Il 15 febbraio ci avevo azzeccato

Ritratto di Saro Di Paola

18 Maggio 2015, 07:32 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Ieri pomeriggio, non appena l’intensità dell’acquazzone mi ha permesso di mettermi in macchina, ho raggiunto la fine del lungomare per controllare uno dei tratti critici della rete fognaria di Cefalù.
Quello che corre lungo la testa del muro lato monte.
Quello del quale mi sono occupato.
Più volte.
La prima il 28 luglio del 2007 e l’ultima il 15 febbraio scorso.
Tutte le volte per suggerire a quelli delle parti di Piazza Duomo l’intervento di manutenzione (stra)ordinaria, che, in quel tratto di condotta, deve essere eseguito.
Sistematicamente.
Una volta l’anno.
Magari prima dell’inizio della stagione estiva.
Cioè la pulizia (stra)ordinaria di quel tratto di condotta per liberarlo dai tappi, che le radici degli eucalipti e della macchia mediterranea formano al suo interno.

Sono arrivato in fondo al lungomare che era quasi spiovuto.
Mi è sembrato anomalo che tutto fosse normale. 

     

Cioè che, da quel tratto di condotta, non si riversasse nessuna cascata di liquami sul lungomare.
Come, negli anni scorsi, è, sistematicamente, accaduto dopo un violento acquazzone. 

     

Come ero certo sarebbe dovuto accadere ieri.

E, invece, no!
Ieri non è accaduto.
Mannaggia! Non ci ho azzeccato” dicevo tra me e me.

E, invece, sì!
Il 15 febbraio scorso, ci avevo, proprio, azzeccato!
Perdendo la scommessa, però.

Sì, perchè le cascate di liquami non si sono verificate dagli stessi punti degli anni scorsi.
Sì, perche di tappi di radici, nella condotta, devono essersene formati altri.
Qualche decina di metri a monte di quelli formatisi, tolti e riformatisi negli anni precedenti.

Sì, perché, ieri, le cascate di liquami si riversavano a mare, una cinquantina di metri prima di  quelle degli anni scorsi.

Sì, perché i tappi di radici, ieri, hanno fatto saltare il più alto dei pozzetti fognari della pedonale per Santa Lucia.
Di nuovo.

     

Proprio come lo avevano fatto saltare durante lo scorso mese di gennaio e nel mese di maggio del 2014.

     

Con la pioggia e con il sole.
Ad intermittenza.
Ripetutamente.
Tutte le volte che, in quel pozzetto, arrivava il flusso dei liquami che le pompe sollevavano dalle vasche di accumulo in località Mazzaforno.

Sì, perché, quando, dopo i miei scritti del 25 e del 28 gennaio del 2015  (https://www.qualecefalu.it/node/16135) (https://www.qualecefalu.it/node/16163
quelli delle parti di Piazza Duomo sono intervenuti, hanno tolto, soltanto, il tappo che si era formato nel pozzetto a valle di quello “scoppiato”.
Null’altro hanno fatto di quanto mi ero permesso di suggerire .
Della mia delusione di allora ho scritto (https://www.qualecefalu.it/node/16368).

Ahimè!
Non sarebbe potuto andare diversamente.
Quelli delle parti di Piazza Duomo sono competenti ed in buona fede.
Io, invece, sono, soltanto, “un soggetto che diffonde sciocchezze, che mistifica la realtà dei fatti” e, per di più, “in mala fede”.

Saro Di Paola, 18 maggio 2015
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