21 Agosto 2015, 00:59 - Patrizia Messina [suoi interventi e commenti] |
Approfittando della consueta disponibilità della stampa locale, affido una richiesta di chiarimenti che “qualcuno” dovrebbe, in maniera celere, dare a tutti quei cittadini che malauguratamente abitano nelle periferie ove si è abusato collocare numerosi cassonetti per la raccolta dei rifiuti.
Pur conoscendo benissimo l’istituto delle interrogazioni ed interpellanze, che tristemente nel migliore dei casi attendono mesi per le sommarie e pur dovute risposte, si è deciso di scegliere la via telematica per rappresentare situazioni alquanto anomale.
Da giorni sono stata messa al corrente da alcuni cittadini sulle condizioni di insalubrità di non meglio identificati “punti di raccolta rifiuti” che, lontani dallo sguardo e dal controllo dei più, si prestano a diventare vere e proprie discariche abusive.
E la lista è lunga.
Non volendo innestare polemiche sulla difficile situazione dello smaltimento dei rifiuti che investe particolarmente la nostra Provincia e il nostro Comune, è a dir poco insostenibile quanto è accaduto nella C/da Ogliastrillo, dove uno di questi famigerati “punti di raccolta rifiuti”, negli ultimi giorni, si è trasformato in una discarica “abusiva” a cielo aperto, con grave pregiudizio per la salute di quanti vivono nei pressi dello stesso.
A seguito dell’intervento degli operatori dell’ATO Rifiuti solo nella mattinata di giorno 20 Agosto, dopo svariate segnalazioni, si è proceduto ad una bonifica dell’area.
Quanto accaduto non può essere noto alla maggior parte dei Cittadini cefaludesi, stante l’esistenza di una schermatura con pannelli opachi montati su intelaiature metalliche che impediscono la visione a quanti transitano lungo la SS 113.
La prime domande che si pongono sono le seguenti: quale organismo ha realizzato la schermatura? L’opera in questione è munita delle Autorizzazioni previste dalla Legge?
Inoltre, come si evince dalle fotografie allegate (risalenti al 19 agosto), oltre ai normali cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, accessibili da parte di tutti i cittadini, si è riscontrata la presenza nell’area di un “container” ricolmo di rifiuti che, si ribadisce, è stato rimosso grazie all’intervento di un mezzo speciale messo a disposizione da ATO Rifiuti.
Da tale osservazione nascono ulteriori interrogativi: quale organismo ha istituito tale “punto di raccolta rifiuti”? Quale è la reale finalità a cui è stata destinata l’area, cioè è un “punto di raccolta” o una zona di temporaneo accumulo dei rifiuti per il successivo smaltimento? Chi è preposto al controllo di un’area di tale specie?
Il famoso detto “occhi non vede … cuore non duole” in questo caso pare non funzioni stante che a dolersene è la salute dei cittadini sottoposti a subire i miasmi nauseabondi di depositi incontrollati di rifiuti, amplificati dalle eccezionali temperature che hanno investito tutto il territorio.
Si ritiene che i “punti di raccolta rifiuti”, con le modalità in cui sono stati realizzati a Cefalù, siano fallimentari stante che bastano disservizi di poche ore per trasformare gli stessi in discariche a cielo aperto.
Patrizia Messina
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