5 Marzo 2015, 13:40 - Rosario Lapunzina [suoi interventi e commenti] |
La dichiarazione di dissesto finanziario, assunta dal Consiglio comunale, è un atto di assoluta gravità, di cui percepiamo tutte le implicazioni. Era comunque una scelta obbligata, perché la situazione finanziaria dell'Ente è oramai incontrovertibile.
La relazione dei Revisori dei conti parla chiaro, e denuncia una disinvolta gestione delle risorse pubbliche, lungo il primo decennio degli anni 2000, in cui gli accertamenti aumentati a dismisura, ed ai quali non corrispondevano effettive entrate,determinavano residui attivi inesigibili, e gli avanzi di amministrazione fittizi alimentavano la spesa corrente, in costante aumento, da un anno all'altro.
Un periodo in cui i trasferimenti statali e regionali erano assai consistenti, nel quale, eppure, si sono sperperate ingenti risorse e si sono accumulati milioni e milioni di debiti.
Nel maggio del 2012 ci siamo candidati a governare questa Città, che era già sull'orlo della bancarotta, con una procedura avviata da parte della Magistratura contabile.
Abbiamo tentato un salvataggio, in extremis, aderendo alla legge "salvacomuni",ed abbiamo ottenuto l'approvazione del piano dalla Corte dei Conti.
Ma la legittima pretesa dei creditori a riscuotere subito quanto spettante ha fatto saltare il banco.
Adesso si aprono due distinte e parallele fasi: una è legata all'accertamento delle responsabilità da parte della Corte, al quale, anche noi ci sottoponiamo, chiedendo, sin d'ora, che chi ha sbagliato paghi e rifonda i cittadini. L'altra è il risanamento, che sempre consegue al disseto. Perché comunque sia la Città ne uscirà certamente risanata e potrà guardare al futuro con più ottimismo.
In fondo, ciò che conta è la verità. Ed il dissesto è una strada dolorosa ma che conduce all'accertamento della verità.
Il sindaco
Rosario Lapunzina
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Commenti
Marco Larosa -
In merito alla nota del sindaco
Dopo aver letto la nota del sindaco Lapunzina non posso fare altro che provare un sentimento di tenerezza. Tenerezza nel leggere l'ennesima giustificazione di una palese incapacità politico amministrativa nel saper dare seguito a quanto promesso a maggio 2012 ai cittadini Cefaludesi. Nessun recupero di crediti, nessun compromesso per chiudere contenziosi, nessun rilancio del comparto edile dal quale si possono generare proventi interessanti. Nessun risanamento. Nulla di nulla se non proprio il Nulla unito alla presunzione e all'arroganza (politica) di chi tende ad ancorarsi ad una relazione, certamente non tecnica ma politica, redatta da un collegio dei revisori a mio avviso non tanto credibile poiché presente già nel 2008 e che nulla ha fatto in questi anni per allertare l'amministrazione attiva del tempo, che esistevano già i presupposti per dichiarare il dissesto. Anche io sono fiducioso che a prescindere dal colore politico, chi ha sbagliato paghi ma certamente non si possono celare continuamente i propri fallimenti sulla base di errori altrui.
Giuseppe Cassata -
Disastro!
PENSO CHE LA CITTA' SAPRA' RIPAGARE ADEGUATAMENTE I RESPONSABILI AMMINISTRATIVI E POLITICI DEL DISASTRO A CUI HANNO CONDOTTO LA CITTA' ! NON CI SONO GIUSTIFICAZIONI !
Rosario Fertitta -
Non comprendo come “dissesto = accertamento della verità” !
Non c’è dubbio alcuno che il DISSESTO FINANZIARIO sia un momento tragico per ogni Ente locale che ne subisce i gravi effetti.
Non comprendo, invece, l’associazione di idee “dissesto = accertamento della verità” !
Esistono responsabilità contabili, penali e politiche, in questa vicenda.
Quelle penali e contabili vengono vagliate dalle competenti Autorità Giudiziarie ed il Dissesto non è una condizione essenziale.
Bastano le denuncie e gli esposti, purchè tecnicamente fondati, per mettere in moto la macchina giudiziaria.
Ho ascoltato in queste sere, con molta attenzione, le sedute del consiglio comunale: ho sentito di tutto e di più.
Ho ascoltato rappresentanti dell’organo tecnico di controllo parlare esplicitamente di “falsificazione” di dati contabili.
Ergo, trattandosi di fatti costituenti reato devo presumere che già a suo tempo siano stati segnalati alla Magistratura senza necessità di attendere il dissesto.
Ho sentito fare riferimento alla ben nota Relazione Vallante che ha collocato in un ben preciso periodo temporale di gestione amministrativa la genesi del tracollo finanziario dell’Ente.
Questa Relazione, però, per quanto ben nota “a tanti” è stata un po’ bistrattata nel tentativo – maldestro - di coinvolgere in quel ben preciso “marasma contabile” quanti più amministratori pro tempore possibile, giusto per dare un segno – a chi osserva “dall’esterno” – di estrema fedeltà sino al sacrificio !
Poi c’è una responsabilità “politica” ! A quella NON sfugge nessuno di Noi !
Chi ha rivestito – anche per un solo giorno, sia da “maggioranza” che da “opposizione” – un ruolo all’interno della politica locale ha le sue responsabilità !
Certo, graduate e proporzionate rispetto alla durata dell’incarico e del ruolo rivestito !
Nessuno è esente !
Perché a forza di ricercare sempre e testardamente “il colpevole”, il giocattolo è esploso in mano….. ;-)