Lascari: “Per non dimenticare” a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz

Ritratto di Quale Cefalù

1 Febbraio 2015, 12:34 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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“La nostra voce deve servire a non dimenticare e a non accettare con indifferenza e rassegnazione. I giovani liberi devono sapere, dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato storia, è la storia oggi”.

Questo scriveva Elisa Springer, superstite di Auschwitz e testimone della Shoah nel suo libro IL SILENZIO DEI VIVI.

Questo lo spirito con cui l'Amministrazione Comunale di Lascari guidata dal Sindaco Giuseppe Abbate, in collaborazione con il Dirigente Scolastico Giuseppe Simplicio, gli allievi e gli insegnanti dell'Istituto G. B. Cinà e l'Oratorio San Giovanni Bosco, ha celebrato la XVI GIORNATA DELLA MEMORIA, nel 70° anniversario della liberazione di Auschwitz.

Sono stati due i fili conduttori della tre giorni PER NON DIMENTICARE: da un lato, la considerazione che la storia della Shoah non è solo il racconto di uno sterminio di massa ma, soprattutto, la storia di uomini e donne che hanno scritto la Storia a prezzo del loro sangue;

         

dall'altro, la proiezione del film STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI di Brian Percival, sul quale si sono confrontati gli adolescenti e i giovani, gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado e quelli della Scuola Primaria, guidati alla riflessione dalla dott.ssa Calogera Blanca.

   

E due sono stati anche i momenti clou della manifestazione.

Il primo, domenica 25 gennaio, è stato rappresentato dalla riflessione della dott.ssa Teresa Triscari, che ha testimoniato la sua esperienza all'estero (Polonia, Repubblica Ceca) a contatto con alcuni sopravvissuti.

        

Partendo dalla poesia LA TREGUA di Primo Levi, la dott.ssa Triscari ha condotto l'uditorio tra le paure dei deportati, soprattutto quelle legate ai nazisti e al loro comando Wstàwac! (Alzarsi!), che spezzava il cuore dei prigionieri, perché interrompeva il riposo, il ristoro del sonno e dava inizio alla lunga e interminabile giornata fatta di fame, freddo e lavoro. Ha, inoltre, ribadito il valore emblematico della MEMORIA come impegno sociale, come culto della Storia, come salvezza dal nulla e come fondamento di ogni identità.

Il secondo momento forte è stato rappresentato, martedì 27 gennaio, dal corteo degli alunni della Scuola Primaria, che hanno sfilato in assoluto e rispettoso silenzio, raccontando con dei cartelloni la storia della Shoah in immagini, colori e parole.

         

         

    

Un momento, quest'ultimo, di grande impatto emotivo anche per il risuonare, durante il percorso, della sirena dei campi e della consegna dei propri lavori presso la casa comunale, la Chiesa e la scuola, alla presenza di tutte le autorità civili e militari.

Soddisfatta l'Assessore Amoroso, che ha ringraziato quanti si sono spesi per la manifestazione e si spendono ogni giorno perché le giovani generazioni siano sensibilizzate e formate al grande valore del rispetto.