare di un Comune, la cui Amministrazione reagiva alle difficoltà finanziarie soltanto dichiarando che le colpe di esse ricadevano su quelle che l'avevano preceduta? Non credo proprio che l'offerta di un capro espiatorio potesse essere accettata come garante per ulteriori prestiti. In verità, essa non doveva essere sufficiente neanche per avere ancora fiducia dagli elettori, ma questa fiducia non poteva né può essere tolta con la stessa immediatezza di una banca, ma soltanto alla scadenza elettorale, quindi nel 2017. In quel momento sapremo se l'azzeramento dell'anticipazione di cassa è stato un merito oppure un danno per l'economia sociale, essendosi riversate le conseguenze, più o meno obbligate dalla conquistata sfiducia, sui cittadini, che non possono più essere “curati” dalle chiacchiere.

Sorvolo, per carità di patria, sul fatto che, se il risparmio viene fatto sui progetti e sugli investimenti, qualunque azienda sarà destinata a morire. E che così sia andata a Cefalù, lo dimostra l'attuale stasi di ogni investimento. Aggiungendo che si è speso troppo per legali, proprio perché non si è speso in valide consulenze.

Il comunicato del PD, però, così rimprovera l'informazione locale: “Purtroppo, però, quell’informazione, che oggi si inginocchia quale “vittima sacrificale” all’altare delle libertà democratiche, non ha mai voluto avventurarsi in inchieste dal sapore storico, proponendo alla cittadinanza una seria comparazione della gestione della spesa nel passato e nel presente.

“Inchieste dal sapore storico”? E perché? Soltanto per comparare le spese del passato con quelle del presente? La comparazione non è un giudizio né informazione sul presente, ma soltanto un nascondere i propri errori. Ricordo al PD il famoso adagio: “Se mi paragono, mi rallegro, ma se mi giudico, mi condanno.” Ecco, il PD si attenga a questo adagio e impari finalmente a giudicarsi e non a paragonarsi. Tra l'altro inutilmente, perché paragonarsi con il passato lascia questo intatto e non crea le condizioni per correggerne le conseguenze sul presente. I tre anni e passa della presente Amministrazione ne sono una prova: a forza di sue personali inchieste dal sapore storico ha portato il Comune al deficit e il Paese quasi al collasso sociale. E adesso? Un altro capro espiatorio: l'informazione, responsabile di non paragonare, ma di giudicare!

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Intervento correlato:

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