Un incontro con il Sindaco di Cefalù per il rilancio del settore edile

8 Novembre 2014, 12:31 - Giuseppe Guarcello   [suoi interventi e commenti]

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Comunicato stampa Fillea Cgil - Camera del Lavoro di Cefalù

 

Martedì 11 novembre 2014, alle ore 16.00, i sindacati provinciali degli edili della provincia di Palermo, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil incontreranno il Sindaco di Cefalù per presentare le proposte dei sindacati per il rilancio del settore edile nel territorio di Cefalù. Le proposte riguarderanno l'attivazione della filiera dell'edilizia attraverso il piano regolatore, i protocolli per l'occupazione di manodopera locale negli appalti pubblici, la lotta al lavoro nero, la promozione di un tavolo permanente per elaborare un piano di lavoro per l'edilizia sostenibile ed il contenimento dei consumi energetici.

Per sostenere la piattaforma la Fillea Cgil e la Camera del Lavoro di Cefalù hanno programmato delle iniziative di sensibilizzazione iniziate oggi con la distribuzione al mercatino rionale delle proposte che verranno presentate al Sindaco di Cefalù durante l'incontro di martedì.

 

Per il rilancio del settore edile nel territorio di Cefalù

Il settore delle costruzioni sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia, nella sola provincia di Palermo dal 2008 al 2013 sono stati persi 10.000 posti di lavoro, 70.000 in Sicilia, in Italia si sono ridotti del 30% gli appalti pubblici e del 20% il volume del fatturato con ripercussioni gravi anche sulle imprese più strutturate, che finora erano riuscite a fronteggiare al meglio le difficoltà. Il lavoro nero, utilizzato come vero e proprio ammortizzatore sociale ha raggiunto nel settore livelli insopportabili, innescando una concorrenza al ribasso che espelle dal mercato le aziende che intendessero rispettare la legge ed i CCNL .

A fronte di questa crisi perfetta la Sicilia ha a disposizione già stanziati, 5 miliardi di Euro da spendere in infrastrutture, di cui 750 milioni nel territorio compreso fra Termini Imerese e Cefalù malgrado ciò le opere continuano a non partire.

Il comparto dell’edilizia uscirà completamente trasformato da questa crisi e sarà difficile tornare ai livelli precedenti il 2008 eppure una nuova rivoluzione è alle porte ed il futuro si chiamerà recupero dell’esistente, consumo di suolo zero, risanamento dei centri storici, messa in sicurezza del territorio, costruzioni ad impatto energetico zero.

Bisogna mettersi subito al lavoro cominciando dal livello politico più vicino a noi, le Amministrazioni Comunali, mettendo in campo una forte rivendicazione territoriale che incida sui nuovi piani regolatori e che costringa all’allineamento alle prescrizioni europee che indicano a partire dal 2014, una quota del 3% annuo degli interventi di ristrutturazione e recupero ai fini energetici.

Per aprire una discussione su questi temi all’inizio del mese di ottobre abbiamo domandato un incontro, da estendere alle altre Confederazioni sindacali, con l’Amministrazione Comunale di Cefalù, scelta come Comune capofila per una discussione da allargare poi alle altre Amministrazioni delle basse Madonie.

L’incontro da noi richiesto si terrà martedì 11 novembre alle 16,00. Vista l’urgenza della crisi che attanaglia il settore domandiamo ai cittadini di Cefalù di condividere la nostra piattaforma per avviare un processo partecipato di discussione sulle prospettive di sviluppo del settore edile in questo territorio.

 

Le nostre proposte di discussione

“Attiviamo la filiera creiamo occupazione”.

  • Prevedere nelle more dell’approvazione del PRG, di anticipare per le nuove costruzioni e per le “ristrutturazioni importanti” le norme in materia di risparmio energetico che entreranno in vigore a gennaio 2019 per gli edifici pubblici e nel gennaio 2021 per gli edifici privati.
  • Revisione del regolamento edilizio urbanistico per il contenimento dei consumi energetici nei processi di programmazione e progettazione urbanistica ed edilizia.
  • Introduzione di incentivi, agendo anche sulla Superficie Lorda di Pavimento per la realizzazione di nuovi edifici o di edifici esistenti.
  • Individuazione di interventi di Social Housing (l’edilizia sociale è l’insieme delle attività atte a fornire alloggi adeguati, attraverso regole certe di assegnazione, a famiglie che hanno difficoltà nel trovare un alloggio alle condizioni di mercato perché incapaci di ottenere credito o perché colpite da problematiche particolari.)
  • Concordare con gli operatori locali della formazione professionale piani formativi mirati in base alle esigenze del territorio ed ai nuovi sistemi di costruzione, rafforzando il sistema della rilevazione dei fabbisogni formativi.
  • Sottoscrizione dei protocolli di intesa per lo sviluppo del settore e l’occupazione di manodopera locale nelle grandi opere pubbliche (sono già stati sottoscritti per esempio a Palermo, Castelbuono, Corleone, in parte a Termini Imerese, Bagheria)

 

“Lotta al Lavoro nero”.

  • Lotta al sommerso ed al lavoro nero tramite una politica di presidio del territorio coordinando la collaborazione fra le forze dell’ordine, la polizia locale, gli uffici tecnici comunali al fine di operare un’ efficace repressione verso quei soggetti che operano e persistono nell’irregolarità urbanistico-edilizia, contributiva e contrattuale.
  • definizione ed approvazione di apposito regolamento di interscambio fra Amministrazione comunale e Cassa Edile per il controllo dei dati, al fine di scoraggiare il ricorso al lavoro irregolare.
  • prevedere nel regolamento edilizio, la sospensione dell’efficacia del titolo abitativo nei casi accertati di violazione degli obblighi relativi alla regolarità contributiva, retributiva e all’idoneità tecnico professionale.

 

“Sperimentiamo con la partecipazione”.

  • I Comuni promuovono un tavolo permanente che riunisce imprenditori, professionisti, associazioni ambientalistiche, organizzazioni sindacali, per elaborare un piano di lavoro per l’edilizia sostenibile da inserire in una seria discussione sul PRG che coinvolgerà la cittadinanza in assemblee popolari.
  • I Comuni si impegnano a riqualificare un quartiere per renderlo “green”, sostenibile a tutti gli effetti (energie rinnovabili di vario tipo, rifiuti zero, mobilità sostenibile, illuminazione a led, aree verdi…). A Cefalù si potrebbe pensare alla frazione di Sant’ Ambrogio green.
  • Si crea una task force per reperire i finanziamenti utili, con risorse economiche pubbliche e private, per la realizzazione dei progetti elaborati dal tavolo permanente.