23 Aprile 2015, 14:01 - Simona Vicari [suoi interventi e commenti] |
Caro Vicepresidente,
ho molto apprezzato la tua iniziativa di coinvolgermi affinché interceda presso il Ministro Lorenzin per evitare la chiusura del punto nascite di Cefalù.
Conosco molto bene tale problematica sulla quale mi sono spesa anche pubblicamente già nel 2012 quando ne era prevista la chiusura. Gli stessi consiglieri Marco Larosa, Mauro Scialabba e Giovanni Cassata mi hanno puntualmente informata sull’evolversi della vicenda.
D’altra parte, come sai, la mia storia politica mi lega fortemente al territorio madonita, ne seguo le vicende con grande partecipazione e laddove sia istituzionalmente possibile intervengo in prima persona. Ho quindi la piena consapevolezza del valore, importanza e strategicità del punto nascite di Cefalù la cui situazione odierna è il frutto di anni di scelte politiche su scala regionale fortemente opinabili.
Mi riferisco, ad esempio, alla decisione della Regione di fortificare alcuni presidi, anche se obsoleti, con grandi investimenti su strutture e tecnologie ed agli accorpamenti disposti dal recente riordino della rete ospedaliera regionale, a discapito dell’alta e consolidata specializzazione di tutto il nosocomio di Cefalù e non solo del suo reparto di ostetricia.
La riforma della Costituzione del 2001, in particolare all'articolo 117, ha introdotto in materia sanitaria la potestà di legislazione concorrente dello Stato e delle Regioni e la potestà regolamentare delle Regioni. Pertanto, sono d’accordo con te, la soluzione al problema può essere solo quella politica ossia, frutto di una riflessione e di conseguenti azioni politiche regionali volte a rivalorizzare l’ospedale di Cefalù come hub del territorio madonita.
Il Governo Nazionale deve far rispettare lo standard di 500 parti/anno a tutte le strutture sanitarie nazionali, salvo motivate deroghe. Per questo mi auguro che il provvedimento di sospensione temporanea adottato dall’assessore Borsellino sia l’occasione per un nuovo inizio dell’ospedale di Cefalù, inizio che non può che partire anche dal coinvolgimento del management gestionale e sanitario dell’ospedale.
Ho già parlato ed informato della problematica il Ministro Lorenzin che mi ha confermato che su una motivata istanza di deroga presentata dalla Regione, accompagnata dalla garanzia del rispetto dei requisiti di sicurezza, si potrà valutare se tale richiesta è meritevole di accoglimento. Del resto è la Regione il soggetto unico titolato ad intraprendere tale azione.
Infine, non potrei certo rimanere insensibile ad una emergenza che investe direttamente il diritto alla salute e all’assistenza della comunità che ho guidato, come Sindaco, per ben dieci anni.
Durante quella lunga esperienza ho preso impegni - come quello del punto nascite- che con grande dedizione sono riuscita a mantenere con mio grande orgoglio. Rifiutare di intervenire o di interessarmi a questa grave problematica significherebbe vanificare tutti gli sforzi fatti e i risultati raggiunti anche nella tutela della salute. Di certo, la mia vicinanza e il mio amore per la cittadinanza di Cefalù non si sono esauriti col termine del mandato da Sindaco.
Nell’inviarti i miei saluti ti assicuro che farò quanto possibile per tenere alta l’attenzione su questo tema, anche da parte del Ministero della Salute, affinché tutti i soggetti coinvolti si assumano le proprie responsabilità nell’adottare le decisioni più opportune.
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Intervento correlato: Centro Nascite: il consigliere Riggio scrive all'On. Simona Vicari - Francesco Riggio - 20 aprile 2015 (https://www.qualecefalu.it/node/16812)
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