Centro nascite: stiamo facendo bene?

Ritratto di Angelo Sciortino

22 Aprile 2015, 22:49 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ho letto con molta attenzione il documento preparato dai Sindaci e dal Comitato Madonie-Nebrodi a proposito del centro nascite di Cefalù: https://www.qualecefalu.it/node/16832.

Era mio intendimento non giudicare, criticare o esprimere opinioni su questa penosa questione della decretata chiusura del centro nascite, ma me ne hanno dissuaso le sempre più frequenti dichiarazioni e la lettura stessa del documento. Tacere, mi son detto, sarebbe equivalso a venir meno a un obbligo della coscienza, che impone di esprimere la propria opinione, se non si vuole rimanere vittime di irresponsabile complicità in azioni, che suscitano perplessità e preoccupazioni.

Mi sono armato di buona volontà e, dopo lunga riflessione, ne ho tratto le seguenti conclusioni, che riporto nella speranza di aprire gli occhi sia a chi mistifica e sia a chi crede alle mistificazioni.

Con originalità, profondità e arguzia, è stato detto che per qualcuno il bicchiere è sempre mezzo vuoto. Ma quale “mezzo” vuoto! In quel bicchiere di liquido non ne è mai entrato, anzi, non c’è neanche il bicchiere, perché, se ci fosse, avremmo qualcosa per poterlo riempire o, almeno, per inumidirlo in futuro. Ma andiamo per ordine, anche se in questo bailamme di ordine ce n'è pochino.

Lunedì 20 aprile il comitato contro la chiusura del punto nascite e molti i Sindaci del comprensorio vanno a parlamentare con l’assessore Borsellino, per ottenere una proroga all’apertura; anzi, no, una sospensione della chiusura del punto nascite di Cefalù.

Si ottiene il provvedimento di sospensione? No, ma l’Assessore promette che provvederà. E fino a qui ci crediamo. Volete che l’Assessore manchi a quanto promesso? Certamente no!

È lecito chiedersi, però: come motiverà il provvedimento? Asserendo che quello di Cefalù, come molti ritengono (a cominciare dall’ex DG del S. Raffaele-Giglio, Dott. Cirillo), è, probabilmente, uno dei migliori reparti di ostetricia di tutta la Sicilia e che, quindi, non si può chiudere, perché, prima di Cefalù, dovrebbero chiudere tutti gli altri? Ma si può dire che quello di Cefalù è il migliore centro nascite di tutta la regione?

No! Perché, essendo stato escluso dai centri nascita da mantenere fin dal 2012, non è stato sottoposto a nessun tipo di valutazione e/o adeguamento alle stringenti norme per l'accreditamento.

E gli altri centri nascita? Quelli mantenuti? Sono a norma? Non si sa, perché le verifiche dei requisiti e degli standard di sicurezza sono in alto mare.

Allora come si fa a motivare il provvedimento che, in qualche modo, è la smentita di una determinazione presa dalla stessa Assessora appena un mese fa? In ottemperanza all’ordinanza sospensiva del TAR? No, perché non c’è stata, anzi, c’è stato un pronunciamento di respingimento della sospensiva.

Allora, come motiverà l’Assessore?

Probabilmente e semplicemente facendo riferimento alle manifestazioni di protesta, mettendoci dentro la storia del pilone crollato (che, comunque, non produce nessun effetto sul bacino d’utenza reale o potenziale di Cefalù), ecc. ecc. e, sicuramente, userà una formula del tipo: “per dare modo, così come richiesto, di produrre al Ministero una motivata istanza per il mantenimento, completa di tutti gli atti a sostegno, ivi compreso un eventuale pronunciamento del TAR ….”

Bene, dice qualcuno: per intanto rimane aperto, poi si vedrà.

Ma si vedrà cosa? Si vedrà, per esempio, per quanto tempo sarà concessa la sospensione: vogliamo scommettere fino al 30 giugno 2015?

Ma, nel frattempo, si è ottenuto quello che si voleva, anzi, che si doveva volere, e, cioè, ottenere la condivisione da parte dell’Assessore delle istanze e delle motivazioni prodotte dai sindaci e dal Comitato, alcune delle quali, certamente, degne di considerazione, come, per esempio, le giuste rimostranze dei comuni interni posti tra le Madonie e i Nebrodi?

Sembrerebbe di no, visto che il passo successivo è la produzione al Ministero dell’istanza da parte direttamente del Comitato e non della stessa Assessora! Già una volta il Comitato è andato a Roma e se vi tornerà, anche con un codazzo di Sindaci, che cosa potrà ottenere dal Ministro, se non la sola cortesia di ricevere.

Infatti, che cosa potrà dire e fare la Ministra della Salute? Decretare il mantenimento del Centro Nascite? No, perché non è nel suo potere.

Nel suo potere c’è il fissare le regole, diramare la programmazione generale a livello nazionale, che è fatta, come diversamente non potrebbe essere, di regole e, soprattutto di numeri, euro, posti letto, volumi d’attività. Ma la Lorenzin non potrà mai dire e, meno che mai decretare, che il PN di Cefalù rimane aperto e quello di Roccacannuccia deve, invece, chiudere.

Questo deve farlo l’Assessore!

Quindi cosa farà la Lorenzin, dopo avere accolto ed apprezzato le ben articolate ragioni del Comitato? Nel migliore dei casi scriverà all’Assessore, chiedendo di determinarsi nel merito, e di mettere tali determinazioni in relazione alle deroghe già richieste, per esempio per Mistretta, per Petralia, per Nicosia, ecc., ma non per Cefalù.

E che cosa risponderà l'Assessora? Questo non lo so e non posso neppure immaginarlo.

Nel frattempo, però, … avremo tirato a campare, il che, detto in materia di Sanità, assume una venatura di umorismo nero, e, nel frattempo, nessuna verifica degli standard di sicurezza sarà portata a compimento, né a Cefalù né altrove.

Mi chiedo se è stata rivolta all'Assessore la seguente domanda: “Gentilissima Dottoressa Borsellino, visto che il centro nascite di Cefalù deve chiudere e che, quindi, gli utenti del bacino dovranno rivolgersi a Termini Imerese, oppure a Mistretta (che Lei ha deciso di mantenere in deroga), Lei può garantire che questi centri hanno requisiti di qualità di prestazioni e di sicurezza almeno pari a quelli di Cefalù e che, quindi, Lei può assumersi la grave responsabilità connessa a questa Sua decisione?

La risposta che nei nostri cuori e nei nostri cervelli è pressoché scontata (altrimenti non si capisce cosa ci stiano a fare nel comitato, per esempio, i Sindaci di Campofelice di Roccella e di S. Mauro Castelverde) forse non arriverà mai, ma, almeno, vogliamo provare a farla questa domanda?

In realtà la chiave di lettura della vicenda l’ha data lo stesso Dott. Cirillo nel suo intervento di qualche giorno fa. Non c’era nessuna ragione tecnica per chiudere Cefalù, anzi c’erano fondate ragioni tecniche e di programmazione sanitaria per potenziare Cefalù e chiudere altri centri nascita “nei dintorni”.

Quindi, la decisione della chiusura deriva esclusivamente dalla politica, anzi, dalla malapolitica del governo Lombardo che oggi trova continuità nel governo Crocetta.

La politica ha sottratto, la politica restituisca! Ma, per arrivare a questo, altro che bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti! Qui, come ha detto qualcuno, ci vogliono le palle!

Conclusione: rimarremo delusi o, al massimo, felicemente prorogati fino alla prossima occasione.

Come dice Ligabue: “Chi si accontenta gode …. così così!”

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Commenti

Vediamo, una volta tanto, di non scontrarci (almeno su questo). Ero presente, su mia espressa richiesta (le motivazioni istituzionali penso si comprendano), all'incontro con l'Assessora dott. Borsellino e le ho sentito, come - ritengo - hanno sentito tutti, prendere un impegno ben preciso: utilizzare i tempi di questa sospensione (che tutti concordavano andare ben al di là del 30 Giugno p.v.) per definire una richiesta di Deroga partecipata (Comitato, Sindaci, Assessorato) che si possa presentare al Ministero con ragionevoli probabilità di accoglienza; infatti, l'Assessora (rispondendo all'Arch. Caliò)  sosteneva di non aver firmato la richiesta presentatale dal Comitato perché, ad una consultazione con il Ministero, le avevano detto che non avrebbe avuto i presupposti per essere accolta. D'altronde, risponendo invece a me che le chiedevo espressamente questo, ha ribadito più volte che la sua principale battaglia è spingere per la modifica, che comunque compete al Ministero, dei parametri nazionali (essenzialmente basati sulla quantità di parti) per il mantenimento dei Centri Nascite, allo scopo di farvi rientrare altri standard di qualità (contenimento cesarei, tempi di degenza, posizionamento geografico, variabili di utenza, ecc.) di modello più europeo e aggiornato. Non è detto che anche Cefalù rientri in tali parametri ma questo non possiamo saperlo "adesso". Si vedrà. Le posizioni sono rimaste distanti solo su un punto, anche se la dott. Borsellino si è detta disponibile ad approfondire l'argomento: la natura - a suo dire - privatistica della Fondazione Giglio impedirebbe di riunire, come da noi proposto, i CN di Cefalù, Termini e Petralia; ma, a riunione conclusa, l'impressione mia è stata che si dovrà lavorare proprio in tale direzione perché gli spiragli di soluzione ci sono. D'altronde, la natura della Fondazione sarà pure privatistica ma i partners sono tutti pubblici, tra cui appunto quella Regione alla quale appartengono i CN di Termini e Petralia, già riuniti fra loro. Non sono mai stato un ottimista ma, in modo un po' più complesso, un idealista disincantato (e perciò consapevole di come vanno le cose): per il momento, teniamoci un bicchiere non dico mezzo ma "ad un quarto", ricordando che venerdì 18 molti di noi lo vedevano già prosciugato; la vita (che è sempre una lotta) continua...