12 Ottobre 2014, 13:26 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Ieri avevo fatto un po' d'ironia sull'ordinanza del Sindaco per la chiusura delle scuole, al fine di non ostacolare le corse del VII Gran premio di karting Città di Cefalù (https://www.qualecefalu.it/node/14948). Non ero andato oltre l'ironia, finché un commento di oggi di Rosario Fertitta, che degli sport automobilistici è un estimatore, non mi ha fatto capire che non ci si può accontentare dell'ironia. Questo il commento: “sport motoristico e retorica politica a Cefalù vanno a braccetto”.
A ben riflettere, senza nulla togliere agli appassionati di questi sport, perché fare una gara nel centro abitato di un paese, non tenendo conto che il suo svolgimento arreca ostacoli al proseguimento della sua vita quotidiana? Per il karting, se non sbaglio, esistono i kartodromi, come esistono campi ad hoc per il calcio, gli autodromi per le corse automobilistiche, gli stadi per l'atletica leggera, le arene in Spagna per le corride e così via.
A Cefalù, invece, è tutto il suo abitato, che deve assecondare ogni e qualsiasi sport, anche quando esso non è soltanto impedimento per il corretto funzionamento per la vita sociale, ma anche fonte d'inquinamento, che risulta ancora più irresponsabile alla luce delle moderne leggi a tutela dell'ambiente e, soprattutto, alla richiesta dell'Unesco per inserirci nel circuito arabo-normanno.
Mi aspetto che prima o poi piazza Duomo ospiti partite di un campionato di calcio a cinque, il corso Ruggero una corsa di Maserati rigorosamente antiche, il Lungomare una gara podistica dei famosi vu cumprà? Tutto ciò non soltanto chiudendo le scuole, con un'ordinanza in bilico tra il legittimo e l'illegittimo, ma imponendo un giorno di arresti domiciliari per tutti indistintamente i cittadini e non soltanto per quelli che abitano nei pressi delle vie concesse agli sport. Gli arresti domiciliari o, se ne hanno la possibilità, il soggiorno obbligato nelle loro campagne.
Il bello è che tutto ciò accade nel momento in cui lo stadio Santa Barbara è quasi impraticabile e il famoso Palazzetto dello Sport è pressoché inagibile.
Allora che cosa fa il Sindaco? Sopperisce con la retorica politica, tentando di convincere tutti che egli ama lo sport, anche motoristico, al punto di fermare, per fortuna per un solo giorno, la crescita culturale dei giovani!
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Commenti
Giovanni D'Avola -
Sport e retorica politica a Cefalù
Non si può non essere totalmente d'accordo con Angelo Sciortino e le sue corrette e lucide considerazioni...aggiungerei che i giorni di arresto domiciliare per i cittadini sono due, così come il fastidio e la fuga verso altri lidi per i viaggiatori che hanno avuto la malaugurata idea di venire a trascorrere qualche giorno di relax-vacanza a Cefalù...