7 Febbraio 2015, 10:03 - Totò Testa [suoi interventi e commenti] |
INTERVISTA (perigliosa) A DON LAPPANIO
Con epilogo a sorpresa
Intervistatore: Abbiamo in studio Don Lappanio, al secolo ….
Don Lappanio: Alfonso Lappanio Roggerio Maria Ferdinando Giulio Farfanti e Bellamatre, Conte di S. Biagio, Barone di Scassato e Visconte di Vatalara!
I: Addirittura!
D L: Ha poco da fere lo spiritoso! Per brevità e, mi consenta, modestia, ho omesso di declinare un’altra ventina di titoli nobiliari, compreso quello di Granduca di Lattuca!
I: Ma è sicuro?
D L: Certo che sono sicuro!
I: Comunque la posso chiamare, semplicemente, Don Lappanio?
D L: Facissi comu … nchia vuoli!
I: Scusi, ma come si esprime?! Ma lei non è di nobile stirpe?
D L: Perché non si vede?
I: Beh! La vedo un po' trasandato!. Le ricordo che siamo ripresi in streaming da una web-camera!
D L: Chi …nchia dici?
I: Beh, lasciamo perdere. Ormai è qua a rispondere alle nostre domande. Ma lo sa che per trovarla abbiamo dovuto ingaggiare un investigatore privato e nemmeno quello è riuscito a trovarla?
D L: E, allora, come mi avete trovato?
I: Abbiamo evocato lo spirito di Maruzza Frassìbio in seduta spiritica.
D L: Fatica sprecata!
I: Perché?
D L: Potevate telefonare!
I: Ma se non abbiamo il numero!
D L: Facevate un numero qualsiasi! Picchì, è matematicu, tutti chiddi ca fannu un numero a ca… di cane, anzertanu a mia!
Intervistatore (taglia corto): Va bene! Va Bene, la prossima volta faremo così! Ma andiamo a noi, come dicevo all’inizio , non la si vede molto in giro, ultimamente …..
D L: E già!
Intervistatore (attende un po’, poi prosegue): Come mai non la si vede più in giro?
D L: E chi mi fazzu viriri a fari?! Ormai ce ne sonno tanti che fanno a gara per potermi sostituire!
I: Per esempio?
D L: Per esempio cosa?
I: Per esempio chi potrebbe sostituirla o già la sostituisce degnamente? Il nome, ci dia un nome!
D L: Ca sugnu scimunitu!
I: Perché, mica stiamo parlando dell’elezione del Presidente della Repubblica e rischiamo di bruciare una candidatura!
D L: Ma quale candidatura, glassatura e torroncino! In primis: le ho già detto che non ce n’è solo uno, ma sono tanti! In secundis: c’è l’imbarazzo della scelta. In terzis: sono sicuro che se faccio i nomi qualcheruno s'affienni.
I: E perché dovrebbero offendersi? Non dovrebbe essere per ognuno di loro un onore essere considerati gli eredi del grande Don Lappanio?
D L: Questo lo dice lei, e poi ci sono altre ragioni, per esempio, dov’è che eravamo arrivati?
I: In terzis
D L: Allora, in quaternis: i miei (diciamo così) eredi sono tutti suscettibili! In cinquinis: mi nni statiu futtennu. E poi, in tombolis: ma, scusi, lei se lo ricorda perché io sono diventato famoso?
I: Be, ci sono tante versioni, alcune tra loro contrastanti, sicuramente, però, c’è la storia dello sbarco …
D L: Non fu sbarco.
I: No?
D L: Nonsi!
I: E che fu?
D L: Naufragio!
(Don Lappanio comincia a grattarsi la faccia, tirando via con le dita grumi di una sostanza appiccicosa dai peli ispidi della barba incolta)
I: Ma che sta facendo Don Lappanio? Avevamo già notato la sua trascuratezza! Ma questa cosa non si può guardare! Che sporcizia!
D L: Non è lurdìa!
I: No, e cos’è, allora?
D L: Ficu!
I: Ficu? Intende dire fichi?
D L: Ficu! Intendo dire fichi, sì, anche se l’arbulo è mascolo e la frutta è fimmina, quindi, in italiano si dovrebbe dire ...
I: Ehm, lasciamo perdere, ma dove si è sporcato così con i fichi? Anzi impiastricciato, adesso noto che ha quella poltiglia anche sulla camicia, sui pantaloni …!
D L: Io a casa mia ci ho un arbolo di fi … co, fichi, sì, e ogni tanto mi ci stinnicchio sotto, apro la bocca e aspetto che qualche fi … co mi cada in bocca! Ma non tutti centrano il bersaglio! E mi carinu, ‘nta frunti, ‘nto varbarottu, ‘nto pettu, ‘nta panza, ‘nta mi …
I: ehm … basta così, don Lappanio, abbiamo capito …
D L: … usa, ‘nta miusa mi carinu! Sulla milza mi cadono i fichi, ecco, lo vede questo quant’era grosso, e mi è caduto proprio ‘n menzu i co …
I: sì, basta così, abbiamo capito! Basta!
D L: … stoli. Sì, ‘n menzu i costoli mi carìu a ficu! Ma chi fa, non ci crede che ci ho l’arbolo di fico?
I: Ma Don Lappanio! Ancora con questa storia! Ma questo è il luogo comune dell’ignavia del Cefalutano! E poi, come fa a sporcarsi di fico, quando si sa che i fichi maturano in estate ed adesso siamo in pieno inverno?
D L: Ma io il mio fico ce l’ho nella serra, e fa fi … chi tutto l’anno! E io posso tenere apparata la bocca tutto l’anno!
I: Ah, lei avrebbe una serra!
D L: E che serra! Una cosa monumentali! Una cosa megghio del palazzo di cristallo di Lontra! Infatti l’ho chiamato “Palafico”!
I: Addirittura
D L: Sì, ma più che una serra pare un salotto, una olli di un albergo a cinque stelle, comu a chiddi di l’ariddu!
I: l’ariddu?
D L: Si, Peppi Ariddu! Chiddu ca si ‘ncazza sempri e manna a fai a tutti ‘nto cu …
I: Va bene, abbiamo capito, la sua serra è bellissima, come un hotel a cinque stelle come quelle del movimento di Beppe Grillo (ah, ah, che battuta!) e lei ci coltiva il fico!
D L: Sì, e ci ho arricivuto pure il presidenti della regioni! Com’era cuntentu, stinnicchiatu puru iddu ca vucca aperta! Però a iddu i ficu un ci piacinu!
Intervistatore (comincia a sudare freddo): Ah, no?
D L: Nonsi! A iddu ci piacinu i ca …
I: (sulla soglia di un mancamento): Sì, va bene, andiamo avanti!
D L: ….stagni! Al presidente ci piacciono le castagne. E io l’ho accontentato perché nella serra ci ho messo pure un arbolo di castagno! Ma chi fa? Si senti mali? E’ pallito, sutato, vuole un pocu d’acqua cu zuccaru?
I: Don Lappanio, la prego, cerchiamo di venire fuori da questa palude. OK! Lei ha un casi … pardon, una serra con il fico e il castagno.
D L: … ma prima l’avevo di fuori!
Intervistatore (cianotico): Mi arrendo, Don Lappanio! Cosa aveva di fuori?
D L: A chianca ficu! Fuori, all’aperto! Però ognuno che passava se li raccoglieva e io rimanevo senza! Avi presenti quella canzoni che fa “Comu si li cugghieru li beddi ficu …
I: … e comu ci acchianaru senza scala! – Sì, me la ricordo, bellissima!
D L: L’ho scritta io! Iò a scrissi! E’ autobibliografica!
I: Ma no!
D L: Ma sì! Anzi ci acconfido un segreto! Nel testo originale non c’era “comu si li cugghieru” ma “comu si li futtieru”! Ma sa, la censura cattolica, Sanremo ….
I: Sanremo? Che c’entra Sanremo?!
D L: Sanremo, Sanremo! “Comu si li cugghieru …” ha vinto il festivallo di Sanremo!
I: Ma che dice, io non me lo ricordo!
D L: Io dico così, tanto cu … nchia controlla!? Mutu a cu sapi u iocu!
Intervistatore (rassegnato): Va bene, diamo anche questa per buona, ma andiamo a concludere: Dunque, lei sostiene di essersi ritirato a vita privata perché, ormai, ci sono tanti che possono prendere il suo posto!
D L: Non ho detto, esattamente, questo! Ho detto che ci sono tanti che fanno di tutto per sembrare Don Lappanio, ma nessuno, affettivamente ci arrinesci! Don Lappanio arrimani unico e solo!
I: Dunque lei non si riconosce eredi!
D L: Eredi? No! Ma c’è uno a cu’ mi ero affezionato comu a un figghiu! Unu ca era chiù cifalutanu di mià! Unu ca quannu ci pensu mi vengono le lacrime all’occhi! Ma è una storia di tanto tempo fa. E ci voghiu fari un indovinello! Pensi che tra il suo nomi e il mio c’è una forti assonanza! Vediamo se andovina!
I: Dunque, vediamo, Lappanio, …Lap… Beh, i tempi forse non coincidono, ma non mi dirà che sta parlando di Saro Lap…
D L: Anzertato! Sì, sto parlando proprio di Saro Lapa, chiddu c’aveva u bar ‘nto Cursu! Quannu pensu a’ ddu gelatu di torroni, a’ ddi cannola, a’ ddi sfinci, mi spuntanu certi cocci di lacrima! (estrae un “muccaturi” (bandana) rosso, si asciuga gli occhi, si soffia il naso)
Intervistatore (tirando un sospiro di sollievo): Già Saro Lapa! Un grande Cefalutano di una grande Cefalù del passato! Una Cefalù che non c’è più!
D L: Ci piaciu l’andovinello?
I: Si, molto arguto!
D L: Eh, eh, ci ho fatto l’andovinello della sfincia!
I: Un’altra bella battuta, Don Lappanio! Ma vorrei farle un’ultima domanda: ma lei è proprio sicuro di essere proprio il vero Don Lappanio e non , per esempio, un certo ‘Nzinu du curtigghiu du vasciu?
D L: Chi ci vogghiu diri: Io mi sentu Don Lappaniu e dicu ca sugnu Don Lappaniu! Tantu, cu …nchia controlla?
I: Grazie d’averci concesso quest’intervista, don Lappanio.
D L: Prego!
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