Il massacro del “Vallone di marzo”: il peggio deve solo iniziare

Ritratto di Saro Di Paola

6 Settembre 2014, 12:00 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il progetto esecutivo del raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono, che l’impresa appaltatrice dei lavori sta elaborando e che, perciò, non ha, ancora, l’approvazione definitiva da parte di tutte le Autorità competenti, prevede la realizzazione di “una finestra” in contrada “Vallone di marzo”, cioè in corrispondenza del bivio per Sant’Ambrogio.
“Una finestra”, nella quale sboccherà una delle “canne” che dovranno essere realizzate, “a pettine” con la canna principale, per le uscite di sicurezza da quest’ultima.

L’immagine che segue è una foto della planimetria dell’intervento, che il progetto in elaborazione prevede in quella contrada. Nella foto ho aggiunto la freccia rossa per indicare il bivio della strada comunale per Sant’Ambrogio, che, nella planimetria del progetto, è denominata “via Vallone Di Marzo”

L’immagine, per qualità, non è il massimo.
Basta, però, per localizzare la finestra, la canna e quanto di altro il progetto prevede si realizzi in questo luogo:

Non sono necessarie attitudini da tecnico e, neanche, sensibilità da ambientalisti esasperati per affermare, tout court, senza mezzi termini, che sarà il massacro del “Vallone di marzo”.

Il massacro di un luogo.
Con le sue caratteristiche paesaggistiche ed ambientali.
Con la sua storia.
Quella raccontata dai suoi ulivi secolari.

Il massacro di un luogo, che lascerà sul campo una vittima.
La borgata di Sant’Ambrogio.
Almeno, per la durata dei lavori.

Un massacro grave, almeno, quanto quell’altro per evitare il quale, alla fine degli anni ottanta, si costituì il Comitato cittadino “Cefalù-Quale ferrovia”.

E già, “quale ferrovia?
Il tempo di chiedercelo non è, ancora, finito.
Anzi, è ricominciato!
Forse, comincia adesso.
Addirittura!

Se quel Comitato c’è stato, per Cefalù, deve continuare ad esserci.
Il peggio deve, solo, iniziare!

Ed il peggio non sarà dalle parti del “Vallone di marzo”.

Saro Di Paola, 6 settembre 2014
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