9 Settembre 2015, 14:51 - Rosario Lapunzina [suoi interventi e commenti] |
Rimango sbalordito nell'apprendere che il TG3 Sicilia, nell'edizione delle 19.30, ha parlato di possibili “infiltrazioni mafiose”, a proposito della organizzazione della Festa di Maria SS. Addolorata al molo.
Non so quale significato preciso possa e debba darsi alla lettera con cui i Parroci della Città di Cefalù, nel disconoscere il Comitato pro festeggiamenti, hanno affermato di non accettare “da parte di nessuno imposizioni, intimidazioni e minacce nell’esercizio del ministero pastorale“.
Non possiedo elementi precisi di valutazione, ma rifiuto di pensare che questo fosse il senso di quelle parole. E se mi sbaglio, attendo di essere pubblicamente smentito.
Credo, comunque che questa vicenda abbia finito per nuocere, in maniera consistente, all'immagine della Città. Se mi è permesso, mi pare proprio si possa dire che oggi ad essere “addolorata” è l'intera comunità di Cefalù.
Ho già manifestato le mie rimostranze al Capo redattore del TG3, e valuteremo come procedere per tutelare l'immagine della Città.
A questo punto, spero vi sia il modo di far sì che, in un clima di serenità, questa festa, assai sentita dalla gente, possa svolgersi nella migliore maniera possibile.
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Commenti
Angelo Sciortino -
Coerenza, per favore!
Come conciliare queste parole "A questo punto, spero vi sia il modo di far sì che, in un clima di serenità, questa festa, assai sentita dalla gente, possa svolgersi nella migliore maniera possibile." con quelle dell'altro ieri a proposito del negato permesso a svolgere la processione "circostanza che avrebbe non solo violato le norme canoniche ma anche quelle civili, configurandosi come reato".?