14 Luglio 2015, 11:25 - Giuseppa Guercio [suoi interventi e commenti] |
di Fernando Botero
E’ attualmente in esposizione a Palermo nelle Sale del Duca di Montalto di Palazzo Reale.
Inaugurata dal Sindaco della Città dott. Leoluca Orlando, il 1° giorno di primavera, avrebbe dovuto chiudere i battenti alla fine della stagione e cioè il 21 giugno scorso, sennonché lo strabiliante successo di pubblico, ha indotto l’organizzazione a postergare la chiusura al 30 settembre p.v.
Il ciclo della “Pasion de Cristo”, si svolge e si snoda in ben 27 coloratissimi oli su tela ( tra grandi e piccoli), nonché in 17 acquerelli e matite o matite colorate su carta. In verità questi ultimi sono 34 però presenti in catalogo.
Gesù è catturato , acquerello 40x30 Gesù e sua Madre, acquerello 40x30 Madre afflitta, acquerello 40x30
Le impressioni e le sensazioni che si ricevono e le conseguenti riflessioni che ne derivano, visitando la mostra-collezione, sono di diverso tipo. Innanzitutto la scelta del tema religioso da parte di un Autore che si autodefinisce non credente, poi la peculiarità con cui propone le figure, sia maschili che femminili, che campeggiano ed affollano le tele, nonché gli stati d’animo che i personaggi palesano.
Fernando Botero, pittore e scultore di fama internazionale, nasce a Medellin in Colombia nel 1932 ma presto diventa cittadino del mondo. Conquista definitivamente la notorietà immaginando e dipingendo la “Monna Lisa” leonardesca all’età di 12 anni ed obesa per giunta. Acquistata nel 1961 dal Museo d’Arte Moderna di New York, viene esposta dallo stesso Museo, due anni dopo, in occasione della contemporanea mostra della “Gioconda” ( quella vera) di Leonardo da Vinci, al Metropolitan Museum. Il successo è assicurato ed anche la fama.
Cristo alla colonna, olio su tela 204x110 Madre di Cristo, olio su tela 45x36 Gesù inchiodato alla croce, olio su tela 180x129
A onor del vero, il primo tentativo di “dilatare” le immagini, il lampo di genio, l’Artista colombiano l’aveva avuto nel 1956 allorquando, disegnando uno strumento musicale, ne alterò la forma, così da conferirgli “proporzioni fantastiche”. Da quel momento in poi la “dilatazione” diventa “stile” e ne caratterizzerà tutte le opere.
I corpi carnosi, sopraffatti dalla pinguedine trasbordante, anatomicamente ma volutamente imperfetti, oggettivamente grossolani e sgradevoli, grotteschi e sgraziati, quasi volgari, che mettono a disagio e fanno arrossire qualsiasi fruitore : dall’intenditore all’uomo della strada, dallo stilista di moda al nutrizionista, per contraddizione, suscitano invece grande curiosità ed interesse e, nella Pasion de Cristo, clamore e scandalo soprattutto perché, non dimentichiamolo, fanno parte di una raccolta a tema religioso-cristologico.
Gesù e la folla, olio su tela 106x81 Crocifissione, olio su tela 206x150 Maria e Gesù morto, olio su tela 207x113
Superato però l’epidermico impatto antiestetico che le immagini purtroppo offrono, ad una più attenta ed analitica lettura valutativa che scavalchi appunto la superficialità visiva, si scoprono delle profonde verità recondite. Soprattutto le figure muliebri paffute e cellulitiche che ricordano molto da vicino le statuine delle “Veneri steatopigie” di preistorica memoria, pur nella loro goffaggine, sono le più eloquenti nel manifestare, con la fissità dello sguardo, orrore e pathos, annichilimento ed angoscia per il dramma di Cristo-Uomo.
Un Cristo umano, concentrazione e sintesi del dolore, delle aspettative inevase o tradite ( reinterpretate nel “Bacio di Giuda”).
Il bacio di Giuda, olio su tela 138x159
Un Cristo simbolo, martoriato, oggi più che mai, dai vari mali che affliggono e travagliano il mondo contemporaneo ( reinterpretato simbolicamente dal “Chiodo”).
Il chiodo, olio su tela 36x40
Cristo fustigato e flagellato, inchiodato alla Croce, deriso. Cristo simbolo di sofferenza planetaria trasferito ai nostri giorni : passioni, drammi, denuncia politica delle problematiche di scottante attualità, delle ingiustizie sociali, delle violenze fisiche e delle lacerazioni psichiche, delle varie povertà, delle guerre, della fame.
Giuseppa Guercio
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1838 volte