Lapunzina fa autocritica e riconosce i meriti dei suoi predecessori, Vicari e Guercio

Ritratto di Saro Di Paola

23 Ottobre 2014, 12:07 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Rosario Lapunzina sulla pagina facebook “Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù” ha pubblicato la nota, che, ieri 22 ottobre, ha inviato al Commissario Straordinario e Liquidatore dell’ATO 1 ed alla Prefettura di Palermo.
Una nota, per sollecitare il pagamento di quanto dovuto a “Sorgenti Presidiana” per la produzione di acqua potabile effettuata a partire dal 5 febbraio 2014.
Cioè da quando, a seguito dell’ORDINANZA del Prefetto di Palermo al Commissario “di adottare ogni iniziativa ritenuta idonea ed opportuna per impedire l’interruzione del servizio idrico integrato nel territorio dei 52 Comuni della Provincia di Palermo, già gestito da APS in fallimento”, il Commissario Straordinario ha, a sua volta, “ORDINATO all’azienda Presidiana srl, di incrementare la produzione e l’immissione in rete di acqua potabile …. dando atto che gli oneri derivanti dal servizio reso dalla Presidiana srl” sarebbero stati “a carico dell’A.A.T.O. 1 Palermo, che avrebbe “provveduto direttamente alla relativa liquidazione dietro presentazione di regolari fatture”.

Fatture, per un importo complessivo di € 1.322.114,09, che “Sorgenti Presidiana” ha regolarmente presentato ad ATO 1 e che ATO 1 Palermo non ha, “regolarmente”, pagato a "Sorgenti Presidiana".
Fatture, per il cui mancato pagamento, come si legge nella nota medesima, “Sorgenti Presidiana ha paventato  di ridurre o sospendere del tutto la produzione dell’acqua potabile”.

Lapunzina ha concluso la Sua nota scrivendo, testualmente:
Per quanto sopra, con la presente si sollecita, il Commissario Straordinario all’immediato pagamento di quanto dovuto, nel rispetto dell’ordinanze adottate con i poteri allo stesso conferiti dai provvedimenti del Sig. Prefetto di Palermo.
Sua Eccellenza Signor Prefetto Voglia intervenire per scongiurare le gravissime conseguenze derivanti dalla impossibilità di continuare ad erogare acqua potabile nel territorio comunale.
” 

Fosse per la ovvietà del sollecito, la nota del Sindaco sarebbe da archiviare tra quelle di ordinaria routine istituzionale.
Ed invece, no!

La nota del Sindaco è di quelle da consegnare a futura memoria.
Per la straordinarietà della ragione, con la quale, e per la quale, Egli ha motivato il suo sollecito di pagamento.
Cioè, “le gravissime conseguenze derivanti dalla impossibilità di continuare ad erogare acqua potabile nel territorio comunale”.

Ragione, con la quale e per la quale, Lapunzina ha sottolineato l’importanza, che, per Cefalù, ha il potabilizzatore.
Quell’ impianto, che il Sindaco Vicari ha voluto e fatto costruire, pur con una rete “colabrodo”.
Quell’impianto, che il Sindaco Guercio non ha fatto “chiudere”, pur “privo di  autorizzazione sanitaria”.
Quello stesso impianto, che, la scorsa estate, il Sindaco Lapunzina avrebbe voluto bypassare, per immettere in rete acqua non potabilizzata.

Ragione, che segna una SVOLTA nell’atteggiamento del politico Lapunzina  nei confronti del potabilizzatore.
Quell’atteggiamento che Egli ha avuto da Consigliere di opposizione e da Sindaco.
A partire dal 2005, quando il potabilizzatore è entrato in funzione, e sino alla scorsa estate, quando “Sorgenti Presidiana”, per l’impossibilità economica di continuare a gestirlo senza riceverne il dovuto corrispettivo, ne ha “paventato” la chiusura.

Ragione, che, nella sua assoluta fondatezza, è esplicita ammissione dei propri errori.
Quel superlativo assoluto – gravissime –, con il quale Lapunzina ha, razionalmente, qualificato le conseguenze per il territorio comunale nel caso di chiusura del potabilizzatore, altro non è se non un riconoscimento dei meriti dei Suoi predecessori.

Con quel superlativo, Lapunzina è stato  eloquente più che mai.
Lapunzina ha detto alla Vicari: Sindaco hai fatto benissimo a realizzare il potabilizzatore, come sei riuscita a realizzarlo.
Lapunzina ha detto a Guercio: Sindaco hai fatto benissimo a non “chiudere” il potabilizzatore, come io avrei voluto facessi.

Il superlativo assoluto – benissimo – è d’obbligo.
A non usarlo si sminuirebbe il valore dell’altro – gravissime –.

Saro Di Paola, 23 ottobre 2014