10 Ottobre 2014, 22:12 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Fonte: http://www.magdaculotta.it/ - 09 ottobre 2014
Raddoppio ferroviario Fiumetorto-Cefalù, interrogazione di Culotta (PD) sul fermo dei lavori
Il cantiere per il raddoppio ferroviario Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono è finito al centro di un’interrogazione presentata oggi (9 ottobre - n.d.r.) dal deputato del PD Magda Culotta. Nel documento, indirizzato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’onorevole Culotta chiede chiarimenti sull’improvviso stop ai lavori nel primo tratto da parte di una delle tre imprese impegnate (con subappalti) nel raddoppio ferroviario sulla linea Palermo-Messina. Nell’interrogazione si invita inoltre il Ministero ad intervenire “per rimuovere definitivamente gli ostacoli che ancora si frappongono alla prosecuzione dei lavori e all’avvio dei cantieri” che, come ricorda la deputata del PD, sono stati “totalmente finanziati, con un investimento di 960 milioni di euro”. L’opera è cantierabile dal 2004. “Nel mese di ottobre 2005 – ricostruisce Magda Culotta – venne affidato l’appalto del primo lotto, la tratta Fiumetorto-Cefalù Ogliastrillo, dal Committente (RFI) al contraente generale (Cefalù 20 S.C.A.R.L.) per 420 milioni di euro. In questo caso, la conclusione dei lavori doveva avvenire, da programma, entro la fine del 2010, ma una prima proroga ha fatto slittare la scadenza alla fine del 2012. Ad oggi – prosegue Magda Culotta – per quanto concerne il primo lotto assistiamo purtroppo all’ennesima frenata con il fermo dei lavori da parte di una delle 3 imprese impegnate. Mentre le opere relative al secondo lotto (da Cefalù Ogliastrillo a Castelbuono) allo stato attuale, è il caso di dirlo, sono a un binario morto. E questo nonostante la gara d’appalto sia stata aggiudicata il 16 aprile del 2012. L’avvio a pieno regime dei cantieri per la velocizzazione in doppio binario della Fiumetorto–Cefalù-Castelbuono – conclude l’interrogazione della deputata del PD – sarebbe una preziosa boccata di ossigeno intanto per le immediate ricadute occupazionali su tutto il comprensorio, oramai quasi in ginocchio dal punto di vista economico, e poi per tutte le imprese e i settori che beneficerebbero di trasporti più veloci e regolari”.
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