Un altro buco nelle casse del Comune

Ritratto di Saro Di Paola

21 Aprile 2015, 07:20 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 17 marzo scorso, per Cefalù e per gli altri 41 Comuni “ex APS” della Provincia di Palermo, che, prima del 30 gennaio 2015, non si erano fatti riconsegnare le reti e gli impianti, al fine di tornare a gestire in proprio il Servizio Idrico Integrato, è scaduta l’ultima proroga alla gestione del servizio medesimo da parte del Commissario Straordinario di A.A.T.O. 1 Palermo.

Come si ricorderà, tale ultima proroga era stata disposta, proprio il 30 gennaio 2015, dal Prefetto Di Palermo, che, “al fine di evitare interruzione di pubblico servizio e per far fronte alla situazione di emergenza idrica ha disposto che Sorgenti Presidiana incrementasse la produzione e l’immissione in rete di acqua potabile per gli utenti del territorio di Cefalù nei limiti della capacità produttiva sostenibile dall’impianto di potabilizzazione, dando atto dell’assunzione a carico dell’A.A.T.O. 1 Palermo degli oneri derivanti dal servizio di potabilizzazione reso”.
Una proroga disposta con le stesse modalità delle precedenti, con le quali, il 17 luglio ed il 6 novembre 2014, il Prefetto aveva, già, reiterato il suo primo analogo provvedimento del 5 febbraio 2014.

Scaduta l’ultima proroga, a far data dal 18 marzo, è tornato a carico del Comune di Cefalù l’onere del pagamento dei corrispettivi per il servizio di potabilizzazione, che Sorgenti Presidiana ha reso, e rende, in vigenza del contratto di costruzione e gestione dell’impianto di potabilizzazione stipulato con il Comune il 31 maggio del 2000.

Lo stato di dissesto economico del nostro Comune e l’impossibilità per il Comune medesimo, di emettere ed incassare dagli utenti le bollette del servizio idrico, a far data dallo stesso 18 marzo e sino a quando un nuovo gestore –AMAP(?)– non avrà assunto la gestione del SII, fanno ritenere ineluttabile un ulteriore giudizio arbitrale tra Sorgenti Presidiana ed il Comune.
Sarà il quarto.
Dopo i primi due giudizi, che, per il Comune, si sono conclusi, come sappiamo, con due lodi di condanna a pagare e dopo il terzo, chiesto da Sorgenti Presidiana ed in itinere, già, da parecchi mesi.

Alla luce dei due precedenti lodi arbitrali, sarebbe dovuto essere il semplice rischio di ritrovarsi nella impossibilità di onorare gli impegni contrattuali con Sorgenti Presidiana, ad indurre il Comune ad intraprendere la strada della gestione in proprio del S.I.I..
Sin da subito.
Sin dal primo sentore del fallimento di APS.
Ciò perché, soltanto con la gestione in proprio del servizio, il Comune avrebbe avuto, ed avrebbe, la certezza di potere rendere a Sorgenti Presidiana la bolletta di potabilizzazione che gli utenti avrebbero reso, e renderebbero, al Comune medesimo.
Non ad altri, che, poi, al Comune avrebbero dovuto, e dovrebbero, renderla, come, in passato, APS non la ha resa e come il Comune è stato condannato a rendere.

Ed invece il Comune di Cefalù altro non ha fatto se non invocare, da parte del governo regionale, una legge che gli consentisse di riassumere in proprio la gestione del servizio.
Quella legge, che, però, 10 Comuni “ex APS”, tra cui Pollina, non hanno aspettato e, neanche, invocato.

Quella legge, senza la quale, nei giorni scorsi, il Comune di Pollina ha annunziato, per i propri utenti, la riduzione del 20% della tariffa dell’acqua.

Quella legge, senza la quale, il 3 febbraio scorso, AMAP che, verisimilmente, subentrerà ad APS nella gestione del servizio a Cefalù e negli altri 41 Comuni ex APS, ha annunciato, per i propri utenti, un rincaro della tariffa idrica del 9% retroattivo dall’1 gennaio 2014 ed un altro del 9% retroattivo dall’1 gennaio 2015.

Quella legge, senza la quale, un altro buco si è, già, aperto nelle casse del Comune.
Un altro buco, che renderà più profonda la voragine del suo dissesto economico.

Saro Di Paola, 21 aprile 2015

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Commenti

La quasi probabile assunzione del servizio idrico  da parte dell'Amap è un'altra impresa fallimentare delle nostra amministrazione.

Altri comuni con gestione Amap hanno avuto problemi...addirittura comuni ricchi di acqua, si sono trovati con turni di erogazione, perchè l' acqua è stata dirottata dall'Amap verso altri comuni....a secco...

Inoltre gli aumenti preventivati (anche retroattivi) sono una ulteriore mazzata per noi cefalutani.

Comunque, avete voluto l'acqua potabile ( e non ) e adesso buon divertimento....

Luce e acqua, due perdite irreparabili per la nostra città........le nostre amministrazioni dovrebbero fare, come l'ingegnere giapponese cui è crollato un ponte da lui progettato......harakiri......oltre a vergognarsi del loro operato. 

E come qualcuno disse:

Li avete voluti? e adesso teneteveli !!!!

LA DOMANDA CHE DEVE ESSERE FATTA ALL'ATTUALE SINDACO DI CEFALU' E' LA SEGUENTE: QUALI SONO I SERVIZI CHE IL COMUNE RENDE AI CEFALUDESI DIRETTAMENTE?  IL SERVIZIO IDRICO, NO. LA RACCOLTA RIFIUTI, NO. IL SERVIZIO ELETTRICO, NO. IL SERVIZIO CIMITERIALE, FORSE!
DI COSA SI OCCUPA IL COMUNE?