3 Ottobre 2015, 18:15 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
I recenti atti di violenza fra extracomunitari, ripetutisi sul Lungomare e in una via cittadina e una volta espressi con minacce agli uomini della Polizia Municipale, hanno destato grave preoccupazione fra i cittadini e sono stati giustamente stigmatizzati da questo blog e da tutta la stampa locale.
In tanti ci siamo chiesti come sia stata possibile l'inerzia dell'Amministrazione, nonostante le forti preoccupazioni per un futuro ancora civile di Cefalù. E non soltanto l'inerzia, ma persino il silenzio, se si esclude l'ultimo gongolante comunicato del Sindaco (https://www.qualecefalu.it/node/17970), che ringraziava i Carabinieri per il loro concorso in una operazione di pulizia del Lungomare. Una pulizia seguita a poche ore da un fatto di notevole violenza fra coloro che avrebbero dovuto essere allontanati dal Lungomare, come abbiamo riportato nel seguente link: https://www.qualecefalu.it/node/17961.
Se fin dal primo momento, quando il fenomeno dell'abusivismo non era ancora così diffuso, la nostra Amministrazione avesse agito per combatterlo, oggi non ci troveremmo in questa penosa situazione, che presto o tardi potrebbe avere conseguenze più gravi per gli stessi cittadini.
Invece che cosa ha fatto l'Amministrazione? Ha distribuito licenze di commercio ambulante a questi extracomunitari, non preoccupandosi di far rispettare le regole da essi stessi accettate. Regole precise: a) l'ambulante non può sostare nello stesso luogo per più di venti minuti, b) in ogni caso non può esercitare il suo commercio in varie vie del Paese, fra le quali è compreso il Lungomare.
E allora perché per giorni e giorni tanta tolleranza? Perché non sono state ritirate le licenze a quegli extracomunitari, che non si sono attenuti a quanto espressamente previsto nel foglio della loro licenza, del quale riporto un esempio qui di seguito?
Chiediamo che finalmente il Sindaco, invece di agitarsi con comunicati sterili, agisca finalmente e tolga la tollerante fiducia dimostrata verso coloro che non ne sono meritevoli, perché non rispettano le regole del vivere civile. Al punto in cui si è lasciata incancrenire la situazione, questa non sarebbe una soluzione, ma almeno rappresenterebbe un primo passo per ridare speranza ai cittadini di ritrovare serenità e civiltà.
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Interventi correlati:
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