Mister Antimafia e la chiusura del punto nascite

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Luglio 2015, 17:39 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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I simboli dei responsabili

 

Fra i tanti errori di Crocetta e del PD, che lo sostiene, uno riguarda proprio Cefalù, anche se non soltanto Cefalù. Riguarda l’aver permesso che il presunto rinnovamento della politica sulla sanità potesse creare forme vergognose di gestione amicale, quando non clientelare.

Quanti ancora non si sono resi conto di quanto siano dolorose le conseguenze di tale vergognosa gestione, sono pregati di esaminare attentamente le azioni messe in cantiere dal Governo Crocetta, anche al netto delle lacrime e delle preghiere alla Madonna.

E fra quanti, aprendo gli occhi, possono accorgersi di aver subito un grande torto, costoro sono i Cefalutani. Oggi non soltanto il loro punto nascite, ma persino l'intero ospedale è in forse.

Per meglio farmi capire, racconterò i fatti come se si trattasse di una novella pirandelliana.

Della chiusura del nostro punto nascite si cominciò a parlare fin dai tempi dell'assessore alla sanità Russo. Fu presentato un ricorso al TAR, che posticipò la chiusura, poi definitivamente decisa dal CGA, al quale aveva fatto ricorso la Regione. La motivazione del CGA fu che, essendo l'ospedale di Termini pubblico, doveva essere preferito a quello di Cefalù, che pubblico non era. A gongolare fu, insieme ai cittadini di Termini, tale senatore Lumia.

Arrivano il nuovo Governo Crocetta e il nuovo assessore Borsellino. Le cose potrebbero cambiare, ma l'Assessore non riesce a opporsi con forza alle tante pressioni clientelari, che ruotano attorno alla Sanità, rimasta l'ultimo baluardo del clientelismo, che le cronache degli ultimi giorni hanno mostrato all'opinione pubblica.

È così che l'Assessore si piega a firmare un decreto di chiusura del punto nascite di Cefalù. Ancora una volta gongolano i Termitani e il loro Senatore.

A Cefalù protestano contro tale decreto tutti i Sindaci del distretto, ma nessuno di loro compie l'unico atto capace di dare forza e credibilità alla loro azione. Essendo molti di essi militanti del PD, che sembra preferire far gongolare un Senatore e i suoi elettori, non presentano le loro dimissioni dal Partito né, tantomeno, dalla loro carica. Preferiscono, guarda caso, nominare un avvocato, perché presenti un ricorso al TAR contro il decreto, dimenticando che esso non poteva non essere respinto, viste le precedenti decisioni del TAR e del CGA. Inutile dire che tale ricorso venne respinto.

Sorge quasi contemporaneamente un comitato spontaneo, che apre un colloquio con l'assessore Borsellino. Commossa, l'Assessore dimentica di dire che ha già chiesto la deroga per altri punti nascita, persino per quelli ormai chiusi da oltre due anni, e invita il comitato a fare accettare ai responsabili dell'ospedale un documento per chiedere – loro e non lei! - al Ministero una deroga. I responsabili del comitato s'impegnano e si fanno sottoscrivere un documento dal comitato di gestione dell'ospedale e radiosamente felici lo consegnano a Roma a funzionari del Ministero. Non si erano accorti, i poverini, che l'Assessore non aveva riferito un fatto importantissimo. L'avrà fatto perché ingannata dai suoi funzionari, ma questo non giustifica l'aver taciuto il particolare che proprio per Cefalù non aveva chiesto una deroga.

I giorni passano senza che arrivino novità. Su sollecitazione del consigliere comunale Francesco Riggio, che scrive una lettera aperta, interviene la senatrice Simona Vicari presso il Ministro della Sanità, ottenendo che per valutare il punto nascite di Cefalù non ci si attenesse a quanto deciso dal CGA – che, lo ricordo, preferiva Termini, perché pubblico – ma a un attento monitoraggio dei due punti nascita.

Si trattava del massimo, che il Ministro potesse fare. Dare, cioè, una linea guida per valutare correttamente. La Regione e il suo Assessore si piegano a questa decisione del Ministro, per cui viene nominata una commissione per il monitoraggio dei due ospedali. Tutto positivo, allora? No, perché a far parte della commissione sono stati chiamati due medici dell'ospedale di Termini. Una distrazione o un suggerimento di chi vorrebbe ancora gongolare? Chissà! Anche questa, a mio parere, è una spiegazione che mister Crocetta dovrebbe dare. Potrebbe accennarne qualcuna anche l'ex assessore Borsellino, ma non credo che, essendo stata ingannata dalla burocrazia e dalla politica del PD, Ella ce l'abbia questa risposta.

Ancora una volta non sono le Istituzioni locali, ma i parlamentari del M5S a prendere posizione e seguire questa vergognosa vicenda della sanità a Cefalù. Non lo fanno né il CdA né il Direttore dell'ospedale, né il Sindaco né il Comitato!

Spero che, nel valutare l'azione confusa delle Istituzioni locali, quella ancora più confusa del comitato spontaneo, quella del nuovo CdA dell'ospedale e del suo Direttore e infine quella delle Istituzioni regionali e delle loro burocrazie, l'opinione pubblica non si faccia più abbindolare dalle magniloquenti promesse e dagli astratti richiami alla Giustizia e all'antimafia. Così come li abbiamo riconosciuti, questi richiami sono soltanto specchietti per le allodole. E noi non siamo allodole!