16 Dicembre 2014, 14:09 - Franco Scancarello [suoi interventi e commenti] |
A seguire la lettera al presidente Napolitano e al Ministro Orlando per richiedere accertamenti sul processo a Cuffaro e sul diniego del permesso a visitare la madre:
AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ON. GIORGIO NAPOLITANO
AL SIGNOR MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
ON. ANDREA ORLANDO
e p.c. AL DOTT. SALVATORE CUFFARO
OGG.; RICHIESTA INTERVENTO A FAVORE DEL DOTT. SALVATORE CUFFARO RECLUSO PRESSO IL CARCERE DI REBBIBBIA IN ROMA.
Il sottoscritto Scancarello Franco, Dirigente dell'Amministrazione Regionale, nella qualità di amico ed ex collaboratore dell'allora Presidente della Regione On. Dott. Salvatore Cuffaro,
avendo esaminato tutte le sentenze del Processo a Suo carico che ha determinato la pena detentiva che lo stesso sta scontando diligentemente e nel pieno rispetto delle Istituzioni Giudiziarie e Penitenziarie;
preso atto che nonostante la Sua irreprensibile condotta carceraria, il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha negato prima l'affidamento in prova ai servizi sociali, nonostante il parere favorevole della Procura e in ultimo negato allo stesso il permesso di visitare la madre gravemente ammalata che, a causa della Sua malattia non ricorda che il figlio Totò sia recluso, continua a lamentare il fatto che il figlio l'abbia abbandonata e non vada da tempo a fargli visita;
Si rivolge Alle SS.LL. Ill.me
affinché, ognuno per le proprie competenze e motu proprio, possano esaminare la possibilità di aprire in seno al Consiglio Superiore della Magistratura e con ispezione ministeriale una approfondita verifica, tesa ad approfondire se nel Processo prima a carico del detto detenuto e nel diniego poi di ogni pena alternativa e agevolazione previste dalla Legge e normalmente accordate ai detenuti anche della peggiore specie, qualcuno delle autorità giudicanti abbia abusato del proprio potere e abbia assunto decisioni arbitrarie e non consone decisioni nel rispetto delle leggi e della finalità della pena detentiva. Tali decisioni agli occhi di moltissimi cittadini, compreso il sottoscritto, appaiono eccessivamente afflittive, se commisurate al reato contestato al Cuffaro, e danno la sensazione che nei confronti dello stesso si sia determinato un accanimento simile ad una vendetta per chissà quali altre colpe attribuite allo stesso.
C h i e d e
anche di voler esaminare, nell'ambito dei poteri che la legge attribuisce al Ministro di Grazia e Giustizia e al Signor Presidente della Repubblica, la possibilità di iniziare la procedura di concessione della Grazia al dott. Salvatore Cuffaro.
Fiducioso in un Vostro autorevole intervento, colgo l'occasione per farVi giungere le mie più vive cordialità.
F.to Franco Scancarello
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