Gli "statisti" italiani del terzo millennio

Ritratto di Angelo Sciortino

24 Febbraio 2013, 16:32 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La campagna elettorale, che si concluderà domani 25 febbraio, ha dimostrato la sua inconsistenza. Si è forse parlato dei problemi veri del Paese? Sono state proposte soluzioni per essi? C'è stato un vero dibattito fra i candidati o questi si sono arroccati nei loro fortilizi, televisivi e virtuali? E quando sono andati in piazza, si sono forse confrontati tra loro di fronte ai cittadini?

Niente di tutto questo! Solamente parole al vento. E' accaduto esattamente quel che Machiavelli descriveva nel capitolo del Principe, dal titolo “Principes inter se noti”: “I tiranni, anche se si fanno la guerra e confliggono con immensi tumulti, di fatto continuano a collaborare segretamente, agendo di combutta per rovinare ciascuno il proprio popolo, sì che l'indebolimento del consorzio civile rafforza la loro tirannide”.

Chi, ricordando i proclami e le reciproche accuse di Berlusconi contro Bersani, di Ingroia e Di Pietro contro Monti, di Grillo contro tutto e tutti e via così per giorno e notte, fino a stordire il povero elettore, non è deciso a rinchiudersi in se stesso e, conscio della propria impotenza, a rinunciare a decidere e a scegliere?

Ecco, quindi, “l'indebolimento del consorzio civile” e il rafforzamento “della tirannide”! E gli elettori li lasciano fare, questi tirannelli da quattro soldi, che vogliono convincerci d'essere statisti, quasi novelli Cavour o Minghetti, Cesare o Augusto. E quel ch'è stato peggio è tanti di noi si sono lasciati convincere dai loro slogan, ripetuti dai tanti loro servi sciocchi.

Inutile dire che sono pessimista e che temo che all'apertura delle urne ci troveremo come la Grecia subito dopo le elezioni, che furono ripetute pochi giorni dopo. Ripetute, ma con così grande perdita di tempo, che ancora oggi, un anno dopo, il suo popolo vive quasi soltanto per soffrire e senza la consolazione della speranza di un futuro.

Ma come hanno potuto ingannarci a tal punto? La spiegazione ce la dà il saggio Erasmo da Rotterdam in uno dei suoi Adagia: “Si leonina pellis non satis est, vulpina addenda”. Cioè, se la pelle del leone non è sufficiente, aggiungi quella della furba volpe. Ecco come hanno fatto a convincerci: usando la loro perversa furbizia. Prima, come tiranni che collaborano segretamente ci hanno imposto un sistema elettorale così indegno, che persino loro l'hanno definito porcellum, quasi negando che esso è un loro parto, poi ci hanno detto: eccovi il giocattolo, divertitevi! Ecco i Lego, illudetevi di costruire la vostra casa!

Queste riflessioni, dopo aver espresso la mia scelta elettorale, e prima ancora di sapere come finirà, ho voluto comunicarle pubblicamente, perché non si pensi che la mia scelta non sia stata sofferta e, giusta o sbagliata che sia, non è un contributo a trovare soluzioni, ma soltanto un tentativo a rendere meno traumatico l'avvenire che ci aspetta.