Gli intercambiabili: Renzi e Lapunzina

Ritratto di Angelo Sciortino

30 Aprile 2015, 15:09 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Guardare il mondo attraverso il buco del proprio ombelico è sempre un esercizio sbagliato, perché non si vede bene la realtà, che viene giudicata non con la fame di obiettiva verità, ma con la fame del basso ventre. Non la mente, quindi, giudica, ma la pancia. Basta che la pancia venga riempita e il giudizio da negativo si trasforma in positivo.

Uscendo dalla metafora, quando imprigioniamo la nostra mente nell'osservazione del nostro piccolo campanile, essa perde la visione di un più vasto mondo, che purtroppo influenza anche il nostro villaggio. È quel che accade con le leggi nazionali e regionali, che tolgono responsabilità ai nostri amministratori locali e uccidono quell'autonomia comunale, che garantisce non solo la democrazia, ma anche lo spirito di libertà, che fa di un uomo un cittadino e non un suddito.

Alludo, per esempio, al cosiddetto TUEL, testo unico degli enti locali, che al suo interno contiene norme paradossali, come quella che manda a casa il Consiglio comunale, se non vota un bilancio ritenuto sbagliato o una dichiarazione di dissesto, ma lascia in carica il sindaco, che invece ne è il responsabile.

Non riporto altre norme altrettanto paradossali, per non tediare i lettori. D'altronde già questa da sola basta e avanza per dimostrare quanta poca considerazione si ha per i cittadini da parte di una “casta”, che pensa solo e soltanto a conservarsi, costi quel che costi.

Per esempio, c'è forse un'altra spiegazione a quanto accade con il centro nascite a Cefalù? La sua chiusura non l'ha stabilita l'Amministrazione comunale, ma quella regionale, su suggerimento di quella nazionale. I tentativi di alcuni cittadini di difenderlo sembra che non abbiano ottenuto altro, se non rinvii e proroghe. La politica locale, quella responsabile dell'autonomia dell'Ente locale, è rimasta inerte e ha finito con lo scrollarsi di dosso il problema e le responsabilità, scaricando tutto sulla Regione e sullo Stato.

Troppo facile, signori pseudo amministratori. Troppo facile dire che anche voi siete vittime di un “sistema” che non funziona! Quel “sistema” ha pure voi come suoi rappresentanti, per cui per questo motivo, e solo per questo motivo, non sapete combatterlo. Gli soggiacete e gli ubbidite, perché la sua distruzione sarebbe pure la vostra. Così come i seguaci di Berlusconi sembrano ridotti a nulla, dopo la sua caduta, anche voi, dopo la caduta del PD, sareste ridotti a nulla. Questo lo sapete bene. Così siete portati ad accettare quel che ieri criticavate come antidemocrazia negli altri. Non vi accorgete, però, che così facendo agevolate la fine del vostro riferimento politico.

Si tratti di Renzi o di Crocetta, fate riferimento a essi come scudo per la vostra incapacità e mai come portatori a un livello superiore di una vostra linea politica. Anzi, se si ammette che la vostra linea politica è soltanto quella di scaricare le colpe sul passato e sugli altri e di esercitare il vostro potere con finte votazioni democratiche, che tali non sono, perché ottenute con il ricatto che la sola alternativa sarebbe lo scioglimento del Consiglio nel vostro caso e la caduta del Governo, con elezioni anticipate, nel caso della Regione o del Governo centrale.

Non vi rendete conto che così diventate democraticamente quasi inamovibili e spingete i cittadini alla disperazione e, di conseguenza, a gesti di protesta estrema. Gesti, che non tarderanno ancora per molto. Infatti, non potrete ingannare ancora, quando per vostra sola colpa si perderanno tribunali e ospedali, scuole e sviluppo economico. Quel giorno non vorrei essere al vostro posto, non vorrei essere al posto di un Renzi e un Lapunzina intercambiabili, tanto sono uguali nell'esercizio del potere e tanto sono uguali nell'esercitarlo contro gli interessi veri dei cittadini.

Un giorno uno storico racconterà di quest'epoca.