30 Maggio 2015, 09:59 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
A margine del documento del Ministero, relativo al punto nascite, sorge spontanea una domanda: il Sindaco, che parlava di deroga, e il Comitato, che parlava di proroga, sapevano di che cosa parlavano?
A me sembra che il documento sia chiaro: si è dato soltanto un parere positivo alla deroga, ma a condizione che l'ospedale di Cefalù superi il confronto con quello di Termini Imerese dopo circa diciotto mesi di monitoraggio, per accertare il “vincitore”.
Quindi, né deroga né proroga, ma la prescrizione all'Assessorato della Salute a fornire più approfondite indagini, visto che quanto esso ha scritto al Ministero era insoddisfacente, come insoddisfacente sembrano essere state le argomentazioni del Comitato. Né queste argomentazioni potevano essere considerate sufficienti in assenza di una posizione chiara e determinata dei Sindaci del comprensorio, che avevano abdicato al loro ruolo istituzionale, affidandosi alla chimera di un ricorso al TAR, poi perduto ignominiosamente.
Ancora una volta la questione si dimostra politica, ma la politica non ha saputo, né sembra sapere ancora, svolgere il suo ruolo istituzionale. Se i cittadini hanno scelto i loro Sindaci per essere rappresentati e difesi di fronte a Istituzioni maggiori, perché non l'hanno fatto, nonostante militassero nello stesso partito, il PD, che governa a Palermo e a Roma?
Più volte ho criticato l'agitazione e la faciloneria, dimostrate da più parti, politiche e no, in questa vicenda, ma invece di rispondere alle mie argomentazioni, si è preferito dipingermi ora gufo e ora astioso, ora gatta nera e ora critico irresponsabile. La conclusione è quella che ho detto e che può leggersi nel seguente stralcio conclusivo del documento del Ministero.
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