12 Aprile 2015, 21:42 - Angela Cerami [suoi interventi e commenti] |
Il comma 3 dell'articolo 3 della legge 104/92 così recita: “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.”
Quanto stabilito da questa norma sembra non valere a Cefalù, che da un paio d'anni sembra un comune di un altro pianeta, e presto sembra che non varrà più neanche per la Regione Sicilia, stante a quanto previsto dall'allegato alle voci di spesa previste dal bilancio regionale recentemente approvato dall'ARS.
Questo mancato rispetto di una norma posta a garanzia di un cittadino, che ha necessità di un intervento assistenziale permanente,continuativo e globale, è tanto più vergognoso, quando esso è conseguenza dell'altro mancato rispetto della priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici del Comune, che dovrebbe avere l'obbligo di rispettare la norma, garantendo i programmi di assistenza.
È vero che il comune di Cefalù è in dissesto, ma non si capisce perché non ha erogato il bonus previsto per il 2014, per il quale è stata presentata la richiesta entro il 30 aprile e che, dovendosi erogare entro 180 giorni dalla richiesta, ciò sarebbe avvenuto prima della dichiarazione di dissesto!
Un'altra osservazione è obbligatoria e lecita. È vero che la Regione e il Comune, ma lo stesso Stato, sono in difficoltà finanziarie, ma il costo di tali difficoltà non può né deve essere sostenuto da coloro che la natura ha reso più deboli e, nel contempo, più bisognosi di cure. Soprattutto quando tali Enti non dimostrano che i politici, che li gestiscono, non solo non si fanno carico di tali difficoltà, rinunziando ai loro privilegi, ma persino consentendo che una corruzione diffusa si sostenga sulle spalle degli infelici.
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