18 Novembre 2014, 16:00 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
I giorni del giudizio si avvicinano a passi lunghi e veloci. Questa mattina si è tenuta, presso il Tribunale di Termini Imerese, la prima udienza relativa al procedimento penale n. 3818/2012 RGNR. Si tratta, per essere più espliciti, del procedimento per “voto di scambio”, avvenuto nelle elezioni comunali del maggio 2012 e, secondo l'accusa, per favorire il candidato sindaco Rosario Lapunzina e il candidato consigliere Vincenzo Garbo.
Per la gravità dell'accusa e per le implicazioni, alle quali era esposto il Comune, il consigliere Giovanni Iuppa aveva presentato, in data 7 febbraio 2014, una interrogazione con risposta scritta, per chiedere al Sindaco se era intendimento dell'Amministrazione di costituirsi parte civile nel procedimento penale, al fine di difendere la Città, che, nella eventualità di una sentenza di condanna, avrebbe visto offeso il diritto fondamentale della Costituzione di determinarsi in piena libertà.
Questa interrogazione non ha mai ricevuto risposta. La risposta è arrivata, però, oggi, quando il Comune non si è costituito nel procedimento. Nella prossima udienza del 23 giugno saranno sentite le parti offese come testimoni, non essendosi neanche loro costituite parte civile, e i testimoni citati, oltre che gli Agenti di Polizia, che hanno svolto le indagini.
Io non so a che cosa sia dovuta questa mancata costituzione né che cosa ciò può comportare. So però per certo che non posso fare a meno di considerare un fatto gravissimo che il Comune, questa Istituzione locale avente lo scopo di ascoltare le prime istanze dei cittadini, rimanga muto e non faccia nulla per allontanare il sospetto persino di un suo coinvolgimento in un attentato a un diritto costituzionale, base e garanzia di libertà e di democrazia.
Segue il testo dell'interrogazione del consigliere Giovanni Iuppa:
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Articolo correlato:
Cefalù - L'ombra del voto di scambio sulla elezione del Sindaco Lapunzina - Pino Lo Presti - 17 marzo 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/8925)
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Commenti
Totò Testa -
Questa volta la butto giù pesante.
Se io fossi OMISSIS e fossi stato eletto ad una qualsiasi carica istituzionale e venisse fuori che, a mia reale insaputa, anche uno solo dei miei sostenitori abbia scambiato un voto per un pacco di pasta, io mi dimetterei immediatamente.
Non sto a spiegare perchè lo farei, perchè a me sembra naturale e spontaneo leggere la ragione che mi indurrebbe a farlo (altro che risposta alle interpellanze per fugare le ombre!)
Ovviamente, però, quello di sopra è un perido ipotetico del "quinto" tipo, impossibilità nel presente, nel passato e nel futuro, per almeno tre ragioni:
1. Io non sono stato, nè sono, nè sarò mai OMISSIS.
2. Io non sono stato, nè sono, nè sarò mai eletto a qualsiasi carica istituzionale, nemmeno a livello di condominio, perchè, come qualche OMISSIS non manca di ricordarmi ad ogni occasione, non ho le capacità, nè l'appeal.
3. A me non è mai capitato, nè mi capita, nè mi capiterà in futuro che qualcuno dei miei (ovviamente sparuti) sostenitori possa lontanamente pensare di distribuire pacchi di pasta per procurarmi voti, sia pure a mia insaputa!
L'ho detta.
Rosario Fertitta -
Aleggia un gravissimo silenzio
Aleggia un gravissimo silenzio su questa vicenda che – ne siamo tutti certi – in altri tempi avrebbe visto insorgere “la politica”, colpita al cuore nei suoi meccanismi pseudo democratici.
Il silenzio è ancora più grave ed assordante con riferimento alla interrogazione presentata dal consigliere Avv. G Iuppa che, a tutt’oggi, è rimasta parcheggiata in quel limbo che – sempre in altri tempi – induceva una certa politica ad esposti in Prefettura ed in ogni dove.
Io credo che il nostro Ente avesse l’OBBLIGO di partecipare attivamente, in questo procedimento penale, non per perseguire gli eventuali colpevoli ma PER AFFERMARE che Cefalù è al di fuori di certi ignobili meccanismi con i quali, a volte, si tenta di ribaltare l’esito del voto.
Se si è ritenuto di non partecipare al processo bisogna SPIEGARNE i MOTIVI e darne valida ed ampia MOTIVAZIONE: altrimenti si corre il rischio di poter pensare che il nostro Ente si costituisce Parte Civile (come oggi avviene) soltanto nei confronti di alcuni cittadini-imputati, quasi fosse una scelta ad personam.
Su questa vicenda va fatta CHIAREZZA al di là di quella che, un giorno, verrà pronunciata “in nome del popolo italiano”.