Ospedale: le pericolose certezze del Sindaco e i doverosi dubbi dei cittadini.

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Settembre 2014, 10:36 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il comunicato del Sindaco (https://www.qualecefalu.it/node/14327) sembra rispondere al mio intervento (https://www.qualecefalu.it/node/14320).

Sembra, ma in verità non è a esso che risponde. Se avessi detto, nel mio intervento, che la famigerata riunione del 4 settembre era la riunione presso l'Assessorato regionale, allora esso poteva e doveva intendersi come una risposta. Si dà il caso, invece, che il mio richiamo al 4 settembre si riferiva a una riunione nella “stanza del Sindaco”, indetta tramite comunicazione affissa nella bacheca sindacale dell'ospedale. Una riunione “aperta a tutto il personale”, che però è stata un flop: non vi ha partecipato, per esempio, il sindacato UIL-FPL I partecipanti sono stati troppo pochi e forse è questa la ragione del silenzio, che vi ha fatto seguito.

In ogni caso tale riunione era stata indetta per discutere dei problemi dell'ospedale e doveva servire a preparare gli argomenti da svolgere nella successiva riunione richiesta all'Assessorato regionale e ancora non svolta. Forse, se tutto andrà bene, si svolgerà entro questo mese.

Ma, pur anche così fosse, che cosa andrà a discutere il Sindaco, se ormai gli altri “invitati” hanno risposto fin dal 31 luglio di accettare le proposte del Governo regionale? Farà forse cambiare le cose l'intervento salvifico del Sindaco? Farà forse tornare indietro sulle loro decisioni l'ARNAS del Civico o gli Ospedali Riuniti Cervello-Villa Sofia?

Lo spirito del mio intervento e di quelli precedenti era quello di stimolare la nostra Amministrazione a rispondere, come avevano fatto gli altri “invitati” il 31 luglio. Dice il Sindaco, però, che l'invito gli è giunto soltanto il 20 agosto. È possibile che l'Assessorato abbia dimenticato di inviare la sua email al nostro Comune?

Era anche, però, quello di convincere il Sindaco dell'opportunità di coinvolgere il Consiglio e la stessa cittadinanza. Cosa che non ha fatto. Anzi, nel suo comunicato ha definito tutto ciò “dicerie da bar”, che dovrebbero alimentare la mia sete di protagonismo. La mia sete di protagonismo, che vivo come Diogene, persino senza energia elettrica e in una fatiscente casa di campagna, e che non chiedo nulla al “potere”, per essere libero? Che per partecipare – sì, per partecipare – alla vita pubblica, mi adatto a sedere nei bar, che mi danno ospitalità e mi permettono di collegarmi con il loro wi-fi?

Lo smentirmi in forza di una pessima interpretazione e con l'ausilio di velate offese non cambia, caro Sindaco, la realtà: questa importante gestione della vicenda “ospedale” ella la sta svolgendo allo stesso modo in cui ha gestito la vicenda Agenzia delle Entrate, Esattoria e Tribunale. Tutte realtà che non sono più presenti a Cefalù. Non vorrei che accadesse lo stesso per l'ospedale.