28 Aprile 2015, 20:47 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Quanto dichiarato dalla Direzione dell'ospedale Giglio è da prendere in grande considerazione. Riporto per intero la dichiarazione: “Il punto nascita del San Raffaele Giglio di Cefalù è attivo ed operativo con tutti i servizi da sempre garantiti alle partorienti”. Lo rende noto la direzione strategica dell’ospedale di Cefalù alla luce del provvedimento assessoriale che ne sospende la chiusura.
“Continuiamo a mantenere – sottolineano dalla direzione - tutti gli elevati standard di sicurezza e di assistenza alle future mamme dalla preparazione al parto, con appositi corsi, al travaglio, sino al supporto per l’allattamento al seno. Attività che hanno fatto di Cefalù un punto di riferimento per il territorio delle Madonie e da qualche anno anche dei Nebrodi”.
La direzione ricorda, inoltre, che l’unità operativa di ostetricia e ginecologia, unitamente alla neurologia e oncologia, ha “ottenuto nel 2014 ben due bollini rosa, assegnati dall’osservatorio Onda, per i servizi offerti alle partorienti quali: la diagnosi prenatale, l’ambulatorio altamente specialistico per le pazienti affette da sclerosi multipla e il supporto psicologico”
A tal proposito, la Fondazione, con l’unità di ostetrica e ginecologia, ha aderito alla 14 esima Giornata nazionale del Sollievo “H-Open Day – ospedali a porte aperte”, promossa da Onda. In questa giornata, in programmata per venerdì 29 maggio, saranno effettuate, gratuitamente, su prenotazione telefonica (0921.920642) ecografia pelvica e transvaginale. Sarà, inoltre, allestito un info point all’interno della hall dell’ospedale.”
Già la prima frase mi ha fatto pensare. Se il punto nascite è attivo e operativo con tutti i servizi da sempre garantiti alle partorienti, perché il decreto dell'Assessore, che ne stabilisce la chiusura?
Il secondo capoverso, poi, dà ancora più forza alla domanda. Infatti, se l'attività del centro nascite ne ha fatto un punto di riferimento per il territorio delle Madonie e da qualche anno anche dei Nebrodi, come poteva una persona responsabile decretarne la chiusura?
Quello ancora più incredibile è che non si è tenuto alcun conto di quanto riportato nel terzo capoverso. Un riconoscimento di un osservatorio competente per un servizio sanitario al di sopra degli standard, che non è esagerato definire il migliore dalla periferia di Palermo fino a Messina, come avevo scritto una settimana fa.
La conferma di questa validità del centro nascite, che potremmo definire d'eccellenza, non è stata considerata dall'Assessore o dai burocrati, che le hanno suggerito il decreto di chiusura. Non viene neppure sottolineata in una nota al Ministero da parte dell'Assessorato. Anzi, in questa nota si chiedono le deroghe per numerosi altri centri nascita, ma non per Cefalù
Insomma, ogni decisione è stata presa non preoccupandosi di conoscere la situazione reale. E la nota, che ho pubblicato per intero, contiene la richiesta di deroga per l'ospedale di Mistretta, che certamente non può vantare i riconoscimenti ottenuti da quello di Cefalù!
Di fronte a questo incompetente marasma occorre che sia il Ministro ad accertare se la sanità è affidata in buone mani e se sono garantiti i diritti dei malati. Perché, diciamocelo con franchezza, in gioco non ci sono soltanto i centri nascita, ma l'intera sanità siciliana. Se dall'accertamento del Ministro risulterà che la sanità non è affidata in buone mani, allora si sostituisca all'Assessorato e ai suoi burocrati, se considera che i Siciliani sono ancora e anche cittadini italiani, che come tali devono ricevere cure, non affidandosi a un viaggio aereo verso il Nord. Il loro medico non è e non deve essere l'aereo per il Nord, come accadeva un cinquantennio fa!
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Commenti
carmen brocato -
Caro Angelo
Purtroppo le vere motivazioni della decisione, non sono dettate da parametri sanitari ... (e questo è chiaro) ma da bieche scelte di una politica con la "p" minuscola.