2 Gennaio 2015, 16:50 - Giuseppe Forte [suoi interventi e commenti] |
Giuseppe Rizzo
Domenica, 28 dicembre 2014, Don Giuseppe Licciardi Parroco della Parrocchia Spirito Santo, alla presenza di un nutrito gruppo di visitatori, ha inaugurato nella sala congressi "Carmelo Serio", la mostra di pitture di Giuseppe Rizzo.Trenta le opere esposte che abbracciano le ultime esperienze pittoriche del Maestro ottantunenne nativo di Campofelice di Roccella ma residente a Cefalù da molti anni.
I soggetti vanno dalle vedute paesaggistiche del nostro territorio, alle nature morte, ai clown, alle figure umane e ai ritratti.
Giuseppe Rizzo ha fin da ragazzo coltivato l'interesse per la pittura e la grafica approfondendo le tecniche pittoriche con i Maestri Franz Noto (Calatafimi 1927) e Vincenzo Vinciguerra (Caccamo1922), direttore della Galleria d'Arte "Il Cenacolo" di Palermo, riuscendo a superare con il loro valido aiuto molte difficoltà iniziali.
Le sue numerose opere realizzate ad olio, a sanguigna, a matita, carboncino, pastelli a cera, ecc., hanno destato l'interesse di molti critici d'arte come Giovanni Cappuzzo, Francesco Carbone, Tonino Zito, Vincenzo Licciardi, Ferdinando Russo, Argento ed altri, che hanno recensito in diverse occasioni le sue mostre fatte a Palermo e in alcune città italiane, e lo hanno incoraggiato a proseguire nel difficile cammino artistico.
La mostra odierna è stata recensita dall'Architetto Pietro Piazza e dalla Professoressa Mariella Battaglia.
Piazza scrive fra l'altro: "...in tutte le sue tele Egli vi ha trasmesso le sue emozioni, sensazioni, amori, delusioni e sofferenze....I suoi lavori sono un'esplicitazione dei suoi sentimenti, che ha voluto consegnare alla tela per un messaggio di fiducia e reciproca pacifica convivenza..."
Battaglia scrive: ..."La raccolta di pitture dell'amico Giuseppe Rizzo è ispirata al gusto dell'armonia, dell'ordine, dell'esaltazione del colore e dei riflessi della luce cristallina vibrante di intensa luminosità, da un senso di quiete serena, dal desiderio di vivere la pace della vita domestica, stabilendo un'atmosfera di pacato equilibrio, diventando così interprete di un momento importante della vita dell'uomo. La rappresentazione di un clown con un accentuato senso di solitudine e malinconia, rivela un tratto sobrio, semplice ma con intensa forza espressiva".
Nel condividere pienamente le espressioni suddescritte mi piace soffermarmi sul personaggio Rizzo che malgrado la sua età continua a lavorare con l'entusiasmo di un ragazzo e che fino a pochi anni fa, fornito di cavalletto tele e colori, partecipava alle mostre estemporanee che si tenevano in estate nei paesi madoniti. Con immutato interesse ed entusiasmo ha partecipato nel settembre del 2014 al primo simposio "Cefalù Città Degli Artisti" voluto dallo scultore Roberto Giacchino. In questo periodo ogni martedì, presso la parrocchia Spirito Santo, è impegnato a portare avanti un corso di disegno e pittura voluto dal vulcanico Don Giuseppe Licciardi.
Io che conosco Rizzo da un po' di anni mi permetto di suggerire una sua esposizione, di più ampio respiro, presso l'Ottagono Santa Caterina o alla Corte delle Stelle, per potere mostrare anche le sue opere grafiche che sono tantissime. Bozzetti di paesaggi, volti, nudi, ritratti eseguiti a sanguigna, composizioni più o meno complesse, sono il bagaglio di anni di appassionato impegno, senza mai cercare il facile successo, lavorando con umiltà e assorbendo da chi più di lui, per gli studi fatti e per il mestiere bene acquisito, poteva dargli un consiglio, un suggerimento, un incoraggiamento anche se, facendo un'altra professione, poteva coltivare l'interesse per l'arte solo nei momenti liberi.
Il "Nostro" con commovente attitudine, in ore dispensate dal contare il tempo, ha approfondito vari aspetti grafici e pittorici riuscendo a donare al fruitore opere di un certo spessore artistico rimanendo legato alla tradizione figurativa del Primo Novecento Italiano e alla pittura degli impressionisti francesi della seconda metà dell'800 (vedi le tele con i clown o quelle con i fiori).
La sua pittura è legata alla terra, ad un ambiente di umori, di sensazioni, di aderenza alla materia dove traspare prepotentemente la natura Siciliana e la memoria diventa culla di nostalgia e a volte di malinconia, arricchendosi di vigore ambientale, di toni di tattile consistenza e molte volte della presenza umana che ne completa la composizione.
Un albero, una distesa di verde con sullo sfondo le nostre colline, un gruppo di case o un'edicola votiva, il mare con i suoi azzurri sempre diversi, la Caldura con la sua caratteristica torre e la scogliera, l'aratura dei campi con il vecchio aratro attaccato al mulo, la mietitura e la trebbiatura del grano con i mezzi tradizionali, contadini provati dal duro lavoro, sono tutti soggetti che Rizzo predilige rendendoli interessanti e fascinosi oltre che con il segno grafico anche con un cromatismo equilibrato, sfumato, poetico.
Anche la figura umana, molti i ritratti eseguiti, si tramuta in costante humus della sua opera, diventa presenza creativa, latitudine del sentimento, geografia del cuore, evoca un ricordo, un'espressione, un'esperienza vissuta, un amore ritrovato.
Nel chiudere questa breve nota, accompagnata da alcune opere pittoriche fotografate dell'Architetto Salvatore Culotta, ricordo che la mostra si potrà visitare fino all'11 gennaio 2015 dalle ore 16 alle ore 19.
Ricordo anche che le opere di Giuseppe Rizzo sono presenti sul sito www.maroneum.com e che ha lo studio a Cefalù in Via Giubileo Magno, 102 - E-mail: pinriz@libero.it
Cefalù 2 gennaio 2015 Giuseppe Forte
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