Cefalù prigioniera

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Agosto 2015, 16:48 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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I polsi legati con fili d'argento intrecciati, gli occhi bendati e la bocca chiusa da un nastro, i tappi nelle orecchie, la bella Cefalù viene spinta lungo le strade, perché abbia la sensazione d'essere ancora viva.

Di tanto in tanto il suo corpo viene colpito dagli aguzzi denti di animali selvaggi, ma non ha alcuna possibilità di difendersi, visto che chi dice d'amarla la tiene legata. Quindi i denti degli animali dal corpo glabro e rosso per il sole passeggiano sul suo bel corpo, che chi l'aveva amata veramente aveva coperto di bellissimi gioielli.

Questi animali, nell'attuale tassonomia sono chiamati turisti mordi e fuggi. Gironzolano famelici in ogni parte del corpo di Cefalù, lo insozzano e lo abbruttiscono con le loro pance al sole, tumide di sudore. Come uomini primitivi bussano alla sacra casa di Cefalù, come se si trattasse di una debole palafitta, e la invadono.

Altri animali approfittano dello stato d'inerme della bella Cefalù: sono gli animali chiamati nella tassonomia venditori abusivi. Occupano le sue splendide e lunghe gambe, stendendovi panni e cappelli e anch'essi l'insozzano persino con i loro escrementi.

Adesso, infine, anche altri animali, chiamati nella tassonomia cinghiali, la feriscono più dolorosamente, colpendola a morte. La poveretta avrebbe voglia di urlare per i dolore, ma il nastro sulla bocca glielo impedisce; vorrebbe guardare chi la colpisce, ma la benda sugli occhi le impedisce di vedere; vorrebbe difendersi con le nude mani, ma la stretta catena d'argento glielo impedisce; vorrebbe fuggire, ma le caviglie sono bloccate da una catena.

I suoi occhi nascosti piangono amare lacrime e la sua mente ricorda i suoi giorni di libertà. Sente che sta per morire e appena appena percepisce attorno al suo corpo agonizzante la danza macabra di coloro che l'hanno legata, svolta sulla musica del chiacchiericcio sordido dello scaricabarile.