16 Aprile 2015, 10:09 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Ieri, subito dopo la dichiarazione del Sindaco di presentare ricorso al CGA contro la decisione del TAR di negare la richiesta sospensiva del decreto di chiusura del centro nascite di Cefalù (https://www.qualecefalu.it/node/16778), ho commentato così: “È opportuno, di fronte a simile comunicato, ricordare che il TAR con ordinanza n. 194/2012 aveva concesso la sospensiva, che ha permesso di tenere aperto il centro nascite di Cefalù fino a oggi. È ancora più opportuno ricordare che gli avvocati, che ottennero tale decisione del TAR, erano gli avvocati Terregino e Di Paola, diversi dall'avvocato, al quale è stato dato l'incarico per il ricorso respinto.
Sorge spontanea una domanda: perché questi due avvocati non hanno conservato l'incarico? In considerazione, soprattutto, del fatto che essi avrebbero fatto tesoro dell'esperienza della successiva decisione del CGA, emessa con povertà di motivazioni, di annullare l'ordinanza del TAR, impugnata dalla Regione. Una decisione basata sull'assenza di illogicità o abnormità nel decreto dell'allora Assessore alla Sanità, non sindacabili in quella sede. Illogicità e abnormità, che forse non sono state sollevate a proposito del decreto dell'assessore Borsellino, sebbene vi sia il sospetto che vi siano presenti anche errori procedurali, come la costituzione del “tavolo tecnico”, dal quale si è derivata la decisione di chiudere il centro nascite di Cefalù.
Sarebbe opportuno che il Sindaco rispondesse alla domanda e che chiarisse gli altri punti sollevati in questo commento, ivi comprese le ragioni, che lo hanno portato a dare l'incarico all'avvocato, che faceva parte a vario titolo di quel Governo Lombardo, al quale si deve la prima decisione di chiudere il nostro centro nascite.
Attendo fiducioso.”.
Ho chiuso il mio commento con un attendo fiducioso, quasi per non coinvolgere tutti i cittadini nella domanda posta al Sindaco. Le adesioni raccolte su facebook mi hanno convinto che la risposta è attesa anche da tanti cittadini, per cui mi vedo costretto a rivolgere ancora al Sindaco la domanda di chiarimenti sulle sue scelte passate e su quelle preannunciate per il futuro in questa particolare situazione. Soprattutto sulla scelta di un avvocato, che, pur uscendo sconfitto, è costato più degli avvocati, che in una situazione simile sono, invece, usciti vincitori. E non sono usciti vincitori soltanto gli avvocati, ma gli stessi cittadini, che hanno conservato il centro nascite per altri tre anni, così come adesso escono sconfitti, perdendolo a far data dal 30 aprile prossimo.
Questa Amministrazione, questo Sindaco e tutti i suoi colleghi del Distretto 33, non soltanto si sono dimostrati incapaci di difendere i loro cittadini sul piano politico, che per tempo avrebbe dovuto spingerli ad altre azioni, ma persino sul piano giudiziario. La vera sconfitta è, quindi, la politica, che ha dimostrato una doppia incapacità a tutelare un sacrosanto diritto dei suoi cittadini, che lo hanno reclamato in tutti i modi, ma inutilmente.
A questo punto nessuno può esimersi dal dare i chiarimenti richiesti. Nessuno, neppure il Sindaco di Cefalù, che fra tutti i Sindaci ha la maggiore responsabilità, non foss'altro perché l'ospedale e il suo centro nascite si trovano a Cefalù e nel suo Comune annoverano un componente del Consiglio della Fondazione Giuseppe Giglio.
Così, posso concludere: attendiamo fiduciosi risposte e chiarimenti, preannunciando, ove essi non dovessero ottenersi in un tempo ragionevole, iniziative di altro genere, che si spera possano imporli.
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