7 Febbraio 2013, 19:05 - M.A.S.C.I. Cefalù [suoi interventi e commenti] |
In occasione della messa comunitaria di fine anno 2010, celebrata nella chiesetta di S. Biagio dal vescovo della Chiesa cefaludense, Mons. Vincenzo Manzella, la Comunità MASCI “Giovanni Paolo II il Grande” di Cefalù propose al vescovo l’affidamento della piccola cappella al fine di preservarla dal degrado, dall’incuria dell’uomo, dalle ingiurie del tempo e da ogni possibile forma di vandalismo.
Per la sua felice ubicazione e la suggestiva cornice naturalistica, quella piccola e appartata chiesetta rurale, adorna di splendidi affreschi di arte monastica benedettina, immersa nel verde della macchia mediterranea, ancora al riparo dalle frenesie e dalle luci artificiali della città, ci è apparsa, da subito, come luogo privilegiato e ideale per l’esercizio delle pratiche religiose e devozionali legate all’attività della Comunità.
Il vescovo, ritenute fondate le motivazioni addotte dal MASCI, con proprio provvedimento dell’8 dicembre 2011, dispose l’affidamento della chiesetta di S. Biagio alla Comunità MASCI di Cefalù, per la durata di anni cinque, rinnovabili di quinquennio in quinquennio.
Ora, mentre negli anni trascorsi, la partecipazione alla Santa Messa nel giorno della ricorrenza del Santo (3 febbraio) è stata prevalentemente riservata ai membri della Comunità, quest’anno l’invito a partecipare alla cerimonia religiosa è stato esteso a tutti i fedeli. Si è voluto, in questo modo, ripristinare il culto di S. Biagio caduto in disuso da oltre un quarantennio, da quando, cioè, la chiesetta privata, sita in via XXV Novembre, venne chiusa al culto per inagibilità.
La commemorazione del 3 febbraio è stata particolarmente sentita e apprezzata: la chiesetta, illuminata “all’antica” dai tenui bagliori delle decine di candele accese al suo interno, ha accolto una nutrita moltitudine di fedeli e di devoti al Santo,che, assieme agli adulti Scout, hanno animato la toccante cerimonia eucaristica celebrata dall’assistente ecclesiastico, don Liborio Asciutto.
Facendo nostri i desiderata dei numerosi fedeli, ci prodigheremo affinché, per gli anni a venire, la cerimonia del 3 febbraio possa essere vissuta e partecipata ancora più intensamente cercando di fare sempre "del nostro meglio".
La Comunità MASCI “Giovanni Paolo II il Grande” di Cefalù
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