21 Febbraio 2013, 10:27 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Quando, domenica scorsa, entrando al Cimitero ho visto sulla bacheca dell’ingresso principale “LA NUOVA ORDINANZA SINDACALE PER ESTUMULAZIONI SALME” l’ho fotografata.
Era da quella foto che avevo pensato di trarre lo spunto per occuparmi, ancora una volta, dell’"emergenza morte" e dell’ampliamento del Cimitero.
Quando, poi, nell’imboccare l’ultimo viale ho visto le tre baracche in lamiera che sono state piazzate davanti all’ingresso di servizio del Cimitero medesimo ho avvertito, più forte, la voglia di occuparmene.
Davanti alla tastiera quella voglia, però, mi è passata : avendo riletto quanto nel passato, più e meno recente, sulle due “questioni” avevo scritto, mi sono reso conto che null’altro avrei avuto da aggiungere.
Stamattina, invece ho deciso di scriverne.
Dopo avere letto su “Cefalunews” “delle dieci vedove e del vedovo, ultraottantenni” cui altra ordinanza sindacale “ha vietato di dormire accanto al coniuge …. per trascorrere accanto i giorni al cimitero” -sic!-.
Ho deciso di scriverne, per riportare la questione da una realtà che per i suoi aspetti tragicomici fa, comunque, riflettere alla concretezza ed alla praticabilità di quel percorso amministrativo che ho più volte indicato e che, a mio giudizio, la Politica dovrebbe intraprendere per risolverla.
Ne scrivo, mettendo insieme quanto sulle due questioni ho scritto.
In quella che è una antologia di parole perdute.
Dal 10 dicembre 2009 al 5 luglio 2012.
1) Affinché la morte non sia emergenza ….. anzi! - parte prima - (http://www.laltracefalu.it/node/223)
Niente, in assoluto, è più ordinario della morte.
E nessuna esigenza è, in assoluto, più ordinaria della prima che dalla morte discende : la tumulazione dei defunti in loculi cimiteriali.
Quei loculi che, periodicamente a Cefalù, vengono a mancare determinando condizioni di emergenza cui, le amministrazioni, nel tempo, hanno fatto,e fanno, fronte con la realizzazione di nuovi blocchi all’interno di quello che, per noi cefaludesi, è “il cimitero nuovo”.
È dalla fine degli anni cinquanta, cioè da quando venne ampliato il “cimitero vecchio”, che le Amministrazioni riescono a scongiurare il pericolo che le due sale obitorio del Cimitero si trasformino in depositi di bare.
Come avviene, purtroppo, ai Rotoli di Palermo e nei cimiteri di tanti altri Comuni d’Italia.
Solo che, con la graduale realizzazione di nuovi blocchi di loculi, col tempo, si sta per esaurire la potenzialità ricettiva del “cimitero nuovo”.
La Politica, nei primi anni ottanta, attenzionò la questione ed avanzò la proposta di un ulteriore ampliamento del cimitero.
Fu l’Ufficiale Sanitario del tempo a fare accantonare quella proposta.
Infatti, secondo il parere che ebbe ad esprimere sulla proposta, con l’ampliamento si sarebbero “inquinate le acque che sfociano a Presidiana”.
Da restare increduli solo a considerare che il Cimitero di Cefalù è là, dove lo si sarebbe voluto ampliare, sin dalla seconda metà del 1800 e che, da quando è là, nessun esame batteriologico sull’acqua di Presidiana ha mai evidenziato tracce di inquinamento “da cimitero”.
Eppure così è stato : storia di ordinaria burocrazia.
La questione “Cimitero”, perciò, in quegli anni, non si propose più in termini di ampliamento di quello esistente ma, in termini di individuazione di una nuova area in cui allocare un nuovo parco cimiteriale.
Qualcuno localizzò la nuova area nel bosco comunale comunale di Gibilmanna.
Però, come spessissimo accade, dopo il gran parlare e gli inevitabili sproloqui, non se ne disse e non se ne fece più nulla.
Nel successivo ventennio sulla questione calò il velo del silenzio.
Fin quando, nel 2002, per la prima volta nella storia di Cefalù, la mancanza di loculi costrinse il sindaco Vicari alle prime dolorose estumulazioni.
Si era alla vigilia delle elezioni comunali di quell’anno e sulla vicenda fu lo
lo sproloquio della Politica a farla da padrone.
Il sindaco Vicari che sarebbe stato rieletto, per scongiurare il pericolo di altre emergenze, conferì all’architetto Ernesto Di Paola l’incarico del progetto di ampliamento del cimitero.
Il progetto esitato dall’architetto per un importo di poco superiore ai tre milioni di euro prevedeva, e prevede, più di 100 (se non ricordo male 105) lotti per Cappelle gentilizie private da dieci loculi cadauna e blocchi per un migliaio di loculi pubblici.
Oltre, ovviamente, ai servizi ed a tutte quelle opere, impropriamente dette di “urbanizzazione”, che sono indispensabili per la funzionalità dell’ampliamento (muri di recinzione, viali, piazzuole …)
Un progetto che il sindaco Vicari avrebbe voluto attuare con il sistema del “projet financing” affidandone la realizzazione a privati cui sarebbero state, anche, affidate la gestione, la pulizia, la custodia e la manutenzione di tutto il cimitero.
Vecchio e nuovo.
Fu sulle modalità di attuazione del progetto che si aprì uno dei più accesi e dei più laceranti scontri della passata consiliatura.
Furono raccolte 3200 firme di cittadini contro la proposta del sindaco che finì per ritrovarsi sola o quasi.
Come mai le capitò in tutto il suo decennio.
Contro di lei quasi tutta la Città.
Contro di lei il Consiglio comunale, con la sola eccezione di un consigliere.
È storia di ieri. Del 2005.
Eppure sono passati più di quattro anni, durante i quali, dopo tanti scontri, tanti veleni e tanto sproloquio, sulla questione cimitero, è calato, di nuovo, il velo del silenzio.
Da parte di tutti.
Maggioranza e opposizione, centro destra e centro sinistra.
Se, ancora, a Cefalù si può dire che esistano.
All’emergenza si è continuato a fare fronte con interventi necessari alla bisogna.
Con quanto è bastato per non ritrovarsi con le bare all’obitorio.
Proprio come nei decenni precedenti.
Però, come ho scritto all’inizio, le aree per realizzare nuovi blocchi all’interno del “cimitero nuovo” vanno ad esaurirsi e le estumulazioni periodiche da sole non bastano.
L’AMPLIAMENTO DEL CIMITERO E’ UNA NECESSITA’.
Nel 2009 più incombente di quanto non lo sia stata negli ultimi decenni.
Una necessità cui si può sopperire senza aspettare finanziamento alcuno.
Pubblico o privato che si possa pensare.
L’ampliamento del Cimitero è,infatti, un’opera che si può AUTOFINANZIARE.
ANZI !
È un’opera sulla quale il Comune avrebbe potuto, e potrebbe ancora, puntare per ridurre il buco del suo bilancio.
Come e di quanto ?
Lo scrivessi in questo mio post diventerebbe troppo lungo.
Per evitare che quanti lo avranno aperto lo richiudano immediatamente perché troppo lungo lo scriverò in quell’altro che mi riprometto di pubblicare sotto il titolo :
AFFINCHE’ LA MORTE NON SIA EMERGENZA…..ANZI! (parte seconda)
Saro Di Paola, 10 dicembre 2009
2) Affinché la morte non sia emergenza ….. anzi! - parte seconda - (http://www.laltracefalu.it/node/552)
“L’ampliamento del Cimitero è un’opera che si può AUTOFINANZIARE.
ANZI ! È un’opera sulla quale il Comune avrebbe potuto, e potrebbe ancora, puntare per ridurre il buco del suo bilancio.”
Così, il 10 dicembre, ho concluso il mio scritto “AFFINCHE’ LA MORTE NON SIA EMERGENZA ….. ANZI! (parte prima)”, aggiungendo che avrei illustrato in altro scritto che mi ripromettevo di pubblicare sotto il titolo “AFFINCHE’ LA MORTE NON SIA EMERGENZA ….. ANZI! (parte seconda), COME e di QUANTO il Comune avrebbe potuto ridurre il buco del suo bilancio con l’ampliamento del cimitero.
Me ne ero scordato.
A farmi ricordare della promessa che non avevo, ancora, onorato è stata la notizia della vendita all’asta, da parte dell’AMA di Roma, di alcune cappelle gentilizie abbandonate, perché senza eredi, del cimitero del Verano.
Una notizia che ha fatto clamore su giornali e telegiornali per gli importi con i quali sono state aggiudicate all’asta due cappelle gentilizie per le quali la municipalizzata di Roma aveva fissato la base d’asta in 150.000 euro.
Le due cappelle sono state aggiudicate per gli importi di 930.000 euro e 650.000 euro che sono, pari se non superiori a quelli con i quali, a Roma, si vendono e si acquistano appartamenti di pregio in prestigiose zone residenziali.
Personalmente non mi sono affatto meravigliato.
Ciò, non solo perché da Djoser a Lenin, da Cheope a Berlusconi, piramidi e mausolei hanno dimostrato quanto “ad personam” siano stati, e siano, il modo ed il luogo in cui i “grandi” abbiano voluto, e vogliano, conservare le proprie spoglie.
Ciò, per quella consapevolezza che, a Cefalù, mi hanno inculcato espressioni, assai ricorrenti, che, negli anni, ho avuto occasione di ascoltare dalla voce di concittadini di diversa estrazione sociale e di diversa abbienza :
“pur di avere un lotto al cimitero per una cappella di famiglia non guarderei a spesa”, “pur di potere riunire in unica cappella le spoglie dei miei defunti mi venderei pure la casa dove abito”, “pur di trovare due posti in una stessa cappella per me e per mia moglie pagherei sino a cinquanta milioni”……….
Consapevolezza che mi fa affermare,con assoluta certezza ,che i 105 lotti per cappelle gentilizie previsti nel progetto di ampliamento del cimitero, se messi all’asta, andrebbero a ruba.
Proprio come è avvenuto per le cappelle gentilizie del cimitero del Verano.
Detto del “COME” non mi resta che dire del “QUANTO” il Comune potrebbe ricavarne dalla vendita.
È, ovviamente, un quanto STIMATO.
Ma, a mio giudizio, per difetto.
Assumendo per prezzo a base d’asta del singolo lotto € 40.000 e prevedendo l’aggiudicazione dei lotti ad una media di € 50.000, nelle casse del Comune potrebbero entrare : n° 105 lotti x € 50.000 = € 5.250.000.
Il che,essendo l’importo complessivo del progetto di ampliamento di poco inferiore a 3.000.000 di euro, vorrebbe dire che nelle casse del Comune resterebbero non meno di 2.000.000 di euro.
Il che vorrebbe, anche, dire che, eseguite le opere di sistemazione dell’area di ampliamento previste nel progetto (sbancamenti, muri di sostegno, muri di recinzione, viali, rete idrica, rete elettrica ……) e realizzati i mille loculi pubblici previsti nel progetto medesimo, il Comune, annualmente, potrebbe fare fronte alle spese di pulizia, di manutenzione e di gestione ordinarie di tutto il cimitero con i proventi della vendita dei loculi pubblici.
Ciò almeno per i prossimi cinquanta anni.
Saro Di Paola, 16 gennaio 2010
3) L’ampliamento del cimitero e la schizofrenia della politica cefaludese (http://www.laltracefalu.it/node/2910)
È stata la visita al Cimitero, in questi giorni in cui a farla siamo in tantissimi, a stimolarmi le domande e le riflessioni che seguono.
Ricordate il projet financing con il quale il sindaco Vicari avrebbe voluto risolvere il problema della mancanza di loculi cimiteriali, dell’ampliamento, della manutenzione e della gestione del cimitero ?
Ricordate le 3200 firme che vennero raccolte contro quel progetto per evitare la privatizzazione del cimitero ?
Ricordate l’asprezza dello scontro politico tra il Sindaco Vicari e l’opposizione ?
Ricordate il dibattito consiliare che vide un solo consigliere comunale schierarsi dalla parte del sindaco ?
Ricordate le crepe che quel dibattito aprì in Forza Italia, cioè nel partito che, nella storia del Consiglio Comunale di Cefalù, per numero di rappresentati è stato secondo, soltanto, alla Democrazia Cristiana ?
Sono certo che chiunque segua le vicende della politica cefaludese ricordi perfettamente.
Ebbene,
sapete quali siano state, e siano, le attività amministrative che la politica cefaludese, dal 2005 ad oggi, ha posto in essere, per trasformare in opera quel progetto che, a Cefalù, è stato l’ultimo significativo di cui, nell’ultimo decennio almeno, le pubbliche amministrazioni abbiano dotato la città?
Che ci sia stato dato di sapere LA POLITICA CEFALUDESE NON HA DISPIEGATO ATTIVITA’ALCUNA!
Dal 2005 ad oggi, la politica cefaludese sull’ampliamento del cimitero ha fatto, anche, di meno : NON HA PIU’ SPESO UNA SOLA PAROLA.
La politica cefaludese ha rimosso la questione.
Per la politica cefaludese è come se la questione non fosse mai esistita e non esistesse.
Perciò, delle due una :
o quello dell’ampliamento del cimitero era un falso problema, il che non è,
o, anche per l’ampliamento del cimitero, la politica cefaludese ha dato, e sta dando, prova di uno dei peggiori mali che la affligge : LA SCHIZOFRENIA!
Sui problemi veri, sulle questioni importanti, troppo spesso, se non quasi sempre, dopo plateali clamori, dopo accesissimi scontri, dopo frastornanti can- can, la politica cefaludese tace.
Nel SILENZIO TOMBALE – è il caso di dirlo- la politica cefaludese mortifica, annulla, le ragioni autentiche del suo essere.
Eppure, l’ampliamento del cimitero è un’opera che non è necessaria solo per i morti o che sarà necessaria per noi, quando passeremo a miglior vita.
È un opera che potrebbe esserci utile anche, oggi, da vivi.
È, infatti, un’opera che non solo si può autofinanziare ma che, addirittura, può portare danaro, e non poco, alle esangui casse comunali.
Ho pure fatto una stima di massima della relativa somma.
Non è il caso che la riproponga.
Chi ha la curiosità di conoscerla può trovarla nel mio scritto dello scorso 16 gennaio :
AFFINCHE’ LA MORTE NON SIA EMERGENZA ….. ANZI! (parte seconda)
Saro Di Paola, 1 novembre 2010
4) Ampliamento del Cimitero : per Cefalù e per Lapunzina tanti piccioni con una sola fava (https://www.qualecefalu.it/node/153)
L’attuale congiuntura economica è di quelle che non lasciano intravedere sbocchi.
A tutti i livelli e, quantomeno, nei tempi brevi.
È, perciò, utopistico pensare che, nel quinquennio amministrativo appena iniziato, il sindaco Lapunzina possa riuscire, nello sfera dello straordinario,con quella stessa concretezza con la quale è, sin’ora, riuscito nell’ordinario.
Grazie ad un impegno e ad una abnegazione che, a mia memoria - sento di doverlo ribadire- non hanno precedenti nella storia amministrativa della nostra Città.
Recente e non.
Nella sfera dello straordinario, certamente molto più ampia ed ostica di quella dell’ordinario, rientra la realizzazione di opere pubbliche.
Opere per le quali, oggi, senza progetto è, pressoché, impossibile accedere a finanziamenti pubblici e che, senza finanziamenti è, pressoché, impossibile progettare.
Come dire che, nel settore delle opere pubbliche,il Comune di Cefalù è come il cane che si morde la coda.
A meno che il Comune non ricorra alla finanza di progetto.
È regola valida per tutti i Comuni.
Regola rispetto alla quale Cefalù non costituisce eccezione.
A Cefalù, però, un’opera pubblica che può essere realizzata in eccezione alla regola la abbiamo.
È L’AMPLIAMENTO DEL CIMITERO.
È un’opera pubblica che fa eccezione alla regola per due ordini di motivi.
Il primo.
Il Comune dispone del progetto che il sindaco Vicari, prima della scadenza del suo secondo mandato, ha fatto redigere all' arch. Ernesto Di Paola, per realizzare l'opera ricorrendo al finanziamento dei privati.
Di quel progetto, oggi nel 2012, devono essere adeguati i prezzi.
Il secondo.
Per realizzare l’opera il Comune non deve chiedere finanziamenti o impiegare quei fondi propri che non ha.
L’opera, infatti, può AUTOFINANZIARSI.
Basta che il Comune metta in vendita i 105 lotti per “cappelle gentilizie” che sono previsti nel progetto.
Fissando un prezzo minimo per i singoli lotti, nelle sue casse, con un’asta pubblica in aumento,potrebbero entrare molto più di quei 3.000.000 di euro cui, nel 2006, ammontava il progetto.
Da consigliere comunale l’ho già detto, in aula, nella occasione in cui il Consiglio ebbe ad esprimere il voto contrario alla proposta di realizzare l’opera con projet financing.
Da cittadino l’ho già scritto,su “L’Altra Cefalù” nel dicembre 2009 (http://www.laltracefalu.it/node/223 e nel gennaio 2010 (http://www.laltracefalu.it/node/552),
con due post sotto il titolo
“AFFINCHE’ LA MORTE NON SIA EMERGENZA ……ANZI!”
Nulla, però, in tal senso, è stato fatto.
Sinora.
Ricordo, soltanto, un annuncio a Radio Cammarata da parte dell’assessore Pippo Abbate.
Prima che egli se ne migrasse sindaco a Lascari.
Il mio auspicio è che il sindaco Lapunzina si cominci ad attivare in tale direzione.
Una direzione nella quale Cefalù, con una sola fava, potrebbe prendere tanti piccioni.
Infatti, con l’ampliamento autofinanziato del Cimitero non solo la morte non sarebbe più quella emergenza che, dal 2002, costringe la pubblica amministrazione a ricorrere a dolorose estumulazioni ma, la pubblica amministrazione risponderebbe alle numerosissime istanze di quanti vorrebbero realizzare “il sogno” di costruire la “casa eterna” per la propria famiglia dando, così, sbocchi occupazionali nell’asfittico settore dell’edilizia.
L’ampliamento autofinanziato del cimitero, inoltre, per il sindaco Lapunzina e per quanti, come lui, abbiamo votato contro il projet financing proposto dalla Vicari, sarebbe prova inoppugnabile e concreta della validità dei presupposti economico-amministrativi, oltre che sociali, cui abbiamo ispirato il nostro voto.
Saro Di Paola, 5 luglio 2012
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Commenti
Gianfranco D'Anna -
Il testo delle ordinanze di revoca dei contratti
Oggetto: REVOCA EFFICACIA CONTRATTO REP. N. …. DEL …. - CONCESSIONE LOCULI CIMITERIALI -
L'anno duemilatredici addì diciannove del mese di febbraio, il Sindaco LAPUNZINA ROSARIO
Tutto ciò premesso
ORDINA
Dalla Residenza Municipale, lì _________
Saro Di Paola -
Nei due "atteso" il punto debole
A mio giudizio, è nei due "atteso" il punto debole dell'ordinanza.
La scorsa estate ho presenziato alla tumulazione di un amico nel Cimitero di S. Orsola a Palermo.
Nell'intorno di due delle camere mortuarie l'aria era pressochè irrespirabile: all'interno le casse in attesa di tumulazione erano disposte a pile.
Nel cimitero erano in corso lavori di estumulazione.
Eppure ............