6 Febbraio 2015, 12:11 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Da un po' di tempo rifletto sulle ragioni, che spingono gran parte dei cittadini a sopportare in silenzio o, tutt'al più, con brontolii, tutta una serie di errori dell'Amministrazione, anche quando le conseguenze di tali errori comportano una loro personale sofferenza.
Per la verità il problema ultimamente si è diffuso in tutta Italia, sebbene sia evidente che a Cefalù esso può contare su una lunga tradizione. Per decenni questo un tempo mite popolo cefalutano ha sopportato che gli distruggessero il paesaggio e che riducessero il Centro Storico in un'isola circondata dal mare in tempesta della distruzione del suo territorio; ha sopportato la perdita totale di ogni attività artigianale e della sua stessa agricoltura; ha sopportato, infine, che del turismo si desse un'interpretazione, secondo la quale esso è un dono e non piuttosto un'attività, che esige impegno, competenza e, soprattutto, la conservazione dell'arte e dei paesaggi, che ne hanno permesso l'affermarsi. Oggi basta che qualcuno “crei posti di lavoro” e a detta della stragrande maggioranza del popolo questo solo fatto lo autorizza a martoriare e distruggere ciò che tali posti di lavoro ha creato in passato.
Come è stato possibile produrre questa terribile situazione? Credo che sia stato sufficiente convincere tutti che la verità non dev'essere discussa e se essa viene da chi detiene il potere non può essere criticata.
L'attitudine acritica-fideistica è, però, il veleno più potente che possiamo somministrare alle nostre menti. Quando esse sono invase da questa attitudine, sono morte la democrazia e la libertà; è morto persino ogni futuro. Ma, quel ch'è peggio, è morta ogni cultura, ogni possibilità di lavoro, ogni tradizione. Essa, questa pestifera attitudine, ci riduce a uomini senza storia, senza radici e senza sostegno.
Oggi che la scuola non si dedica ad aprire le menti, il potere politico ha la possibilità di mistificare e d'ingannare i cittadini, riempiendo le loro menti con le promesse e soltanto con le promesse. Occorrerebbe che ci si ribellasse, ma ogni ribellione sarebbe ormai figlia di menti chiuse, che comporterebbe un peggioramento della situazione, perché menti chiuse si affiderebbero al più vieto populismo, come accade oggi in Italia e a Cefalù.
Ecco allora che a nulla servirà la mozione di sfiducia al Sindaco, perché soltanto pochi consiglieri si rendono conto degli errori di questa Amministrazione, alla quale dà man forte una legislazione faraonica e incomprensibile, che essa sfrutta per convincere i cittadini di essere nel giusto. Non è nel giusto, però. E che non lo sia, lo dimostrerà il futuro, ma quando sarà troppo tardi.
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