Il doppio taglio dell'arma della querela

Ritratto di Angelo Sciortino

6 Ottobre 2015, 21:30 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Non c'è cancello, serratura o chiavistello che voi possiate mettere alla libertà del mio pensiero” diceva Virginia Woolf. Noi oggi lo ripetiamo con tanta forza, quanta ne richiede l'attuale momento, in cui si attenta sempre più spesso al diritto di esprimerlo.

Chi ha letto fino a questo punto, è pregato di non proseguire, se rifiuta i sacrosanti principi di libertà, per i quali per almeno tre secoli in tanti hanno sacrificato la loro vita per conquistarli; se ritiene giusta la condanna di Galileo o quella di Giordano Bruno; se spera in un ritorno delle sanguinarie dittature del Novecento. Non è a essi che mi rivolgo. Né mi rivolgo a coloro che, quasi con un abuso del diritto, si servono della querela o per intimorire o per nascondere i loro errori.

Proprio a questi ultimi voglio dire che la querela è un'arma dal doppio taglio, che può colpire proprio chi la presenta al magistrato, perché dà la possibilità al querelato di far decidere a un terzo super partes, il Giudice, se egli ha detto la verità. E se la sua decisione dovesse affermarlo, allora il querelante rischia l'incriminazione per calunnia.

Oggi, con la minaccia di querela rivolta a Cefalunews e con quelle presentate contro Cefaluweb e contro Quale Cefalù, siamo a quota tre. Tutte e tre queste testate fanno cattiva informazione? Tutte e tre hanno secondi fini, tra i quali quello di fare politica”? Perché, la politica possono farla soltanto gli aderenti a un partito, nel caso specifico al peggiore dei partiti, quel PD che non è né democratico né comunista e neppure coerente?

Io spero che gli amici di Cefalunews non si arrendano. Se per dimostrare la verità della nostra informazione, dobbiamo subire querele e affrontare processi, si sappia che vi fu chi, non protetto dal diritto, affrontò ben più pesanti e perfino cruente battaglie. Grazie a loro non vi sono più le segrete di un castello nobiliare o di un carcere settecentesco, per non dire di forche e di ghigliottine. Per queste ragioni e per rispetto di chi ci ha regalato la libertà noi non possiamo “tacere” o “chiudere”. Soprattutto non dobbiamo cedere nell'interesse dei cittadini, se è vero che “nessuna verità è tale, se prima non è masticata con i denti della polemica”, che a quanto sembra questo Sindaco non ha.