L'ordinanza della Capitaneria di porto e gli impegni della politica cittadina nel 2009

Ritratto di Saro Di Paola

28 Settembre 2015, 13:48 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 28 gennaio del 2009, la Capitaneria di Porto di Termini Imerese emise l’ ordinanza n° 309, con la quale, vietò l’accesso con veicoli sulle banchine del martello centrale a T del Porto di Presidiana, consentendolo solo ai pedoni.
Per motivi di sicurezza, con effetto immediato e fino a nuova disposizione”.
Ciò perché “in corrispondenza della seconda vasca insistevano delle lesioni che costituivano un potenziale pericolo”.

L’ordinanza non produsse effetto alcuno.
Né al porto e, neanche, dalle parti di Piazza Duomo.


Infatti, nel 2009:
al porto, le attività sulle banchine del martello centrale, si svolsero come si erano svolte a partire dal 2004, quando, alla radice del martello, venne collocata la barra per limitare l’accesso solo ai mezzi autorizzati;

dalle parti di Piazza Duomo, l’attività della politica cittadina si svolse incentrando il suo “impegno” su ben altri fronti.

Fu un “impegno”, per il quale il 2009 resterà agli annali come l’anno più difficile del quinquennio amministrativo del Sindaco Guercio ed, almeno sino ad oggi, il più tormentato ed il più infausto, che la politica cittadina abbia consegnato alla storia amministrativa di Cefalù.
Almeno a quella della cosiddetta “seconda Repubblica”.

Ciò perché, già, nei primi mesi del 2009, Guercio fu costretto a prendere atto del fallimento del progetto politico “Cefalù al di sopra di tutto”, con il quale aveva stravinto le amministrative del 2007.
Come Egli ebbe a dichiarare pubblicamente, già a maggio, “quel progetto non esisteva più, era venuta meno la maggioranza, che lo aveva sostenuto perché alcune sue componenti avevano scelto altre strade venendo meno all’impegno assunto con gli elettori”.

Sicché, a partire dal mese di maggio, la politica cittadina incentrò il suo impegno su due fronti opposti.
Da un lato, Guercio, che tentava di aggregare una nuova maggioranza per formare una “giunta di salute pubblica”.
Dall’altro lato, l’opposizione, guidata da Rosario Lapunzina, che tentava di trovare le adesioni per presentare, col giusto peso politico, una mozione di sfiducia a Guercio, che, se votata dalla maggioranza dei Consiglieri, Lo avrebbe “mandato a casa”, ridando la parola agli elettori.

Ne seguì una fase d’ impasse politico ed amministrativo, che, dopo la nomina di due assessori tecnici, il 7 luglio, di altri quattro assessori tecnici, il 16 novembre,
arrivò ad una svolta il 29 dicembre.
Fu quel giorno che, in Consiglio comunale, venne discussa la mozione di sfiducia a Guercio, che, sottoscritta da nove consiglieri, era stata presentata il 12 dicembre, con la speranza che, in aula, almeno, altri due Consiglieri l’avrebbero sottoscritta. 


 

     

La speranza dei nove firmatari andò delusa.
Infatti, prima che il Consiglio discutesse la mozione e la votasse, Guercio annunciò la sua nuova giunta, nella quale il Consigliere Avvocato Roberto Corsello e l’Ingegnere Nicola Torcivia avrebbero affiancato i riconfermati assessori tecnici Veronesi, Patanella, Bonaviri e Bondì.

L’impegno della politica cittadina, che aveva portato alla svolta del 29 dicembre, fu totale.
La politica cittadina, in tutto il 2009, non trovò il tempo per degnare della benché minima attenzione “il porto” di Prissuliana.
Consegnò, di fatto, il progetto Botta, agli archivi del Comune.
Non diede seguito alcuno all’ordinanza della Capitaneria di porto.
Abbandonò al loro destino le banchine lesionate del martello centrale.

Delle lesioni di quelle banchine non venne fatto cenno alcuno nella mozione di sfiducia al Sindaco.
I firmatari, elencando tutte “le inadempienze e le violazioni” del programma elettorale di Guercio, relativamente al porto si erano limitati a scrivere, con assoluta genericità:
La messa in sicurezza del porto non è stata realizzata e l’area appare in preda al più totale abbandono, con grave disagio per la marineria locale e per gli appassionati della nautica da diporto, sempre più osteggiati o costretti a preferire località più ospitali”.

Relativamente all’ordinanza della Capitaneria ed alle lesioni delle banchine per le quali l’ordinanza medesima era stata emessa, Guercio era stato, addirittura e certamente, più circostanziato dei nove Consiglieri che avrebbero voluto “mandarlo a casa”.
Affinché Egli “potesse dedicare, nei suoi due studi professionali, più tempo ai suoi numerosissimi mutuati che sicuramente lo reclamavano”, come, a conclusione della dichiarazione del suo voto favorevole alla mozione di sfiducia, ebbe a “suggerirgli” il Consigliere Lapunzina.
Per gettare acqua sul fuoco.
Per stemperare gli animi.

Guercio, nella seduta del 29 dicembre, replicando ai nove firmatari della mozione, sul porto ebbe a dire:
È stato dato incarico all’UTC di predisporre con urgenza un progetto di manutenzione straordinaria del pontile centrale per renderlo agibile ai pescatori. Entro il 30 gennaio 2010 sarà presentato all’Assessorato regionale al turismo per il relativo finanziamento”.

(continua)

Saro Di Paola, 28 settembre 2015

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