Discorso in occasione dei 150 anni della scomparsa del Barone Mandralisca

Ritratto di Rosario Lapunzina

17 Ottobre 2014, 20:11 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Discorso in occasione del concerto del maestro Diego Cannizzaro presso la Chiesa di Santo Stefano (Purgatorio) giorno 15 ottobre u.s., in occasione dei 150 anni della scomparsa del Barone Enrico Piraino di Mandralisca.

Il concerto è stato eseguito su un fortepiano di proprietà del maestro Cannizzaro che è l'esatta riproduzione di quello che appartenne a W.A. Mozart

 

Immagine d'archivio di Pino Lo Presti

 

Oggi, in questo luogo che ne custodisce le spoglie mortali, desidero rendere omaggio, a nome della città, nel 150° anniversario della scomparsa, ad un grande uomo, un grande studioso, un grande genio.

Un Grande uomo perché seppe guardare oltre i privilegi della propria casta e mise a disposizione il proprio sapere per la crescita umana collettiva.

Un grande studioso perché in un’epoca nella quale l’erudito era tale per proprio diletto, egli seppe essere uomo di autentica cultura, una cultura da mettere a disposizione di tutti.

Un grande genio perché mettere le proprie collezioni artistiche, archeologiche e scientifiche a disposizione del liceo è un concetto educativo talmente avanzato per l’epoca nella quale fu concepito che appare moderno ancora oggi.

Enrico Piraino di Mandralisca fu un grande cittadino cefaludese al quale dobbiamo molto.

A lui dobbiamo due istituzioni che furono voluti per ottenere il progresso materiale e morale di questa nostra città.

A cento cinquanta anni di distanza queste due istituzioni, che da lui portano il nome, continuano a svolgere egregiamente il loro compito ma sappiamo tutti le difficoltà nelle quali si dibatte la Fondazione.

Nel dire grazie al presidente della fondazione, ai consiglieri di amministrazione, ai dipendenti, al Maestro Diego Cannizzaro (che questa sera ci offre il raro privilegio di mostrare il suo virtuosismo artistico suonando uno strumento che è l'esatta copia di quello che appartenne a Mozart) desidero affermare, ancora una volta, che è compito di tutti noi, dell'intera città e delle istituzioni sovracomunali rendere manifesto che il Mandralisca non è un piccolo museo di provincia ma un museo dal valore universale.

Per questo sono certo che si troveranno le soluzioni per fare in modo che il lascito del barone continui la propria missione culturale per l'avvenire come ha fatto, egregiamente, in questi suoi primi cento cinquanta anni.

Vi ringrazio.