10 Novembre 2014, 16:59 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
Una visita alla strada romana della Corte delle Stelle, possibile soltanto in occasione di qualche manifestazione al suo interno ( ! ) e seguendo uno smarrito turista, si è purtroppo rivelata causa di allarme ( o meglio pre-allarme) per cui è opportuna questa segnalazione affinché chi di competenza faccia un sopraluogo per stabilire se la preoccupazione è fondata o meno.
Alle immagini, di per sé abbastanza eloquenti, vi è da aggiungere la precarietà dell’intonaco del soffitto.
Per dare più informazioni sulle vicende della strada romana ( e non solo ) , a chi ne volesse, si riporta qui una lettera inviata dalla Sezione di Cefalù dell’Archeoclub nel 2009, lettera, d’altra parte già pubblicata a suo tempo su “L’Altra Cefalù” :
Al Signor Sindaco della Città di Cefalù
dott. Giuseppe Guercio
e ai Signori Assessori della Giunta Comunale
all’On. Assessore ai BB.CC.AA. e E.P.
della Regione Siciliana
dott. Antonello Antinoro
alla Soprintendente ai BB.CC.AA.
della Provincia di Palermo
dott.ssa Adele Mormino
al Presidente della Provincia Regionale di Palermo
ing. Giovanni Avanti
alla Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia
Dott.ssa Clelia Arduini - Roma
al Comitato Scientifico Nazionale
di Archeoclub d’Italia - Roma
Cefalù, 13 gennaio 2009
- Oggetto: Fruizione pubblica della sala archeologica interna all’edificio “Corte delle Stelle” di proprietà del Comune di Cefalù.
La sede di Cefalù di Archeoclub d’Italia, fin dal momento della sua costituzione in ambito locale, ha con sistematicità e con instancabile costanza promosso innumerevoli iniziative orientate alla promozione della conoscenza, della tutela, del recupero e della fruizione dei beni culturali in special modo quelli archeologici presenti nel territorio. Un’attenzione particolare è stata rivolta al patrimonio archeologico della Cefalù pre-ruggeriana, quella Cefalù di antica fondazione che le fonti storiche collocano agli inizi del IV sec. a.C. e della quale i reperti man mano venuti alla luce hanno confermano la vetustà. Con estrema attenzione, la sede Archeoclub locale ha seguito la scoperta casuale e/o pianificata di siti, aree e reperti archeologici interni alle mura cittadine e al promontorio della Rocca che sovrasta la città, e con metodicità e costanza ha sviluppato progetti e individuato itinerari per la divulgazione dei dati relativi ai ritrovamenti e alle ricerche intraprese. Con impegno continuo, è stata promossa, anche in ambito associativo nazionale, quella che ormai comunemente indichiamo come la “Cefalù archeologica”, della quale fanno parte tantissimi resti e reperti rinvenuti anche all’interno di edifici pubblici (Osterio Magno; Palazzo di Città; Caserma Botta; Cattedrale; etc.) e di aree di proprietà comunale o di altri enti, compresi quelli religiosi. Al punto in cui siamo, in assenza di segnali decisi e decisivi, l’associazione si fa promotrice di una iniziativa per la messa in rete concreta delle numerose emergenze archeologiche della città, e per raggiungere lo scopo invita a collaborare tutti gli organi pubblici competenti per i diversi aspetti: tutelari, conservativi, fruitivi e gestionali. Uno dei siti più importanti, da più punti di vista, è la sala archeologica interna al complesso architettonico di proprietà comunale denominato “Corte delle Stelle”, ove è custodito il reperto, ritrovato in situ, di una strada d’epoca romana. Su questo sito e sull’importanza che la fruizione di esso ricopre per la “Cefalù archeologica” desideriamo adesso attirare la Loro attenzione, avendo appreso che l’edificio, finora utilizzato per scopi diversi da quelli indicati nel Piano Particolareggiato del Centro Storico, tornerà tra breve nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale, essendo scaduto il contratto d’affitto dei soggetti privati che l’occupavano. La sede di Cefalù di Archeoclub d’Italia si fa pertanto promotrice presso le Loro Signorie e le Istituzioni da Loro rappresentate dell’obiettivo di consentire l’apertura al pubblico della sala archeologica in parola, con gli accorgimenti espositivi e di sicurezza necessari. Nello specifico, s’intende sollecitare un progetto per la sistemazione espositiva dei reperti rinvenuti in loco (in atto custoditi altrove), per la realizzazione di pannelli esplicativi sul sito, per la realizzazione di un sistema di allarme idoneo al contesto, e di un piano di fruizione e di gestione del bene in relazione al contesto architettonico che lo contiene e in relazione a un itinerario archeologico che comprenda tutte le altre emergenze antiche del nostro territorio. La sede di Cefalù di Archeoclub d’Italia, certa della validità e della condivisione dell’obiettivo espresso, chiede la disponibilità di tutte le parti interessate per un incontro di pianificazione delle azioni atte al totale “recupero” del sito in oggetto.
Archeoclub d'Italia – Sede di Cefalù
Il Presidente
Fortunata Flora Rizzo
Si allega anche una conversazione sul ritrovamento della strada tra l'Arch. Tania Culotta e uno dei progettisti, l'Arch. M. Panzarella ( l'altro era l'Arch. L. Parlavecchio) :
https://www.qualecefalu.it/files/2014/interventi/11/10/Il_cantiere_archeologico_dentro_il_cantiere_architettonico.pdf
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