Centro nascite: combattere disarmati

Ritratto di Angelo Sciortino

7 Aprile 2015, 04:31 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Confesso che nessuna persona ragionevole si sarebbe aspettato che ad aderire a una proposta per un sit-in di fronte all'ospedale sarebbero stati soltanto in 24 (dicesi ventiquattro). In tanti hanno preferito l'invio di cartoline al Ministro oppure di spegnere le luci un'ora al giorno: sarebbe costata meno fatica di essere fisicamente presenti, per dimostrare a una parte della stampa nazionale che si era sufficientemente cittadini in grado di difendere un proprio diritto e non sudditi proni di fronte a un potere, che li offendeva vergognosamente. Una dimostrazione, che avrebbe avuto certamente più risonanza di altre iniziative, perché avrebbe esposto la classe politica regionale e nazionale al ludibrio di tutti gli Italiani.

La forza di persuasione di un'azione così democratica, civile, ma forte, non si è afferrata. Di contro, un Comitato civico si è mosso in difesa del centro nascite, incontrando l'assessore Borsellino, il direttore dell'ospedale Virgilio e, infine, tre alti funzionari del Ministero, ai quali è stato consegnato un documento firmato dal direttore Virgilio e un altro documento stilato in piena indipendenza dallo stesso Comitato. Credo che i rappresentanti del Comitato abbiano precisato verbalmente altre loro considerazioni in favore di una deroga, che consentisse la sopravvivenza del centro nascite, nonostante il Decreto Borsellino. Non dubito che il loro impegno sia innegabile, ma temo, e anch'essi lo temono, a giudicare dal loro comunicato, che la decisione finale sia incerta. Mi auguro che comunque essa premi l'impegno del Comitato e che Cefalù conservi il suo centro nascite.

Mi sia consentito, però, di chiedermi e di chiedere: la forza del Comitato di fronte al potere politico sarebbe stata maggiore e più convincente, se fosse stata accompagnata dalla presenza di numerosi cittadini nel sit-in proposto e in dialogo con i giornali a tiratura nazionale? Se sì, non sarebbe stato interesse dei membri del Comitato patrocinare anche questa iniziativa, che non era in contrasto con il loro fine di salvare il centro nascite? Anzi, essa non ne avrebbe rafforzato la forza per persuadere politici ignavi e burocrati poco credibili?

Eppure, la proposta è caduta nel vuoto. Anzi, di fronte alla difesa che ne ho fatto in più di un intervento, sono stato tacciato di acredine e di eccesso di critica, quando non pure di ostacolare l'azione del Comitato. Quel Comitato che, quando me lo ha chiesto, mi ha visto sincero e leale partecipante alla sua riunione prima della partenza per Roma e il suo incontro al Ministero.

Considerato, pertanto, il numero risibile di adesioni alla proposta di un sit-in, comunico che esso non potrà esserci, per cui i cittadini resteranno ancora in balia di una decisione del TAR e di un'altra decisione del Ministro. Decisioni per le quali non hanno potuto battersi con la loro presenza.

Spero che coloro che avevano dato la loro adesione alla mia proposta decidano di dare il loro appoggio al Comitato civico, così come sarebbe accaduto se il sit-in si fosse fatto, e che preghino che a salvare il centro nascite sia un miracolo, visto che anche il numero dei membri del Comitato è troppo piccolo, per far credere che a Cefalù e nei Paesi delle Madonie interessati c'è una vasta opinione pubblica a riprova della volontà dei cittadini di battersi per i loro diritti.

Con buona pace di Socrate, Pericle, Tocqueville, Locke e di tutti coloro che sono morti per permetterci di essere cittadini e non don Lappani, come si dice a Cefalù.