Il MASCI di Cefalù in visita ad Auschwitz e Birkenau

Ritratto di M.A.S.C.I. Cefalù

6 Settembre 2015, 19:18 - M.A.S.C.I. Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Il MASCI di Cefalù in visita ad Auschwitz e Birkenau

 

Già da un po' di tempo la Comunità MASCI di Cefalù si proponeva di visitare il campo di concentramento di Auschwitz, ritenendo tale visita un atto dovuto, un passaggio obbligato per avvicinarsi di più alla storia ed avere maggior contezza di ciò che la follia dell'uomo era stata capace di attuare e rendere omaggio, al tempo stesso, alle vittime dell'olocausto.

E' riuscita in tale intento nel 70° anniversario della fine della seconda guerra mondiale, a completamento di un percorso che aveva impegnato la Comunità di adulti scout con la celebrazione, lo scorso 27 Gennaio, della "giornata della memoria" e il 25 Aprile con la manifestazione "La Memoria del Presente - Ricordando il 25 Aprile a 70 anni dalla liberazione", attività questa promossa ed organizzata dal MASCI, in stretta collaborazione con la Fondazione Culturale Mandralisca ed il Gruppo AGESCI e patrocinata dall'Amministrazione Comunale di Cefalù. 

Non ci si aspettava di trovare cose diverse da quelle apprese dai libri di storia o acquisite dai media, ma un conto è vedere immagini, stando magari seduti su una comoda poltrona tra le mura domestiche, un conto è percorrere i viali di Auschwitz, tra interminabili recinzioni di filo spinato, o scendere nei sotterranei del Block 11, dove si trova la prigione del campo o accedere al Crematorio I con l'adiacente camera a gas e trovarsi davanti ai forni, con carrelli che hanno accolto anche due o tre corpi per volta.

Non meno pesante sensazione hanno generato i cumuli di capelli tagliati ai cadaveri o di scarpe, di occhiali, di valigie, di effetti personali, di indumenti di bambini, che gli "addetti ai lavori" avevano, con impressionante determinazione, selezionato per successivi reimpieghi e che oggi sono ben visibili e protetti dietro ampie vetrate.

Quante volte il cinema ha saputo magistralmente "riproporre" quel famoso binario che varcando la soglia del campo di Birckenau, che in polacco significa Campo delle Betulle, diventava strumento di passaggio dalla vita alla morte.

Eppure diversa è stata la sensazione provata passandoci sopra, abbassandosi su di esso cambiando punto di osservazione, vedendolo diramarsi quasi ad abbracciare quel marciapiedi su cui masse di esseri umani scendendo dal treno, ricevevano l'ordine di depositare il proprio bagaglio, esiguo ma rappresentativo della voglia di vivere che nonostante tutto non li abbandonava, inconsapevoli del fatto che assieme al bagaglio stavano per sempre depositando ogni loro aspettativa di vita.

Dal 1979 il campo di concentramento di Auschwitz e di sterminio di Birkenau, veri cimiteri a cielo aperto, sono diventati "patrimonio dell'umanità dell'UNESCO" e la presenza di tanti giovani visitatori fa concretamente sperare che così come scrisse Primo Levi "L'olocausto è una pagina del libro dell'umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria".

Chissà, magari la visita di questi luoghi potrebbe essere "prescritta" a quanti, ancora oggi, si ostinano a perpetrare atti di razzismo, intolleranza e discriminazione.

Il viaggio in territorio polacco è stato anche occasione per visitare Cracovia, con i suoi monumenti, il castello di Wawel, con il famoso dipinto di Leonardo da Vinci "Dama con l'ermellino", il quartiere ebraico di Kazimierz, la fabbrica, oggi museo, di Oskar Schindler, la miniera di sale di Wieliczka e non poteva mancare, per la Comunità MASCI di Cefalù intitolata a Giovanni Paolo II, la visita della vicina Wadowice dove nacque e si formò spiritualmente Karol Wojtyla.

    

                                                                                                                  Salvatore Muffoletto - MASCI Cefalù