Le "velelle velelle" e le meduse

È dal 2008, almeno, che le “velelle velelle” o “barchette di SanPietro” spiaggiano sul bagnasciuga del lungomare.
Vive di colore azzurro intenso.

Morte, con il loro scheletro cartilagineo di colore bianco.

Spiaggiano a colonie di milioni e milioni di esemplari.
Puntuali.
Nei mesi di aprile e di maggio.

Per il mare di Cefalù è un buon segnale.
Infatti, come ho scritto il 14 maggio del 2013 (https://www.qualecefalu.it/node/2255), secondo la letteratura scientifica, “la presenza della “velella velella” indica acque pulite, minore inquinamento marino ed attrae numerose specie di pesci in vicinanza delle coste, tanto che spesso nelle zone di pesca essa viene anche utilizzata come esca”.
Vive sono dotate di piccoli tentacoli, che, però, non sono urticanti per la cute umana.
Appena spiaggiate fanno sentire più intenso l’odore del mare.
Dopo, lo confondono col loro fetore di morte.
Però, soltanto, per pochi giorni.
Quelli che servono al sole per ridurle in scheletri, che il mare ed il vento faranno svanire nel nulla.

Le velelle velelle, sono, perciò, le benvenute, sulla spiaggia di Cefalù.
Anche se mai, a mia memoria, ne erano spiaggiate così tante, come in questi giorni.

Non destano alcuna preoccupazione per la incipiente stagione balneare.

A destare preoccupazione sono, invece, le colonie di meduse che, insieme alle velelle velelle, sono già spiaggiate sull’arenile,

e quelle altre che, sull’arenile, stanno per spiaggiare.

Le meduse sì che destano preoccupazione.
Se, anche nei prossimi mesi, dovessero essere così numerose, potrebbero essere un autentico pericolo per i bagnanti.

Saro Di Paola, 9 aprile 2015

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Articolo correlato:     La “bandiera blu” e la “velella velella” – Saro Di Paola – 14 maggio 2013 (https://www.qualecefalu.it/node/2255)